giovedì 16 maggio 2013

Curiosando nel Continente Nero.SudAfrica.(29)



















Poesia africana. Sud Africa(29)

    È per tutte queste ragioni che è interessante analizzare con attenzione e in profondità le diverse suggestioni che, se ci sembra possano essere percepite immediatamente  diverse nel testo  scritto di un  poeta africaaner[1] e nel canto trascritto di un griot[2] bantu, possono invece riservare ugualmente sorprese di originalità dai tratti diversi anche quando l’autore della poesia  sia anglofono o francofono, perché erede- portatore  di due diverse sudditanze coloniali. Soprattutto occorre guardare  in modo diverso a quei poeti che usano una  lingua europea  in  Africa, rispetto ai  loro omologhi anglofoni e francofoni della diaspora che, metropolizzandosi, hanno finito per assorbire elementi culturali non-africani e avere un rapporto di saudade[3] col proprio paese di origine.
       Qui di seguito due poeti che rappresentano le due anime del Sud Africa che dovrebbero essere subito percepite nella loro diversità profonda. L’una quella della cultura popolare orale dei griot[4] bantu, anche se l’autore, nel caso specifico,è uno studioso,che tuttavia si esprime prevalentemente in quella lingua e si iscrive in quella tradizione culturale: Mazisi   Kunene.[5]


Addio[6]


Amata,addio …
Sostieni questi guizzanti sogni infuocati
Con le mani scheletriche della morte
Così che quando avanza l’arida notte
Tu possa sfidare i suoi  ostinati intrighi

Non badare dove noi ci voltiamo e agitiamo
 (Gli ululati potrebbero legarti al nostro dolore)
le cui zampe portano il dolore della vita.

Amata, addio
Anche il silenzio che ossessiona il meriggio
Canterà l’alterno tambureggiare della tua suprema gioia
dove sediamo accanto al focolare  rievocando i ricordi      
Disponendo le parti a completare ciascun giorno;
Con la consapevolezza tuttavia che il nostro è un ritorno di vuoto.
Addio,addio.
           




[1] Poeta sudafricano bianco, discendente dai coloni olandesi.
[2] Poeta e musicista africano nero,che compone canti orali.
[3] Termine che indica un sentimento ,tipicamente presente nella psicologia brasiliana, assimilabile alla nostalgia, ma spesso utilizzato anche da Léopold Sédar Senghor.
[4] Poeta e musicista africano nero, che compone canti orali.
[5]Mazisi Raymond Kunene nasce a Durban nel 1930, studia  all’università di Natal. Nel 1959 si reca  a Londra per ricerche sulla poesia zulu, per comporre un’opera epica secondo la tradizione zulu. Produce, scrivendo soprattutto in lingua bantu, e pubblica in parte in Sud Africa. ,Celebre per il suo poema Emperor Shaka the Great. Nel 1956 vince il premio per la letteratura bantu. Si è distinto come leader anti- apartheid. Muore a Durban nel 2006.
[5] Le poesie scelte, pubblicate nel 1963, si ispirano agli stessi temi della poesia in lingua bantu, ma nella forma rivelano l’influsso della poesia inglese contemporanea. Da: <Poésie d’Afrique au sud du Sahara>.Op. Cit. Trad. dal fr. di M. G. Bruni.












1 commento:

  1. Alla data 09/05/13 ho inserito una dedica ai miei amici lettori russi.
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    Quando avrò completato la serie dedicata all'Africa,comincerò a pubblicare una serie
    di poesie dedicate ai miei amici lettori U.S.A.
    Ma poiché,purtroppo,non conosco a quale degli
    STATES dell'East o del West ognuno di loro appartenga,ho deciso di unificarli scegliendo i testi tra le Poetesse Indiane d'America,che sono anche molto interessanti.Se ,però,usando questo spazio,mi farete sapere il vostro STATO di appartenenza,con grande piacere cercherò di personalizzare la mia prossima dedica.
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    Ho anche aggiunto due belle poesie di Anna Achmatova sia nel post
    "Kalymnos" del blog:gabysouk.blogspot.com, sia nel post marielbru a Colonnata nel blog:marielbrubazar.blogspot.com.Spero che piacciano anche a voi.

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