Poesia africana. Sud Africa(29)
È per
tutte queste ragioni che è interessante analizzare con attenzione e in
profondità le diverse suggestioni che, se ci sembra possano essere percepite
immediatamente diverse nel testo scritto di un
poeta africaaner[1] e nel canto trascritto di un griot[2] bantu, possono invece riservare ugualmente sorprese di
originalità dai tratti diversi anche quando l’autore della poesia sia anglofono o francofono, perché erede-
portatore di due diverse sudditanze
coloniali. Soprattutto occorre guardare
in modo diverso a quei poeti che usano una lingua europea in
Africa, rispetto ai loro omologhi
anglofoni e francofoni della diaspora che, metropolizzandosi, hanno finito per
assorbire elementi culturali non-africani e avere un rapporto di saudade[3] col proprio paese di origine.
Qui
di seguito due poeti che rappresentano le due anime del Sud Africa che
dovrebbero essere subito percepite nella loro diversità profonda. L’una quella
della cultura popolare orale dei griot[4] bantu, anche se l’autore, nel caso specifico,è uno
studioso,che tuttavia si esprime prevalentemente in quella lingua e si iscrive
in quella tradizione culturale: Mazisi
Kunene.[5]
Addio[6]
Amata,addio …
Sostieni questi
guizzanti sogni infuocati
Con le mani
scheletriche della morte
Così che quando avanza
l’arida notte
Tu possa sfidare i
suoi ostinati intrighi
Non badare dove noi ci
voltiamo e agitiamo
(Gli ululati potrebbero legarti al nostro
dolore)
le cui zampe portano
il dolore della vita.
Amata, addio
Anche il silenzio che
ossessiona il meriggio
Canterà l’alterno
tambureggiare della tua suprema gioia
dove sediamo accanto
al focolare rievocando i ricordi
Disponendo le parti a
completare ciascun giorno;
Con la consapevolezza
tuttavia che il nostro è un ritorno di vuoto.
Addio,addio.
[1] Poeta sudafricano bianco,
discendente dai coloni olandesi.
[2] Poeta e musicista africano
nero,che compone canti orali.
[3] Termine che indica un sentimento
,tipicamente presente nella psicologia brasiliana, assimilabile alla nostalgia,
ma spesso utilizzato anche da Léopold Sédar Senghor.
[4] Poeta e musicista africano nero,
che compone canti orali.
[5]Mazisi Raymond Kunene nasce a Durban nel 1930, studia
all’università di Natal. Nel 1959 si reca a Londra per ricerche sulla poesia zulu,
per comporre un’opera epica secondo la tradizione zulu. Produce, scrivendo
soprattutto in lingua bantu, e pubblica in parte in Sud Africa. ,Celebre per il suo poema Emperor Shaka the Great. Nel 1956 vince il premio per la
letteratura bantu. Si è distinto come leader anti- apartheid.
Muore a Durban nel 2006.
[5] Le poesie scelte, pubblicate nel
1963, si ispirano agli stessi temi della poesia in lingua bantu, ma nella forma
rivelano l’influsso della poesia inglese contemporanea. Da: <Poésie d’Afrique au sud
du Sahara>.Op. Cit. Trad.
dal fr. di M. G. Bruni.
Alla data 09/05/13 ho inserito una dedica ai miei amici lettori russi.
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Quando avrò completato la serie dedicata all'Africa,comincerò a pubblicare una serie
di poesie dedicate ai miei amici lettori U.S.A.
Ma poiché,purtroppo,non conosco a quale degli
STATES dell'East o del West ognuno di loro appartenga,ho deciso di unificarli scegliendo i testi tra le Poetesse Indiane d'America,che sono anche molto interessanti.Se ,però,usando questo spazio,mi farete sapere il vostro STATO di appartenenza,con grande piacere cercherò di personalizzare la mia prossima dedica.
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Ho anche aggiunto due belle poesie di Anna Achmatova sia nel post
"Kalymnos" del blog:gabysouk.blogspot.com, sia nel post marielbru a Colonnata nel blog:marielbrubazar.blogspot.com.Spero che piacciano anche a voi.