Isola Maurizio |
Poesia africana. Isola Maurizio(34)
Malcolm de Chazal pittore ha costituito,almeno io lo spero,una piacevole parentesi in questa carrellata sulla poesia africana. Questo post torna ora a riproporci Malcolm de Chazal con i suoi versi,per arricchire ancora la vetrina così variopinta della poesia del Continente Nero.
Eccolo
allora il vero completamento,
meglio rappresentato da alcune punture
di spillo che vengono dalla lontana, solitaria e mitica isola Maurizio[1], tanto cara a Baudelaire, con i versi di Malcolm
de Chazal[2] che, con acuta ironia intrisa di malizia
sorniona, finiscono per ribadire ancora una volta quella capacità tutta
africana dell’uomo di immergersi nel fluido della natura fino all’indistinto,
alla totale perdita delle rispettive identità, alla percezione comune delle
realtà: dalla raccolta “Senso magico”[3] scegliamo di citare i tre frammenti :
XCII
DLXXVI
XXV
L’ombra L’acqua
Io ti amo
dà
del voi
per pudore - disse la donna
alla
luce stringeva -
Fa’ attenzione
nei
prati
le cosce
a non amarmi
e
le dà del tu il remo
troppo
nei
boschi
passò
-disse l’amante
e la lasciò perché
torneresti
vergine
a te stessa
l’amore
è rotondo[4]
[1] L’isola ha aderito
all’UOA(Organizzazione dell’Unità Africana)di cui ha espresso anche la
Presidenza nel 1976. La sua realtà è multietnica, multiculturale e
plurilinguistica, essendo 17 le lingue praticate nell’isola: l’hindi è
parlato dal 40% della popolazione ed è lingua della comunicazione quotidiana
come il creolo usato dal dal 32%,il francese dal 4,5%,(lingua di
prestigio culturale e dei media),l’inglese 0,3( lingua
dell’amministrazione),sono le quattro lingue che giocano un ruolo maggiore. I
dati sono quelli dell’antologia da cui sono tratti i frammenti poetici
presentati-tratti dalla sua opera ”Sens magique”,1957-:in:« Littératures
nationales d’écriture française »,Bordas éd., Paris,1986.
[2] Malcolm de Chazal,poeta e
pittore, nasce a Vacoas nell’ isola Maurizio, che ebbe a definire la sua eterna
fidanzata,dove trascorse infatti gran parte della vita,se si eccettua il
periodo di studi in ingegneria dello zucchero all’università di Baton
-Rouge,Louisiana,USA .L’impegno nella lotta contro lo sfruttamento dei
lavoratori nell’industria dello zucchero lo portò a estraniarsi dall’industria di
famiglia. Muore a Curepipe, sempre nell’isola, nel 1981. L. S. Senghor
,incontrandolo su una spiaggia della sua isola nel ’73 gli dice:”La prima volta
che ho letto “Sens plastique ,il
vostro capolavoro,ho creduto che aveste sangue nero”.E Il Mauriziano
risponde:”Niente avrebbe potuto farmi altrettanto piacere. L’arte s’è
rifugiata,è tornata alla fonte:in Africa e in India”.Breton ebbe a dire di
quest’opera:”Inteso niente di così forte dopo Lautréamont”.
[3] Lachenal e Ritter rieditano
nell’83 l’edizione che nel ’57 l’autore aveva autoprodotto.La traduzione dal
francese dei frammenti è di M. G. Bruni.
[4] Da
« Littératures Nationales d’écriture française. »Bordas
éditeur,1986.Trad. dal francese di M.G.Bruni.
Alla data 18/05/13 ho dedicato un post ai miei amici lettori ucraini.Forse interessa anche gli altri lettori?
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