Sorprendono alcuni confronti tra
poeti del Vecchio e del Nuovo Continente. Dall'Europa germanofona all'America
anglofona ritroviamo gli stessi stilemi per cantare il corpo della donna con
due titoli ai testi che, però, segnano l'opposto punto di vista.
Un ritratto dai colori
scurissimi,"Ritratto di un'ombra "di Paul Celan[1] che, ripercorrendo analiticamente ogni elemento del corpo della sua donna, gli
affianca immagini segnate da forte aggressività, quando non corrosive e perfide:
Paul Celan |
Ritratto di
un’ombra[2]
I tuoi occhi, orma di luce dei miei passi;
la tua fronte, solcata
dal lampo delle spade;
i tuoi sopraccigli,
orlo della rovina;
le tue ciglia, messi
di lunghe lettere;
i tuoi riccioli,
corvi, corvi, corvi;
le tue guance, stemma
del mattino;
le tue labbra, ospiti
tardivi;
le tue spalle, statua dell'oblio;
i tuoi seni, amici
delle mie serpi;
le tue braccia, ontani
alla porta del castello;
le tue mani, tavole di
morti giuramenti;
i tuoi fianchi, pane e
speranza;
il tuo sesso, legge
dell'incendio boschivo;
le tue cosce, ali
nell'abisso;
i tuoi ginocchi,
maschere della tua boria; i tuoi piedi, teatro d'armi dei pensieri;
le tue piante, cripte
di fiamme;
la tua orma, occhio
del nostro addio.
Mentre Edward Estlin
Cummings (e.e.cummings)[3] nel suo "Cara" traccia anche lui la mappa del corpo
dell'amante con cura minuziosa, ma per esaltarne le virtù regali, dove luce,
colori, suoni, profumi riescono ad esprimere il meglio di sé. E, anche quando i
capelli o le spalle evocano in lui immagini guerriere, il senso attribuito è
quello del valore trionfante che hanno assunto ai suoi occhi:
cara.[4]
cara
i tuoi capelli sono un
regno
dove sovrana è l'oscurità
la tua fronte è una
fuga di fiori
la tua testa è bosco
vivo
pieno di assonnati uccelli
i tuoi seni grappoli
d'api bionde
sul ramo del tuo corpo
il tuo corpo è per me
aprile
dalle sue ascelle
giunge primavera
le tue cosce pariglia
di bianchi cavalli a un cocchio
di re
sono il tocco d'un
buon menestrello,
e sempre vi risuona un
dolce canto
cara
il tuo capo è uno
scrigno
per la fresca gemma
della mente
i capelli sul capo
sono un guerriero
ignaro della sconfitta
i capelli sulle spalle
un'armata
di vittorie e di
trombe
le tue gambe sono
alberi di sogno
i suoi frutti vero
mangiare d'oblio
le tue labbra satrapi
scarlatti
nei cui baci
combaciano i re
i tuoi polsi
sono santi
custodi del tuo sangue
i tuoi piedi sulle
caviglie fiori in vasi
d'argento
nella tua bellezza
oscillano i flauti
i tuoi occhi
tradiscono
campane intese fra
incenso
Due seduzioni ritmiche martellanti
quasi a dire la propria diversa
ossessione, quasi sovrapponibili, come a lanciare, però, due opposti messaggi:
quello cupo e irridente della voce del Vecchio Continente contro quello solare, caldo ed esaltante di
quella del Nuovo Mondo.
[1]Paul Celan,pseudonimo di Paul
Antschel,nasce a Czernowitz nel 1920.Poeta rumeno di lingua tedesca,di origini
ebraiche,vive a Parigi dal 1948,dove muore nel 1970 gettandosi nella Senna dal
Pont Mirabeau.
[2]Paul Celan,Ritratto d’un’ombra,
In “Poesie”,a cura di Giuseppe Bevilacqua,Mondadori,Meridiani,1998.
[3] Edward Estlin Cummings,ee.cummings,nasce a
Cambridge,Massachussetts,nel 1894 e muore a North Conway,New Hampshire nel
1962.
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