Quartina 172

Quartina 172

Per un po’, nell’infanzia ,fummo presso un maestro,

per un po’ fummo poi lieti della nostra stessa maestria;

vedi in ultima conclusione che ci è capitato:

siamo venuti come l’acqua,e siamo partiti come il vento.

Quartina 171

Quartina  171

Io conosco l’esterna sembianza del non-essere e dell’essere,

conosco l’intimo senso  di ogni altezza e bassura.

con tutto ciò, possa io vergognarmi della mia scienza ,

se conosco un grado superiore all’ebbrezza.*

*Mastì invece di pastì del manoscritto.

Quartina 168

Quartina  168

Quando ai piedi della morte  avrò reclinato il capo,

e sarò sradicato dalla speranza della vita ,

badate,non fate della mia terra altro che una bottiglia:

può essere che quando sia riempita di vino io riviva ancora.

Quartina 166

Quartina 166

Giacché il mondo è caduco,io non vivo che d’espedienti,*

non penso che all’allegria e al fulgido vino.

Mi dicono:”Dio ti dia da pentirti”.

Egli non me lo dà ,e se anche me lo desse io non lo farei.

* Con gioco di parole tra fanà  “caducità” e  fann “arte,artifizio,espediente” .

Quartina 164

Quartina 164

Sino a quando saremo prigionieri del senno d’ogni giorno ?

Nel Tempo ,che differenza  c’è se viviamo un anno o un giorno?

Dammi la coppa del vino,prima che noi

nell’officina dei vasi diventiamo vasi di terra.

Quartina 161

Quartina 161

 Questa volta del cielo in cui noi ci troviamo smarriti,

ci appare a somiglianza di una lanterna magica,

Il sole è la candela, il mondo la lanterna,

e noi siam come le immagini che vi vanno intorno rotando.*

* Bisogna raffigurarsi questa lanterna magica orientale come un cilindro di tela a figure dipinte o incollate , e un lume nell’interno.

rotando il cilindro ,le immagini passano successivamente contro luce e si disegnano  all’occhio, ‘éidola’ di un istante …

Quartina 157

Quartina 157

Se getti del vino su una montagna , questa si mette a ballare .

E’ ben deficiente chi dice male del vino.

Che mi stai a chiedere di pentirmi * del vino?

esso è uno spirito che alimenta il corpo.

* Da leggere ‘ tavbé’, ridotto a’ tu’ per probabile svista dell’editore.

Quartina 155

Quartina 155

E’ venuta la festa, e accomoderà ogni cosa..

Il coppiere verserà nell’anfora il vino di rubino.

La cavezza della preghiera , e la mordacchia del digiuno

la festa tirerà giù dal capo di questi somari.

 

Quartina 151

Quartina  151

Quei che hanno il culto della saggiàda*, sono degli asini,

perché si trovano sotto il peso della Legge.

E il più curioso è questo,che sotto il velo  della pietà,

essi vendon l’Islàm,e son peggiori degli infedeli.

*Il piccolo tappeto per le prostrazioni nella preghiera canonica. Quindi qui “i devoti,i bacchettoni.”

Quartina 148

Quartina  148

Sta’ allegro,ché sta per spuntare la nuova luna della festa,

e l’occorrente  della baldoria sarà tutto di buona qualità.

La luna è pallida, ricurva e sottile ;

parrebbe quasi che dal dolore debba venir meno .*

* Forse nessun verso arabo o cristiano ha ritratto con tanta eleganza il primo filo dell’attesa luna di shawwàl  come in questa quartina.

Quartina 147

Quartina 147

Finito il ramadàn e venuto il mese di shawwàl,

è venuto il tempo dell’allegria,della vita lieta e del cantastorie.

E’ venuto il momento ,quando:”Bottiglia in spalla”

esclamano,ché son giunti i facchini spalla a spalla.*

* Nel gioioso di sfrenarsi della baldoria alla fine del ramadàn,  il poeta bacchico vede una squadra di facchini che issa in spalla le botticelle per recapitarle a destinazione.

Quartina 146

Quartina 146

la mano d’un come me, che stringe la coppa e il bicchiere,

è migliore di chi stringe in mano il volume e il pulpito.*

Tu sei un arido asceta, io un pescatore fradicio:

non ho mai sentito che il fuoco**faccia presa sul bagnato.

* Il volume di scienza e devozione ,e la balaustra del pulpito donde si predica ai fedeli.

** D’inferno.

Quartina 137

Quartina 137

Khayyàm,se sei ebbro di vino,stai allegro!

Se siedi in compagnia d’una guancia di tulipano, stai allegro!

Giacché in ultima fine sarai nulla,

pensa  che il non essere sia pari all’essere, e stai allegro!

Quartina 131

Quartina  131

Abbiam ripreso il costume della dissolutezza.

Diamo un addio alle cinque preghiere canoniche.

Ovunque sia una coppa, tu ci puoi vedere

col collo allungato verso di lei al pari di una bottiglia.*

* Bisogna tener presenti  le bottiglie o i flaconi del vino dalla pancia capace e dal lungo collo sottile,quali appaiono nelle miniature persiane.

Quartina 130

Quartina 130

Empi il bicchiere,ché il giorno è sorto,bianco come neve,

e da quel rubino che è il  vino impara il colore!

Togli su due legni  e illumina il convito:

questo legno,il liuto accordalo, e l’altro l’aloe, bruciato (al fuoco).