mercoledì 15 maggio 2013

Curiosando nel Continente Nero.Angola(28)


              Antonio Jacinto                                    







                                                                                                            





                                                      Poesia africana. Angola  .(28)  


            Ma anche una sorta di padre della patria della generazione precedente come Antonio Jacinto  che è l'autore di questa poesia, un canto dei tropici, un canto di fatiche e di colori, di sapori e di dolori,dai forti toni rabbiosi della denuncia e della rivolta. António Jacinto do Amaral Martins, noto semplicemente come António Jacinto [1] è stato un poeta angolano noto in Europa soprattutto per essere stato costretto nel Campo da morte lenta nel Capo Verde, a causa delle proprie idee politiche contro il dominio portoghese in Africa, per ben dodici anni: dal 1960 al 1972. Dopo la prigionia, fu trasferito in Portogallo, a Lisbona. Fuggì nel 1973 per iscriversi al Movimento Popolare per la Liberazione dell'Angola, di tendenza filo-comunista. Ottenuta in Angola l'indipendenza dal Governo portoghese, ricoprì dal 1975 al 1978 l'incarico di Ministro dell'Istruzione e dei Beni Culturali. Autore anche in lingua francese, vincitore del Premio Noma - importante riconoscimento letterario africano - è considerato una delle figure chiave della letteratura angolana.

Monangamba Estate

La piantagione di Monangamba

Qui non piove mai:
il mio sudore bagna i germogli.

Qui il caffè maturo
è il termometro
del mio sangue amaro:

caffè, acceso,
tostato, incenerito,
nero come un cavallo d’affitto.

Nero come cavalli d’affitto.

Chiedi agli uccelli che vibrano,
chiedi ai fiumi che scorrono
e al selvaggio vento di terra:

Chi si alza prima? Chi si trascina al lavoro?
Chi sistema lì
le lenzuola dei letti e i sacchi?
Chi si suda il campo di grano, i resti di pesce,
i sacchi, il mangime
e i bastoni?

Chiedi.
Chi cresce il riso?
Chi provvede al bosco di aranci?

Chiedi.
Chi paga il padrone?
Chi compra le puttane, le macchine
e le auto dei Negrieri?

Chi fa fare la bella vita all’uomo bianco?
Chi riempie il suo stomaco,
chi alimenta i suoi conti?
Chiedi.

E gli uccelli che fischiano
E i fiumi che gorgogliano
E il selvaggio vento di terra
Ripete:

- Monangameeeyeeeeyeeee

Lasciatemi salire su un albero di palma.
Lasciatemi bere un succo di palma, solo un sorso,

e, fuori di testa, dimenticare


- Monangameeeyeeeeyeeee
                                                                 .....






Antonio Jacinto








[1]Luanda, 28 agosto 1924 – Lisbona, 23 giugno 1991.












                                                                                         











3 commenti:

  1. Alla data 09/05/13 ho inserito una dedica ai miei amici lettori russi.

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  2. Quando avrò completato la serie dedicata all'Africa,comincerò a pubblicare una serie
    di poesie dedicate ai miei amici lettori U.S.A.
    Ma poiché,purtroppo,non conosco a quale degli
    STATES dell'East o del West ognuno di loro appartenga,ho deciso di unificarli scegliendo i testi tra le Poetesse Indiane d'America,che sono anche molto interessanti.Se ,però,usando questo spazio,mi farete sapere il vostro STATO di appartenenza,con grande piacere cercherò di personalizzare la mia prossima dedica.

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  3. Ho anche aggiunto due belle poesie di Anna Achmatova sia nel post
    "Kalymnos" del blog:gabysouk.blogspot.com, sia nel post marielbru a Colonnata nel blog:marielbrubazar.blogspot.com.Spero che piacciano anche a voi.

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