Poesia africana. Côte
d’Ivoire(26)
E poiché la poesia affonda le sue radici nell’humus popolare, si
presenta come una scacchiera di paesaggi, di sensazioni, di stati d’animo la
cui costante cornice è però il Continente Nero.
La cornice geografica è tuttavia anche profondamente mitifera, poiché il
riferimento alla natura, più che descrittivo, tende ad essere una vasta e
stratificata rete di simboli, di corrispondenze, che scaturiscono dall’animismo
panteista dell’Uomo Africano. Un buon esempio lo abbiamo già incontrato con
l’hain teny malgascio. La percezione
magica della natura attraverso la poesia aiuta a ritrovare le proprie radici, a riaffermare la dignità africana con
la riappropriazione di sé e del mondo.
Torna, con un testo suggestivo ,Véronique Tadjo della Côte d’Ivoire:
Insegnami
l’aria dei prati
azzurri
e soffia la mio
orecchio
il tuo alito di
principe
ci sono tante parole
sotto la polvere
tanti amori
nei cassetti.
Faccio fatica a
credere che i fuochi della savana
siano spenti.
Véronique Tadjo |
[1] Dalla raccolta:”Latérite”.1984.-Hatier/CEDA,
Paris. In:
“Poésie d’Afrique au sud du Sahara »,op.cit. Trad dal fr. di M. G. Bruni
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