Leslie Marmon Silko
Leslie Marmon Silko.2
ll linguaggio
dei suoni,dei colori,degli odori si intreccia con quello della parola poetica e
completa la visione di coesione
inseparabile delle cose da sé. Costituisce un continuum che coinvolge
spazio,tempo,voci della terra e voci umane,una specie di ritualità collettiva
celebrata attraverso l’evento naturale.
Nel viaggio per la
conoscenza intrapreso da queste scrittrici c’è anche la ricerca del fulcro
della propria storia. Non separato dalla ricerca di parole,di luoghi,di
mitologie,ma che interagisce con loro per l’impatto che le vicende storiche hanno avuto sulla cultura
indiana nel suo insieme,questo itinerario è spesso segnato attraverso la descrizione di luoghi o di
momenti di cui ,ancora una volta il paesaggio offre la testimonianza di quel
che si trova o di quello che si è perduto come nel testo che segue. Parole
dunque che raccontano storie intessute di un luogo particolare dove tutto nasce
e tutto trova una convergenza conclusiva
che è partenza e ritorno .La Montagna Velata
è allora il “ritorno a casa”;una casa che è rifugio culturale e impulso
al rinnovamento e che è il tema sotteso all’intera opera.
Dove il
puma giace col cervo
febbraio 1973
Salgo alla
montagna di roccia nera
con passi da
un giorno all’altro
in silenzio.
Annuso il
vento in cerca dei miei avi
foglie azzurro pallido
odore di terra selvatica e montana.
Torno
su per la
grigia rupe sassosa
da cui
discesi
mille anni fa.
Torno alla
sbiadita pietra nera
dove il puma
giacque col cervo.
E’ meglio
star quassù
a
guardare il riflesso del vento
su alti
fiori gialli.
Gli anziani
che si ricordano di me se ne sono andati
gli
antichi canti dimenticati
e la
storia della mia nascita.
Come
danzai al chiar di luna ghiacciato di
neve
stelle distanti sino alla fine
della Terra,
come me
ne andai nuotando
nella gelida acqua montana
tra lo stretto canyon muschioso rotolante giù
dalla montagna
dalla profonda roccia del canyon
giù
la
memoria
si riversava
sul mondo.
(continua)
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