L'infernaccio della città.*
Le finestre frantumarono l'infernaccio della città
in minuscoli infernucci succhianti con le luci.
Rossicci diavoli,si impennavano le automobili,
facendo esplodere le trombe proprio sull'orecchio.
E là,sotto l'insegna con le aringhe di Kerč,
un vecchietto stravolto cercava tastoni i suoi occhiali
e ruppe in lacrime quando,nel tifone del vespro,
un tram di rincorsa sbatté le pupille.
Nei buchi dei grattacieli,ove ardeva il minerale
e il ferro dei treni ingombrava il passaggio,
là dove al sole ferito colava l'occhio.
allora ormai - sgualcite le coltri dei lampioni -
la notte si diede al piacere,oscena e ubriaca,
mentre dietro i soli delle vie in qualche luogo zoppicava,
non necessaria a nessuno ,la flaccida luna.
Vladimir Majakovskij
*Pubblicata con il titolo Zigzagi v večer (Zigzag nella sera)
nell'Almanacco Molokò kobylic (Latte di giumente,1914).
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