sabato 18 maggio 2013

Curiosando nel Continente Nero.Isola Maurizio.(32)



                                                                            



                                                                                                 Malcolm de Chazal

Poesia africana.Isola Maurizio.(32)                                    

 Ecco  ora il momento di una terra particolare,l’Isola Maurizio,e di un artista molto speciale che è poeta e anche pittore. Val la pena fare una scheda  solo per il suo profilo. Seguiranno  i  posts dei suoi quadri e dei suoi versi.

Malcolm de Chazal.
E’ un uomo fuori dall’ordinario nato a Vacoas il 12 settembre 1902,terzo in una famiglia di 13 figli. Pensatore,filosofo , poeta e ,soprattutto un sorprendente scrittore prolifico,anche di pièces teatrali ,apprezzato da André Breton.Successivamente anche colorato pittore naïf,incoraggiato in particolare da Braque. Di professione  ingegnere,discendeva da François de Chazal de la Genesté che aveva lasciato l’Auvergne nel 1763 per stabilirsi nell’Ile de France. Nella sua autobiografia del 1976,Malcolm de Chazal racconta la sua adolescenza e i suoi studi. Partito per gli USA a Bâton-Rouge in Luisiana,diventa ingegnere tecnologico degli zuccheri. Intrattiene regolari rapporti con la comunità religiosa di Swedenborg.Lavora qualche tempo nell’industria dello zucchero di Cuba e ritorna all’isola Maurizio nel 1925. E’ in rapporto anche con Robert Edward.Lavora a Sant Aubin,poi a Solitude.Si impiega poi nell’industria d’aloès allora fiorente. Malcolm de Chazal critica apertamente i metodi dell’industria dello zucchero .Collabora  al giornale locale L’APRES-MIDI,
dove scrive nel 1935,sotto lo pseudonimo MEDEC. Nel 1935 scrive NUOVO SAGGIO DI ECONOMIA POLITICA .E’ in questo periodo che diventa funzionario.
E’ ammesso al Dipartimento elettrico e telefonico. Nel 1954 è promosso ispettore commerciale di
 I grado;poi,nel 1956,ispettore del traffico.”Mi lasciarono in pace”,scrive nella sua autobiografia spiritosa. A soli 55 a. va prematuramente in pensione. Nel 1936 pubblica una quindicina di massime. Si può  constatare che ha ben radicato nella sua personalità la tesi che ritroveremo poi in “Sens Plastique””Le parole sono creature vive”,sostiene. Egli potrà mescolarle,decomporle e rimetterle al loro posto per trarne armonie di suoni e di immagini...La parola è una magia di vita.””Col suo pensiero e la sua fantasia sempre alte,il poeta è quasi sempre il profeta dell’era nuova”
Dal 1942 al 1947,Malcom de Chazal crea  più di 1000 aforismi. Il suo lavoro più noto SENS-PLASTIQUE avrebbe conosciuto in Francia una vera consacrazione. Il libro che sorprende è pubblicato da Gallimard a Parigi nel 1948.I surrealisti,e soprattutto André Breton, lo trovano geniale,mentre i suoi compatrioti lo considerano pazzo da legare. SENS-PLASTIQUE egli stesso lo definisce “il respiro dell’universale,una cosmogonia dell’invisibile””Il suo pensiero va rapidamente evolvendo verso il Divino”.Parla di matematica poetica. La sua religione la definisce “una pasta mista di cristianesimo e di naturismo spirituale.”
Le cronache giornalistiche gli permettono di rivelare le sue opinioni alla popolazione. Ha scritto un migliaio di articoli sulla società mauriziana,gli scrittori,la filosofia,le religioni,la scienza,tra cui l’astronomia .Scrive anche sulla pittura. In età avanzata si dedicherà  anche alla pittura,lui che non sapeva disegnare bene. Per i Mauriziani  i suoi dipinti sono scarabocchi da bambini. Per lui erano semplicemente l’espressione del suo pensiero. Conia lo slogan che lo spinge avanti “Il poeta può tutto,anche l’impossibile”. E’ prolifico  anche in pittura,quanto lo è stato in cronache .Presenta mostre all’isola Maurizio.Successo scarno. Ci si burla di lui. Tuttavia altrove si apprezzano i suoi quadri che espone alla Galleria Charpentier a Paris,e Mercury Gallery a London. Va anche in Italia e in Senegal.La sua pittura è incredibilmente apprezzata da alcuni. Malcolm de Chazal non si inquieta. Nel 1962 nel LE MAURICIEN parlerà della”folla beffarda,le mani schiacciate sul portafoglio,sul porta-monete davanti alle sale dove espone.”
 Gli piacevano molto gli spostamenti a piedi e le ascensioni in montagna. Avrebbe creato l’isola fatata.
Non è dunque sorprendente che egli si sia lasciato coinvolgere anche dalla politica. Il partito dei lavoratori era già impegnato nella lotta per l’indipendenza,Malcolm de Chazal si candida  allora nelle sue liste per essere eletto. Risulta secondo,senza esser eletto. Non sarà più candidato,continuando tuttavia a difendere la causa dell’indipendenza  e a combattere i pregiudizi razziali di ogni genere. Personaggio di forte caratura,sembrava respirarla  la forza. Non temeva il fracasso anche irrazionale che la diffusione delle sue opinioni poteva provocare. Aveva il coraggio per criticare i BIANCHI” capaci di coltivare con la canna da zucchero anche i pregiudizi”,anche se era consapevole che la gente,nel suo insieme lo considerava strano.
Quando Léopold Sédar Senghor gli confida,sulla spiaggia di Morne nel sud-est dell’isola nel 1973:”La prima volta che ho letto il suo “Sens Plastique”,il suo capolavoro,ho creduto che lei avesse sangue nero.”E Chazal ribatté:”Niente poteva farmi più piacere. L’arte si è rifugiata,è tornata alle sue fonti:in Africa e in India”.
Malcolm de Chazal muore nel 1981. Un mistico che ha saputo vivere rispettando la sua natura,in grande armonia con la natura più profonda della sua isola amata appassionatamente.





                                            (continua)





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