sabato 4 maggio 2013

Dedica ai miei amici lettori indonesiani.Chairil Anwar



                                                                   


                                                                     Chairil Anwar[1]                                                                                              
giovane poeta indonesiano, morto giovane e vissuto selvaggiamente nonostante il suo “proclama” poetico di voler vivere “altri mille anni”. La sua poesia si basa su diversi temi come la morte, l'esistenzialismo, l'individualismo. La interpretazione della sua opera è particolarmente soggettiva,come si può facilmente dedurre anche dalla poesia scelta a rappresentare il suo Paese, l'Indonesia. Un Paese che venne colonizzato dagli Olandesi nel 17° secolo e poi occupato dai Giapponesi dal 1942 al 1945. Dopo quattro anni il Paese guadagnò l'indipendenza. L'Indonesia è lo stato arcipelago più grande del mondo con la più elevata presenza mussulmana sul territorio.                                                                                

Una luce che lascia un piccolo porto
Nessun bagliore di promesse questa volta
tra i depositi, le case di legno, i tristi pennoni.
Una barca solitaria e senza mare,
ondeggia al crepuscolo.

Una pioggia sottile e leggera. Un’aquila si leva in volo;
sbatte le ali in pensieri oscuri e via freddamente verso
un altro amore. Immobile. Immobile.
Ora, la costa e il cielo fermano le onde.

Nulla. Soltanto io. Cammino.
Guardo altrove, promesse prese,
promesse perdute; rinunciate, qui,
sulla spiaggia numero quattro, l’ultimo sorso di veleno.
[1](1922-1949)













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