Poesia africana. Congo(14)
E
bisogna anche tener conto del fatto che la presa di coscienza dei danni del
colonialismo non era stata la stessa nei vari paesi africani: precoce in
Camerun, Congo e Senegal;più marginale
in paesi come il Gabon , il Mali, la Repubblica Democratica del Congo( Zaïre) e
il Benin.È in quegli anni, ad esempio, che
Maxime N’Debekha[1] scrive in Congo le sue poesie:
Maxime 'N Debekha |
Fieri e begli
uccelli[2]
Con ali giganti
Sulle cime dei miei
capelli
Suonano canzoni
Dai colori di luce
Ebbrezza
Come una farfalla
Volteggio
Canzone di luce
Ancora più canti
E ancora più luce
Ecco giunta l’ora
Della specie nuova
Un genere umano nuovo
Cesellato dalle verghe
del sole
Specie nuova
Interamente e
pienamente luce
Immensità infinita
Pura vergine pura
Degli uomini nuovi
L’albero del muro dei
Federati
Fiorisce sulla carogna
Dell’Albero di Adamo
ed Eva
E tu Amore Mio amore
A cui il nostro
bambino
Leviga ogni mattino la
fronte
Con una roccia di luce
Un chicco di sole
Attendo O quanto
attendo
Che tu mi porti un
giorno il Mio bambino
Con una brace di sole
tra i denti.
[1]Maxime N’Debekha nasce a
Brazaville nel 1944. Di formazione scientifica,scrittore precoce,a vent’anni
era già uno dei poeti ufficiali della rivoluzione
.drammaturgo,regista,narratore e poeta conosciuto e rappresentato in Francia,in
Africa e in Germania,direttore della cultura e delle arti dal 968 al
1972,coorganizza il primo Festival delle Arti in Congo e fonda nel 1969 il
Centro di formazione e di Ricerca d’arte drammatica. condannato a morte un
prima volta nel 1972 per il suo impegno in difesa della libertà e la giustizia
è stato costretto a lasciare il suo paese a diverse riprese. Esiliato in
Francia negli anni ’80 quando una sua poesia era servita di grido di raccolta
per le manifestazioni contro il potere,nel ’93 torna in Congo come
ingegnere-capo delle Telecomunicazioni per essere poi nel 1996 nominato
Ministro della Cultura e delle Arti ,su proposta di un collettivo d’artisti. Un
anno più tardi la guerra civile lo costringe
a trovare di nuovo rifugio fuori dalle frontiere del Congo. Nel 2000 è
accolto alla “Ville Refuge” di Blois in Francia,dove fonda la sua associazione
Afrique en Blois.E’ membro del Parlamento internazionale degli
Scrittori.Il testo è tratto da:”L’oseille et les citrons”Oswald,Paris.1975.Sua anche la
raccolta -1988.“La Danse de Nkumba ensorcelée”-Publisud- Paris
[2] In “Poesia Africana -Poeti sud
sahariani di area francofona”. Op. Cit.
Al n°8 ,modificando un po' la numerazione precedente,ho inserito un post per un poeta della Guinea,che mi è sembrato interessante;arricchisce il tema dell'anticolonialismo in area francofona,anche per la biografia dell'autore.
RispondiEliminaHo inoltre aggiunto un doveroso omaggio all'Algeria e alla sua dura lotta per l'indipendenza con il post n°6 della serie di poeti africani di questo stesso blog.intervento che ,purtroppo mi ha obbligato a modificare di nuovo la numerazione dei posts successivi.Mi scuso di questo involontario inconvenientecon tutti i miei amici lettori.
RispondiElimina