Poesia africana. Angola(27)
Una
poesia, insomma, quella africana che non
teme più l’interazione con l’Occidente ed è alla ricerca della sua nuova
identità orgogliosa con la costruzione di metafore audaci, immagini folgoranti,
ritmi cadenzati, straordinaria musicalità per esprimere echi di un
DNA ancestrale, ma anche nuove lacerazioni, scissioni, tensioni e vibrazioni che finiscono per costituire l’occasione per
un’estetica del Diverso. Un esempio eloquente ce lo offre una poetessa
contemporanea di espressione portoghese dell’Angola:Paula Tavares[1].
Paula Tavares |
Mi hai disossata
accuratamente
iscrivendomi
nel tuo universo
come una ferita
una protesi perfetta
maledetta necessaria
tu hai deviato le mie
vene
perché si svuotino
nelle tue
irrimediabilmente
in te un mezzo polmone
respira
l’altro, che io
sappia,
esiste appena
oggi mi sono alzata presto
il mio corpo infiammato
non batterò il burro
non metterò la cintura
IO ANDRO’
verso sud a saltare il
recinto.
[1]Ana Paula Ribeiro Tavares nasce a Lubango,Huila,Sud dell’Angola nel
1952. Storica,Segretario di Stato alla Cultura.
[2] Da <Ritos de passagem>UEA
,1985.Luanda.Trad. dal portoghese in franc di Michel Labon per<Poésie
d’Afrique au sud du Sahara>.Op. Cit. Trad. dal fr. di M. G. Bruni.
Nessun commento:
Posta un commento