Adelia Prado |
CANICOLA
A mezzogiorno, riversa
l'amore
i sogni più freschi e intriganti;
sto dove stanno i torrenti.
Attorno alla grande casa spazia un cortile senza recinzione,
pieno di banani, solo banani,
alti come palme.
Arrivo al bordo del mare increspato di correnti,
gorghi azzurri.
C'è un pericolo sotto la fascia esigua
che è di sabbia ed è bianca.
Voglio bracciali
e la compagnia del maschio che ho scelto.
... Nella
mia testa,poi,riecheggiano i versi
asciutti di Lupe Cotrim Garaude[1]:
Innanzitutto il ritmo del tuo corpo.
i sogni più freschi e intriganti;
sto dove stanno i torrenti.
Attorno alla grande casa spazia un cortile senza recinzione,
pieno di banani, solo banani,
alti come palme.
Arrivo al bordo del mare increspato di correnti,
gorghi azzurri.
C'è un pericolo sotto la fascia esigua
che è di sabbia ed è bianca.
Voglio bracciali
e la compagnia del maschio che ho scelto.
Lupe Cotrim Garaude |
Possesso/lei[2]
Innanzitutto il ritmo del tuo corpo.
Tessevi le parole e le
tue mani
Stringevano fantasmi
fortemente.
Le parole assumevano
un aspetto,
un modo d’ essere,
un movimento alterno
della stanza.
Il tuo guardare mi
percorse tutta
E fui strada, pianura,
distesa d’acqua,
cosa, gente. E lasciai
che proseguisse:
un oscuro richiamo ti
cercava.
...e ,poi,riscoprire Mendes – va sottolineato-
vuol dire comprendere e rileggere il Brasile come un luogo ricco di
contraddizioni e non solo patria di samba,
mulatte
e carnevale. Invece del cliché , Mendes ha offerto piuttosto un’immagine di
Brasile fiero di sé anche se contraddittorio:
e carnevale. Invece del cliché , Mendes ha offerto piuttosto un’immagine di
Brasile fiero di sé anche se contraddittorio:
Laggiù
Dove la polizia serve
ad arare i campi,
laggiù
dove nessuno
cresce né diminuisce
laggiù
dove le navi da guerra
dormono nelle bottiglie,
laggiù
dove Oriente e
Occidente
dialogano affacciati
alla finestra,
laggiù
dove ciascuno
ha il suo pane, la sua
donna e la sua pace,
laggiù
dove le cantilene
antiche muovono il fiume,
laggiù
dove si uniscono la
forma, la parola e l’energia,
laggiù
dove Dio cammina con
piedi d’ombra,
laggiù
dove la morte dice :"Voglio nascere"
dove la morte dice :"Voglio nascere"
”
.
[1] Maria José Lupe Cotrim Garaude
Gianotti nasce a São Paulo nel 1933. Docente di
Estetica alla Escola de Communicações e Artes dell’università di San
Paolo. Muore nel 1970.
[2] Dalla settima raccolta di Lupe
Cotrim Garaude, “Poemas ao outro”(”Poemi
all’autunno”), 1969, premio Governador do Estado, ottobre 1969; in “Poesia del
Brasile d’oggi”, di Salvatore D’Anna, 1970, editrice i. l. a.Palma, Renzo
Mazzone editore, Palermo, Italia-São Paulo, Brazil.
[3] Da Murilo Mendes, “Parole e
Libertà”, a cura di Ruggero Jacobbi, Sansoni, 1971
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