Poesia africana. Nigeria(37)
Dopo l’emozionante ascolto di tante diverse
voci interpretate dal gruppo di attori, sullo schermo cominciano, intanto, a scorrere, dopo il calligramma dell’Isola,
gli ultimi testi di una folta schiera di
nuovi rappresentanti di espressione inglese della Nigeria e dello
Zimbawe, le cui pubblicazioni sono molto recenti. Il direttore della casa editrice,dopo aver
ringraziato l’eminente studioso e pubblico attento e generoso di
applausi,aggiunge qualche breve commento alle poesie che scorrono rapidamente
alle sue spalle:
Adumaradan[2]
Il tuo amore mi
sommerge
Prometterò mille
favori al vento
Perché porti la mia
voce alle tue orecchie
e potrai contemplare
il meglio della mia persona
Da quando ho messo gli
occhi su di te
Dal giorno in cui
colsi per un attimo la tua bellezza
Il tuo amore mi monta come un cavallo di venti selvaggi
Non posso dormire; il riposo
si è allontanato dai miei occhi
Adumaradan vieni vicino a me
e potrai contemplare il meglio della mia
persona
Adumaradan di
inestimabile bellezza
Sei l’olio di palma,
il meglio della zuppa
Sei il fulgore che
proclama lo splendore dei denti
Adumaradan, vieni
vicino a me
e potrai contemplare
il meglio della mia persona
Cos’è il compito del
granchio se non scavare buche nell’acquitrino
Qual è il lavoro dello
scarabeo oltre all’assordante ronzio
Qual è il dovere
dell’Amante se non versare miele nelle orecchie dell’ Amata?
Adumaradan, vieni
vicino a me
e potrai contemplare
il meglio della mia persona
Occhi -più bianchi-di
monete nuove, con quella seducente spaziatura tra i denti[7]
Lei dalle natiche
esuberanti, quella -che orna- il suo
busto- coi seni
Vieni a giocare il
gioco della gioventù libera
vicino a me
e potrai contemplare
il meglio della mia persona
[1] Niyi Osundare nasce nel 1947 a Ikere-Ekiti,Ekiti State, Nigeria:
Poeta, drammaturgo e critico letterario, dal 1997 ha insegnato all’Università
di New Orleans. Si è trasferito negli USA
per permettere gli studi ad una dei figli,affetta da sordità. Nelle sue poesie,
il lessico esplicito del sesso viene tenuto sotto controllo in rispetto delle
convenzioni sociali e delle tradizioni yoruba,
cristiane e inglesi. Secondo gli Yoruba, si possono menzionare solo gli organi
sessuali degli animali o usarli in allegorie (per es. pene = terza gamba;
vagina = apertura del corpo). Soltanto durante le feste di Oke’badan, viene
consentito l’ uso di un linguaggio privo di veli, ma con finalità catartiche.
Il poeta usa dunque perifrasi, ma senza eufemismi, così che spesso i
riferimenti sessuali, suo malgrado, diventano ancora più espliciti.
[2]Niyi Osundare,Adumaradan,da
“Tender Moments” del 2006; in www.african-writing.com ;
trad. di Isabella Nicchiarelli .
[3]Vento di terra, che inaridisce e
brucia sulla costa della Guinea settentrionale. Soffia nei mesi di dicembre,
gennaio e febbraio.
[4] NOTA DELL’AUTORE: *Una-il cui
colore Nero- è la bellezza della pelle.
[5] Che produce tintura rossa
naturale.
[6] Uccello della famiglia dei
Ploceidi.
[7] Diastema .
[8] NOTA DELL’AUTORE: ** Quella -per i cui favori -il mondo-gareggia.
RispondiEliminaPresto sono contenta di pubblicare una serie di testi delle Indiane d'America,che dedico in particolare ai miei amici lettori degli States.
Così tutti i miei amici lettori hanno avuto una dedica,tranne quelli di Tanzania,ai quali mi dedicherò appena avrò trovato qualcosa di interessante.Anche gli amici lettori canadesi hanno ma sul blog:
gabysouk.blogspot.com/2013: Viaggio sull'onda dell'immaginazione.(5).
09/feb/2013 – Dorothy Livesay...[2] Sechelt ( parola che indica paese tra due acque....[3] di Dorothy Livesay da "Two seasons"1968, in Collected poems...