giovedì 30 aprile 2020

IV.Poesia kashmiri.i.Rahman “Rahi”..2.






IV.POESIA  KASHMIRI


l.Rahman  “Rahi”(1925)

La sua poesia comunica inconsueta di intima 
comunione con la natura.

2.Guarda

Guarda ,
mi sono imbarcato in un viaggio d’amore;
guarda il mio cuore,guarda;
io son fuori per scoprire la lontanissima fine,
guarda la mia innocenza!

In Magh* il pensiero del colore di primavera
si scalda sul mio gelido cuore;
guadagno il cuore,ma perdo gli occhi;
ahimè,guarda la mia perdita!

Il cuore è irrequieto fin dall’inizio,
la separazione è un pretesto;
il cucù è a disagio
perfino tra i fiori,guarda!

Neppure un giorno finora
è stato pieno di luce;
la notte annuncia sempre un mattino
fresco,sempre fresco,guarda!

La destinazione è la stessa,
le carrozze soltanto son mutate,
ma ciascun viaggiatore pretende
un nuovo approccio,guarda!

L’amore è il fervore del cuore,
un’ardente sinfonia;
la brezza del mattino conserva dolce
e fresco il tulipano,guarda!

Rahi nutre i letti fioriti dell’arte
d’ambrosia;
ma lui,pazzo impotente
vive del sangue del cuore,guarda!


Da “POESIA MODERNA INDIANA” ,Guanda ed.
Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni


Ecco,dello stesso autore, in un inno fitto di desideri,
ma anche di incertezze- che muovono perfino i fiori  
di Magh*al disagio - mentre il giorno, rappresentazione 
della realtà,non riesce ad essere pienamente luminoso,
la notte - rappresentazione della protezione evasiva del 
sogno - riesce ad assolvere al suo prezioso compito di compensazione e di rassicurazione, riuscendo anche ad  annunciare sempre un mattino.

*Magh,nome della stagione corrispondente alla Primavera.

mercoledì 29 aprile 2020

IV.Poesia kashmiri.i.Rahman “Rahi”.1.





IV.POESIA  KASHMIRI


i.Rahman  “Rahi”(1925)
.
La sua poesia comunica inconsueta sensazione
di intima comunione con la natura.

1.Ghazal*
Solo questo desidera la bellezza:
che ogni giorno l’amore abbia nuove inquietudini

E l’amore torna a dire . che la bellezza
ora deve essere svelata.

Quando la saki*ha detto
che non ci sarà più da bere per loro,
                                                   
I bevitori si son tutti riuniti
ed hanno fatto questa proposta.

La mèta era talmente entusiasta
che addirittura voleva raggiungere il viaggiatore.

Bisogna che gli scopi trovino nuove vette
e le speranze nuova giovinezza.

Quando vide il buio della notte
disse il tempo al primo raggio del mattino:

“Non sarà meglio che venga
in questo buio il sole?”

Da molto è stato deciso
che muteranno i colori della vita,

Hanno già cominciato.A questo inizio
la rivolta seguirà poi certamente.

Farad* è venuto adesso
a chiedere con toni nuovi a Parvez*:

“Dimmi se per quel mio lavoro
saranno fatti i conti!”

Abbellire la canzone è come dar fuoco alla canfora.

Bisogna avere per questo
vista infinita ed inquietudine in cuore.



Da “POESIA MODERNA INDIANA” ,Guanda ed.
Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni


Un canto dell’amore idealizzato,perfetto dalla fanciullezza 
all’età adulta,immerso in una natura,in perfetta sintonia,in 
gioiosa ,compatta armonia. Ancora una volta anche la notte
non ha nulla di cupo,di doloroso,da temere,da cui difendersi,
ma è anch’essa un elemento armonioso che si accorda con il
tutto con totale naturalezza.

°Saki,colui o colei  che mesce vino.Personaggio particolarmente ricorrente nella poesia urdu
*Farad e Parvez,.personaggi di racconti mitici ,molto conosciuti in India..
*ghazal,componimento poetico,tipico soprattutto della poesia urdu.Canzone




martedì 28 aprile 2020

IV.Poesia kashmiri.h.”Master,gi”Zinda Kaul.1.





IV.POESIA  KASHMIRI

h.”Master,gi”Zinda Kaul,(1884)

Poeta di lingua kashmiri.Nativo di Shrinagar,
è uno dei più importanti poeti della vecchia scuola.
 E’ anche apprezzato scrittore di lingua inglese ed
 ha contribuito a far conoscere la letteratura del
 proprio paese,traducendo moltissime poesie .E’
 stato premiato dalla Sahitya Academi.

1.Impreparata.

Chi mi desidera più di me stessa,mi ama
è la mia speranza,la luce,la bellezza,è il mio padrone.
Mi vuole,mi cerca,mi sta aspettando.
Con Lui ho trascorso la mia fanciullezza.
Proprio lui,l’amico della mia fanciullezza,mi sta 
[aspettando.
Egli disse:”Per un poco in questo paese,
in questo palazzo ,vuoi aspettarmi?Solo se 
[Io sarò lontano da te ,
sbocceranno nel tuo giardino i fiori dell’amore!
Tu potrai continuare a distribuirli ai vicini.
 [non preoccuparti,ci sarò io a salvarti!”
Proprio Lui,l’amico della mia fanciullezza,
[mi sta aspettando .
“Quando avrai innaffiato queste piante,
la terra riceverà l’amore .
Chi ama gli altri,ama il Dio..Nasce di lì l’amore.
Dalla sorgente,l’amore raggiunge poi tutto il mondo.
I  saggi sapienti hanno rivelato questo segreto 
[dell’amore,questo mio segreto”
Proprio Lui,l’amico della mia fanciullezza,
[mi sta aspettando .
Egli mi manda qui le sue lettere :
son tante carte multicolori.
Lassù – un campo di fiori un gran lago,
una strada lastricata d stelle ,
un fiume con mille cascate;
papiha,falene,fiori di narghis,
un paio di cerbiatti che stanno correndo;
L’Amante pieno di fascino,onnipresente, onnisciente
che scavalca il cavallo della meschinità
come un vero fachiro,colui che, non avendo niente,
[proclama:”E’ Mio tutto il mondo!”
Proprio Lui,l’amico della mia fanciullezza …
Era l’ultima ora della notte,quando ormai si disperde
[il chiarore della luna,
quando  è già diffuso il profumo de fiori
e il giardino è tutti odoroso,
quando il papiha ha cantato ormai
e la  mena del bosco ha cominciato a gorgheggiare
e tutti gli strumenti della terra e del cielo
uniscono la loro voce.
Il vento del paradiso aleggiava  pian piano,
c’era una tale atmosfera d’incanto
che io ho capito che era già venuto,
che, senza esser stato chiamato,
l’amico della mia fanciullezza era giunto.
Proprio  Lui l’amico della mia fanciullezza …

Mille gocce di sudore imperlavano la mia fronte.
Ho pensato di nascondermi
o di morire.
Se mi vedesse così  non resterebbe lontano?
Meglio sarebbe  stato soffrire per la separazione
e restare lontana da Lui!
la mia veste non è pulita
e neanche il mio corpo.
.Non son preparata a porgerGli il mio benvenuto.
Non ho distribuito neppure  i fiori dell’amore alla gente.
Volevo farne una ghirlanda ,ma ora sono appassiti.
Non ho un luogo sacro dove farlo sedere.
La mia casa è piena di polvere e delle cose  per vivere.
Questa mia cappella è divenuta il rifugio degli oggetti
[ più vari.
Proprio Lui,l’Amico della mia fanciullezza …
Io ti dico che nel Suo cuore è il tesoro dell’amore,
ma raggiungermi senza esser chiamato …
Non ha fatto bene.
Far capricci,essere impazienti,
piangere inutilmente ,
non è dell’amore.
Bisogna mostrare invece
compiacenza,fede e pazienza.
In quest’atmosfera incantevole .
forse ho interpretato male il messaggio?
Come poteva andarsene
pur sapendo che io ero impreparata?
E’ Lui  il difensore del mio onore,il mio protettore!
Proprio Lui, l’Amico della mia fanciullezza mi sta aspettando.



Da “POESIA MODERNA INDIANA” ,Guanda ed.
Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni


Un canto dell’amore idealizzato perfetto dalla fanciullezza
all’età adulta,immerso in una natura,in totale sintonia,in 
gioiosa ,compatta armonia. Ancora una volta anche la 
notte non ha nulladi cupo ,di doloroso,da temere,da cui difendersi,ma è anch’essa un elemento armonioso che si
accorda con il tutto con totale naturalezza.



lunedì 27 aprile 2020

III.Poesia canarese.g.Kanavi.1.




III.POESIA CANARESE.

g.Cennavir Kanavi (1928)


Autore canarese .Funzionario dell’università del  Karnatak a Dharvar,ha al suo attivo parecchi volumi di poesie.



Oceano d’occidente.

I.

Quest’oceano
quel cielo
a bocca aperta si contemplano  per ingoiar l’infinito.
Quanti giorni e quante notti
sul dorso delle onde
avanzano per annegar la deserta  terra del dolore.
Tutte le stagioni insieme han tuonato
dalla bocca dei fiumi.
Le montagne son rimaste indietro,
ignote come un mistero.
Sale e scende quaggiù  l’impero del verde.
Guarda! L’oceano,specchio infinito,
riflette lo splendore del cielo.
Abbiamo i due termini del confronto,
altri pretesti non servono.

II.

Guarda là!
Si  è alzata l’isola,fermandosi per respirare.
Dorme profondamente l’azzurro.
Libere spiegando le vele,
le barche hanno cavalcato le onde
e, fendendo la corrente ,sono salite fino all’orizzonte.
La ferita sull’acqua
scompare in un attimo.
Oggi che profondo silenzio
in questa riva d’occidente!
Una baia
o una nave che oscilla.
Il suo cuore  accoglie mille onde di speranza di vari paesi.
E quei  cavalloni  spumosi
scrivono sulla porta il loro diario.

III.

E’ la festa delle barche,giunte dopo aver  cavalcato flutti  e flutti:
il grido di gioia del  pescatore,
il pesce che salta,
il pesce che danza.
Guarda,quel pesce  che faceva le beffe è finito anche lui nella rete!
Il gabbiano con un pesce nel  becco è volato via.
Invano guizza il prigioniero nella rete
I ragazzi dei pescatori gli son sopra;
posson prendere solo quei doni che l’oceano vuole offrire.

IV.

Pare che proprio ieri ci sia stata una guerra
per distruggere la dinastia d’Adamo.
Pare che il cielo sia venuto a runare
la pace del mondo intero.
come se non bastassero poi la terra ed il cielo,
anche nell’oceano  è caduta una scintilla .
Dobbiamo protegger noi stessi.
Una galleria solca l’acqua nascosta .
Emozione nelle navi.
Intorno parecchi cannoni.
Lassù dal cielo la civiltà
ha fatto cadere una pioggia di bombe.
Pare che il cielo si squarci.
Un’esplosione ha violato anche la riva del  mare.
La mia lingua ha provato
le munizioni della guerra.
Non basta ancora tutto questo?

V.

Quest’oceano
quel  cielo
stanno a bocca aperta  per ingoiar l’infinito.
per cancellare l’età  della geografia:
non sono per annegarsi l’un l’altro?



 Da “POESIA MODERNA INDIANA” ,Guanda ed.
Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni



Nei  poeti  indiani difficilmente troviamo il termine “mare”.Tutti i cittadini del subcontinente infatti non sono circondati  che dall’oceano., che con i suoi remoti orizzonti sollecita evidentemente il loro familiare misticismo.
Ed ecco l’oceano divenire lo specchio del cielo capace di riflettere la sua infinitezza. Per meglio sottolineare la straordinaria suggestione di tanta meraviglia le strofe  a contrasto sul quotidiano dei pescatori ,dei pesci degli uccelli,tutti intenti a prendere i doni che l’oceano vuole offrire. Poi,inatteso,il salto drammatico della vita sulla terra :i suoi abitanti han fatto scoppiare la guerra ,
con tutte le sue atrocità. E quell’oceano e quel cielo che stavano a bocca aperta per ingoiar
l’infinito guardano attoniti l’orrendo spettacolo .Che valga annegarsi  reciprocamente per 
cancellare con la geografia  una visione tanto insensatamente crudele?