Poesia africana. Gibuti(16)
Esiste
tuttavia una coscienza poetica panafricana
per cui il poeta è sempre qualcuno
dotato di veggenza e che emana l’essenza del popolo. Senza
ombra di dubbio prima della scrittura viene la parola e gran parte del
patrimonio letterario africano è fondato sulla potenza e
sulla bellezza della parola .
Sono otto anni, Siraad, che ho perso il sonno
La sera non posso addormentarmi o mi sveglio di soprassalto
Se mi volgo alla preghiera la tua immagine si impone ai miei occhi
Tutte le donne non sono per me qualunque siano le loro qualità
fra le donne di questo secolo tu brilli come Sulekhaad
Non saprei dire se mi sarai salutare
Solo gli angeli in cielo e Dio lo sanno
Dio solleva gli ostacoli per chi pazienta
Noi seguiremo lo stesso cammino o tu hai un altro segreto
Dopo questo periodo sinistro ti porrò la domanda.
Abdourahman Waberi è invece un giovane
poeta e scrittore della successiva generazione,e nella poesia che segue
i segni impressi dal tempo trascorso e dalla diversa condizione sociale sono
evidenti,manifesti.Siamo sempre della microscopica Repubblica Centro Africana di Gibuti.Il territorio francese
denominato degli Afar e degli Issa divenne una Repubblica nel 1977. Le due
realtà etniche si sono contrastate violentemente per un decennio fino a
raggiungere una relativa stabilità oggi con un governo a maggioranza Issa. La
Repubblica di Gibuti occupa un posto strategico all'imbocco del Mar Rosso
ed è un importante base navale sia mercantile che militare. L'autore della
poesia oltre che poeta e scrittore è anche saggista, giornalista oltre che
docente di lingua inglese. Ha una discreta notorietà anche all'estero. La sua
poesia è simile ad una serie di pezzi sconnessi di quel misterioso ed
affascinante mosaico che è il continente africano.
Tra ciottoli e
sole ...
1.
tra ciottoli
e
sole
tutta l’acqua
bevuta
tutti i cavilli
uccidono
poiché il tempo
assolato
inchioda questa
terra:
dilaniato
mal d’Africa.
2.
geologia
tormentata
vista da
uccelli in volo
una pelle
nascosta
sotto ogni passo
senza nuvole
grigia
più o meno.
3.
Ardoukoba
che accendeva
fuochi sulla
collina
sin da quando
ci svegliò,
era un uomo
troppo stupido
per voi?
4.
così il Profeta
tenne in pugno
la terra di
Habash
- forse in
ricordo
di Bilal –
che non spiega la
vita tormentata
della mia
spiaggia.
5.
il gregge
più piccolo
degli altri
e gli uomini più
degli altri
anche.
6.
un porto
una città
guarnigione
una linea
ferroviaria
uno sperone
caricato dicono
di dietro.
7.
stile
risparmiato
per una
repubblica
cucciolo.
[1]Omar Gode Bouh nasce intorno al
1930 a Gibuti.Poeta e cantastorie. Si esprime in somalo.
[2] In somalo”.Sono otto anni …”in «.Bulletin
des études africaines Vol.IX,1992,INALCO(Paris)Trad. in franc. di Susanne
Lilius in” Poésie d’Afrique au sud du
Sahara” , Op. Cit. trad. dal franc . di M. G. Bruni.
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