giovedì 9 maggio 2013

Dedica ai miei amici lettori lettoni.O.Vacietis

Versi dal Baltico


Lettonia                                                                   
                                                                    
                                                                        Ojars Vacietis[ 

Ojars Vacietis[1]  è un poeta della nuova repubblica di Latvia sul Baltico. Il nome di "Latvia" deriva da "Latgalians" una delle quattro tribù orientali che formavano il cuore del popolo di questa nazione tra il secolo ottavo e il dodicesimo. L'area cadde poi sotto il controllo dei tedeschi, dei polacchi, degli svedesi e infine dei russi. Dopo la prima guerra mondiale nacque una Repubblica che aveva lo stesso nome e fu annessa all'Unione Sovietica. Nel 1991 conquistò l'indipendenza a seguito della dissoluzione sovietica. L'autore della poesia Ojars Vacietis è uno dei poeti che influenzò la crescita culturale, morale e sociale della nazione ispirandosi al mito dell'eroe lirico che può guidare e modificare la storia negli uomini e nelle nazioni.
 La sua strana e originale poesia  è il saluto ad un astronauta che lascia il pianeta terra, sua madre. A lui, suo figlio, è rivolto l'augurio di un pronto ritorno.

Addio ad un astronauta

Sono io, figlio:
il tuo pianeta, Terra -

Non posso promettere
che le mie onde radio
ti raggiungeranno sempre, dappertutto :
non posso promettere
che il mio razzo di acciaio
resisterà -

ma tu sì:
perché sei mio figlio -
e quando quella speranza verrà meno
cadrà nelle stesse mie nuvole e corone grige.

Resto impassibile, quando un treno parte,
freddo, se le navi salpano:

ma quando il tuo razzo si accende
il mio amore materno
si incendia

sono tua madre:
nessuno può prenderti
dalle mie braccia.

Il mio amore
non si perderà nel tuo razzo;
la forza della gravità
ti attirerà a me
con dolce ansietà.

“Non andare via!”
non ascoltare.
“Ritorna presto”
fa' così.

Ritorna presto -
Con fiocchi di stelle ai tuoi piedi.
Ritorna presto -
con stelle brillanti nei tuoi occhi.
Ritorna presto -
con tendini di stelle nel tuo cuore.

I miei artigli mobili affondano
sui fianchi del fiume,
e il bagliore della pioggia discende –
e i miei lillà
rilasceranno il loro dolce profumo,
ozono alla fresca brezza del temporale,
come i capelli sciolti della tua ragazza.

Sono io, figlio:
il tuo pianeta, Terra -
prendi da me
lungo il tuo percorso di stelle
pane e zolla.




[1] (1933-1983)
























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