mercoledì 30 giugno 2021

169. Zigar Moradabadi.Ghazal

169. Questo è  di Zigar Moradabadi, che ci arriva dal  Pakistan:

 

Ghazal[3]

 

Quando ho raggiunto il mio amore in forma di commiato

La gioia è stata troppa intensa per realizzarsi.

 

Una visione, ieri notte, mi ha fatto scoppiare il cuore.

Più erano impazienti le onde, più la riva restava con labbra assetate.

 

Mentre camminavo lungo la spiaggia, una visione mi si è spalancata:

il cuore è soltanto una piccola barca che solca il mare del dolore.

 

      Alle immagini splendide e lievi, come piume in volo, di Iqbal, la struttura del ghazal, pur senza le restrizioni della forma classica, permette di aggiungere anche a questa poesia effetti di grande suggestione, grazie alla sua ritmata musicalità. Il primo distico serve ad aprire sull’ultimo incontro d’amore e a palesare le contraddittorie emozioni avvertite in quel frangente. Nel secondo, assistiamo al rispecchiamento del protagonista nell’insoddisfazione del desiderio della riva e delle onde che impazienti la lambiscono e se ne ritraggono in un moto eterno. Nell’ultimo, c’è la sintesi metaforica dell’uomo e della natura che provano la stessa sofferenza d’amore.

        Ancora una volta, dunque, l’uso di simmetrie e la costruzione di immagini incisive e efficaci, che spaziano tra gli universali dell’esistenza.’

I componimenti dei poeti del subcontinente indiano proposti in questo blog  provengono dalla 
"POESIA MODERNA INDIANA,testi e note di Maria Gabriella Bruni,della collana LA FENICE-
dell'ed. GUANDA di Parma..





**Zigar Moradabadi.

Ali Sikandar (6 Aprile 1890 – 9 Settembre 1960),conosciuto con il suo pseudonimo Zigar o  Jigar Moradabadi, è stato un poeta urdu dello stato del subcontinente indiano del' attuale stato del  Pakistan,in particolare autore di  ghazal(canzone),che è un componimento in versi ,tipico della poesia in lingua urdu... Ha ricevuto  il  Sahitya Akademi Award nel  1958  per la sua raccolta di poesie "Atish-e-Gul", stimato secondo poeta -dopo il mitico Mohammad Iqbal - premiato inoltre con l'inoriicenza D.Litt. dall' Aligarh Muslim University...Muore il 9 settembre1960 a Gonda ..


martedì 29 giugno 2021

168.S.H.Vatsyayan "Agghyeya". Benedizione all'alba.

168.Benedizione all'alba

Vivi nell'amore

ch'io t'ho donato;

non nel dolore che ho spento.

Da solo ho lottato.


Vivi nel canto:

io canto per te non richiesto;

non nel pianto sofferto

che ho nascosto..


Passa per la porta

che ho aperto e tenuto illuminata per te;

non attraverso le tenebre le cui profondità

tante volte ho sondato per proteggere te dalla notte.


Possa il rifugio essere il tuo focolare

che con le benedizioni ho edificato e continuerò a edificare per te:

estirpa le spine e le ortiche

che dai sentieri raccolgo.


Possa  essere tuo il cammino che per te ho tracciato e spianato;

io, il selciato accidentato di ciottoli, 

io l'artigiano di me

che ,picchiando di martello ,mi son posto con precisione.


Il mio sia il volontario servizio

per scortarti fino alla riva del mare,

là, dopo ,l'onda ,la stella ,la barca d'oro, l'alba tinta di rosa,

tutto, o mia unica eletta, sia tuo per sempre.

S.H.Vatsyayan "Agghyeya"


I componimenti dei poeti del subcontinente indiano proposti in questo blog  provengono dalla 
"POESIA MODERNA INDIANA,testi e note di Maria Gabriella Bruni,della collana LA FENICE-dell'ed. GUANDA di Parma..



** .S.H.Vatsyayan " Agghyeya"

Nasce nel 1911 a Kasiya (Uttar Pradesh) . Nome d'arte e di battaglia "Agghyeya"(colui del quale non si può sapere)di Saccidanand Hiranand  Vatsyayan, laureato in scienze e letteratura inglese .E' uno degli iniziatori dello sperimentalismo nella moderna poesia hindi. Terrorista durante la dominazione inglese, dovette darsi a vita clandestina e prese allora lo pseudonimo che sempre conservò. Incarcerato per motivi politici ,compose in prigionia una raccolta di poesie in inglese(Prison's days and others poems) E 'poliglotta e la perfetta padronanza  delle lingue conferisce ai suoi componimenti una concisione tipica e gli ha permesso  di stringere vincoli saldi e fecondi con la letteratura occidentale. Oltre alle numerosissime raccolte di poesie in cui meglio palesa  la propria  personalità ,ha scritto ottimi saggi in difesa delle sue convinzioni estetiche  e inoltre racconti, romanzi stimolanti e discussi ,libri sulle sue esperienze di viaggiatore.

lunedì 28 giugno 2021

167..Mahadevi Varma .C'è buio cupo.

167.Mahadevi Varma .


C'è buio cupo.

C'è un buio cupo dovunque 

            son sopraggiunte le nuvole nere;

si scatenano i venti,

             son state scosse perfino le radici delle montagne,

ulula il mare continuamente,


              Chi mi farà raggiungere l'altra sponda?


Le onde del mare, immense come giganti 

             si sono alzate,

ululano paurosamente ;

              il loro respiro di fumo soffoca la barca,

i remi sono sfuggiti alle mani.


            Chi mi farà raggiungere l'altra sponda?


Per inghiottire la barca ,capricciosi

             vanno qua e là gli abitanti del mare;

vedendo l nero mare infinito

               se n'è andato il coraggio!

I cavalloni sono infiniti,


             chi mi farà raggiungere l'altra sponda?


Già si è spenta  quella stella splendente

              alla cui luce le mie speranze si illuminavano.

Disse la notte dal bellissimo abito nero:

               "Immergi i  dei tuoi desideri!"

Non c'è nessun barcaiolo in vista:


chi mi farà raggiungere l'altra sponda?


Ho sentito che là

                  esiste un mondo d'oro

dove ridono gli splendidi uccelli

                 quando sentono nominare l'ombra della morte!

Appare infinitamente  bella la terra.

                

                 Chi mi farà raggiungere l'altra sponda?


Dove i canti muti degli uccelli

                 echeggiano del canto  dell'immortalità.

Il cielo infinito suona una melodia   

                 che fa vibrare le onde del mio cuore.

L'anima è colma  d'amore infinito.,


                 Chi mi farà raggiungere l'altra sponda?


Là c'è un sorriso infinito nel fiore,

                 nel vento un canto di sacrificio

in tutti un'evoluzione divina,

                  anche nella luce dolcissima;

ma quanto è lontano quel mondo!


                chi mi farà raggiungere l'altra sponda?

Chi, venendo qui per un attimo,

                mi ha sussurrato all'orecchio la dolc melodia?

"Porta la barca in mezzo alla corrente,

                 annegandoti, raggiungerai l'altra sponda  !

Annegare sarà il tuo barcaiolo

                  proprio lui ti farà raggiungere l'altra sponda!"

  

Gli autori e i testi  indiani proposti nel blog sono dell'
ANTOLOGIA DELLA POESIA MODERNA INDIANA
con testi e note di Maria Gabriella Bruni
collana La Fenice dell'ed. Guanda in  Parma 

prima edizione giugno 1966

domenica 27 giugno 2021

166.Mahadevi Varma .Accenna il cielo.

166.Mahadevi Varma 


.Accenna il cielo.


Accenna il cielo sorridendo

sta forse arrivando il mio amore?


             La nube legata nei  vincoli d'oro del fulmine ora piange, ora ride;

             placa il mare la fiamma del suo tenero cuire con le canzoni.


Il giorno alla notte e la notte a sua volta 

scambian le coppe d'oro e d'argento.


                Quelle ninfe delle stelle ,danzando

                fanno cadere le perle di rugiada dai nupur*;


Poi si nascondono e scompaiono tutte .E sulle gocce delicate

va e viene il vento del mattino, che ha rubato il profumo dei fiori.


                   Gli istanti attoniti, estatici vanno e tornano

                   come un viandante  che ha smarriti la via.


Gli occhi ascoltano, le orecchie guardano;

 oggi, com'è quest'enigma?


                     Nella mia pelle sento oggi i palpiti di un nuovo errore;

                      le piaghe della mia vita son divenute morbidi fiori carichi d'estasi.


  I componimenti dei poeti del subcontinente indiano proposti in questo blog  provengono dalla 

"POESIA MODERNA INDIANA,testi e note di Maria Gabriella Bruni,della collana LA FENICE-dell'ed. GUANDA di Parma..

 



 **Mahadevi Varma nasce a Moradabad nel 1907. Laureata in lettere all'università di Allahabad 

diventa presto preside di un college femminile di quella città.E' annoverata tra le più stimate

 poetesse di lingua hindi,che padroneggia con eleganza ,piegandola alle esigenze della sua 

sensibilità.Spirito profondamente mistico,è studiosa della tradizione poetica ,ma è aperta 

alle esperienze nuove ed ha validamente contribuito all'affermazione della "scuola dell'ombra",

fondata da Nirala. Oltre a numerosi volumi di componimenti poetici,ha inoltre pubblicato tre

raccolte di saggi.




sabato 26 giugno 2021

165.Mahadevi Varma.Nella sconfitta perdo tutta me stessa.

 

165.Mahadevi Varma.

Nella sconfitta perdo tutta me stessa.


Nella sconfitta perdo tutta me stessa

e se ti avrò sarà questo il mio esilio,

nella vittoria sarò il tuo legame.


        Avrò racchiuso il mare nella conchiglia.

        Amore mio! a che servono sconfitta o vittoria?


Tu sei un quadro ed io una serie di linee,

tu la dolce melodia ed io le voci del coro,

Tu sei l'infinito ed io l'apparenza del limite;


          il corpo è divenuto misterioso nell'ombra,

          a che serve il gioco degli amanti?


Gli autori e i testi  indiani proposti nel blog sono dell'
ANTOLOGIA DELLA POESIA MODERNA INDIANA
con testi e note di Maria Gabriella Bruni
collana La Fenice dell'ed. Guanda in  Parma 

prima edizione giugno 1966





**Mahadevi Varma nasce a Moradabad nel 1907. Laureata in lettere all'università di Allahabad 

diventa presto preside di un college femminile di quella città.E' annoverata tra le più stimate

 poetesse di lingua hindi,che padroneggia con eleganza ,piegandola alle esigenze della sua 

sensibilità.Spirito profondamente mistico,è studiosa della tradizione poetica ,ma è aperta 

alle esperienze nuove ed ha validamente contribuito all'affermazione della "scuola dell'ombra",

fondata da Nirala. Oltre a numerosi volumi di componimenti poetici,ha inoltre pubblicato tre

raccolte di saggi  .


venerdì 25 giugno 2021

164.Mahadevi Varma,Domanda

 

     164.  Mahadevi Varma,

    

Domanda


L'infinito dolore, cupo come le nuvole nere,

non ha legato le lacrime alle loro piccole gocce?


In  questo mondo fuori dalle stelle

è mai esistito il suono della melodia?


Non è nascosta nelle piccole gocce di pioggia 

la solenne serietà delle nuvole?


Il mare che bacia l'orizzonte 

non è fatto di piccole ombre?


Chi è quell'Illimitato nel mondo
che non é stato ritrovato nel linite?


Tu, proprio tu sei tanto grande

che non potrai vivere nel mio piccolo essere? 


Gli autori e i testi  indiani proposti nel blog sono dell'
ANTOLOGIA DELLA POESIA MODERNA INDIANA
con testi e note di Maria Gabriella Bruni
collana La Fenice dell'ed. Guanda in  Parma 

prima edizione giugno 1966



**Mahadevi Varma nasce a Moradabad nel 1907. Laureata in lettere all'università di Allahabad 

diventa presto preside di un college femminile di quella città.E' annoverata tra le più stimate

 poetesse di lingua hindi,che padroneggia con eleganza ,piegandola alle esigenze della sua 

sensibilità.Spirito profondamente mistico,è studiosa della tradizione poetica ,ma è aperta 

alle esperienze nuove ed ha validamente contribuito all'affermazione della "scuola dell'ombra",

fondata da Nirala. Oltre a numerosi volumi di componimenti poetici,ha inoltre pubblicato tre

raccolte di saggi  .

giovedì 24 giugno 2021

163.Mahadevi Varma. Potessi legarti in un sogno.

 163. Mahadevi Varma.

Potessi legarti in un sogno. 

          

          Se potessi legarti in un sogno 

allora spegnerei la mia sete

          in quell'attimo breve dentro di me!


         Come nembo di pioggia sopraggiungerei per precipitare ;

come la silenziosa notte d'autunno depurerei del dolore  tutto il mondo

        assorbirei le sue lacrime in me!


         Lo addormenterei come una soave melodia,

come un inebriante profumo pervaderei ogni più piccolo essere

        mi riempirei del rimpianto del mondo ,sorridendo in questa mia lacera vita!


        Limite ,come il mare di tutte le cose, essendo un'onda  infinita di luce

nasconderei dentro di me

        il cielo con tutte le stelle!


       Un gran dono diverrebbe la maledizione per me ,l'autunno un'immortale primavera;

quanti paradisi creerei

       nel palpito del mio piccolo cuore!


      I respiri dicono l'immortale racconto, ogni attimo diventa indelebile;

amore mio, imprigiono la libertà

       con cento legami dentro di me!

     

Gli autori e i testi  indiani proposti nel blog sono dell'
ANTOLOGIA DELLA POESIA MODERNA INDIANA
con testi e note di Maria Gabriella Bruni
collana La Fenice dell'ed. Guanda in  Parma 

prima edizione giugno 1966


**Mahadevi Varma nasce a Moradabad nel 1907. Laureata in lettere all'università di Allahabad 

diventa presto preside di un college femminile di quella città .E' annoverata tra le più stimate

 poetesse di lingua hindi che padroneggia con eleganza ,piegandola alle esigenze della sua sensibilità .Spirito profondamente mistico ,è studiosa della tradizione poetica ,ma è aperta alle esperienze nuove ed ha validamente contribuito all'affermazione della "scuola dell'ombra", fondata da Nirala. Oltre a numerosi volumi di componimenti poetici, ha inoltre pubblicato tre raccolte di saggi  .





mercoledì 23 giugno 2021

162.Mahadevi Varma . Amica mia, come potrei ottenerlo?

 162.Mahadevi Varma.


Amica mia, come potrei ottenerlo?  


Lui ,che è il mio pianto, scende ,scende

ed io tento invano di legarlo alle mie ciglia.


Come tra le nuvole il fulmine ,la sua bellezza appare e scompare 

e lui ,che è lo splendore ,si perde nel mistero dei raggi lunari.


Ed io lo cerco in ogni granello di polvere e non so riconoscerlo,

lui, il palpito del mare ,che dorme cullato dalle onde.


Io non dovrei raccontare la storia del mio dolore,

egli scende come lo sguardo fisso delle ninfe delle stelle.


Ed io mi turbo se non riesco a toccare neppure la sua ombra!

Egli viene i silenzio nel mio cuore come respiro sorpreso,


ch'io posso vedere senza fermarlo!

Come un ricordo nel mio cuore,

egli mi punge notte e giorno 

e non posso scordare la sua crudeltà.


I componimenti dei poeti del subcontinente indiano proposti in questo blog  provengono dalla 
"POESIA MODERNA INDIANA,testi e note di Maria Gabriella Bruni,della collana LA FENICE-dell'ed. GUANDA di Parma..

**Mahadevi Varma nasce a Moradabad nel 1907. Laureata in lettere all'università di Allahabad diventa presto preside di un college femminile di quella città. E' annoverata tra le più stimate  poetesse di lingua hindi,che padroneggia con eleganza ,piegandola alle esigenze della sua  sensibilità. Spirito profondamente mistico, è studiosa della tradizione poetica ,ma è aperta alle esperienze nuove ed ha validamente contribuito all'affermazione della "scuola dell'ombra"fondata da Nirala. Oltre a numerosi volumi di componimenti poetici, ha inoltre pubblicato tre raccolte di saggi  .






martedì 22 giugno 2021

161. Sumitranandan Pant. Quando il mondo.

 161 Sumitranandan Pant.Quando il mondo.


Quando il mondo nel silenzioso chiaro di luna

rimane estatico  come un ingenuo fanciullo

 sulle sue palpebre vagano

teneri sogni sconosciuti.
                 
                                     Non so chi dalle stelle 
                                     mi porga silenzioso l'invito. 
                                     
Quando le nuvole nere,che ricoprono il cielo infinito,

gridano come il buio profondo,

il vento tira lunghi sospiri

e la pioggia innaffia la terra.
                                      
                                      non so chi dal fulmine
                                      mi faccia cenno in silenzio.

Quando la primavera che vede la giovinezza 

della terra grida di gioia ;

quando i bocci  improvvisamente si aprono con un sospiro
                                      
come i dolci pensieri del vedovo cuore.                                                           
                                        
                                     non so chi dal profumo
                                     mi mandi in silenzio il messaggio.

Quando il vento agita le commosse creste

del mare facendo una montagna di spuma,

un mondo  inquieto di bollicine 

diviene e scompare,
                                         
                                       chi è allora che dalle onde 
                                       alza la mano e mi chiama  in silenzio

Quando il mattino immerge tutto il mondo

in oro,felicità.splendore e profumo,
 
 e la soave melodia della famiglia degli uccelli

fa unire i confini della terra e del cielo.    

                                           non so chi apra in silenzio
                                           i miei occhi assonnati.

Quando nell'ombra dorata del mattino

il bocciolo   apre la porta del suo cuore,

le giovani api  inseguite dal profumo 
 
scuotendosi divengono un lieto ronzìo 

                                             non so chi sia sceso sulla rugiada
                                             e attiri in silenzio i miei sguardi.

Quando col tramonto d'oro scompare

il giorno che ha assolto i suoi impegni

e stanca morta,sola sul mio letto

riposo il mio cuore turbato,
                                                 
                                                 non so chi in sogno
                                                 mi porti in silenzio nel mondo della fantasia.   sconosciuta

Non so chi sia tu ,o bello ,

che sapendomi ingenua ,ignorante,

mi guidi per la via finora  sconosciuta

e infondi la melodia al flauto della mia vita !       

                                                 O mio compagno silenzioso nella felicità e nel dolore
                                                 non so proprio dire chi tu sia!
 
                                            
  I componimenti dei poeti del subcontinente indiano proposti in questo blog  provengono dalla 
"POESIA MODERNA INDIANA,testi e note di Maria Gabriella Bruni,
della collana LA FENICE-dell'ed. GUANDA di Parma..
                                

                                        


                                  
**Sumitranandan Pant.
Nasce  ad Almora in Uttar Pradesh nel 1900.Dette in età assai precoce i primi saggi 
della sua vena poetica.Cinque racconti e alcuni saggi introduttivi alle sue raccolte 
di liriche rappresentano la sua non grande produzione in prosa.Grande influenza 
esercitarono su di lui Gandhi,Marx e Aurobindo. E' proprio in quest'ordine,da una
iniziale professione di fede nella non violenza egli passa ad esprimere la convinzione 
che una rivoluzione è necessaria ai fini di un progresso autentico dell'India;Infine 
il poeta si rifugia nella filosofia yoga. Pant ,come Wordsworth,del quale,oltre che di 
Shelley, ha subìto il fascino ,è essenzialmente poeta della natura ,che osserva e sente 
con estrema delicatezza di immagini e di parole.Accanto alla natura egli scruta con 
comprensione e pietà la gente della sua terra ,per la quale egli prova un amore non 
dissimile  dall'attaccamento della mamma per il suo bambino.Il misticismo di cui
è pervasa la sua opera più recente non è infine l'eredità tradizionale delle Upanishad,
ma il risultato di una severa costruzione scientifica ,fondata sul pensiero di Aurobindo
Il suo ultimo libro Kala aur budha chandra (L'arte e la luna vecchia),ha ricevuto un 
premio dal Governo indiano,


                    





lunedì 21 giugno 2021

160.Tagore.Varcando il mare....


160 Varcando il mare

della fama e infamia,

nela sera della vita 

sono giunto all'approdo

per la mia dipartita.

Tagore

gennaio 1941:mattino.

9 Gli autori e i testi  indiani proposti nel blog sono dell'

ANTOLOGIA DELLA POESIA MODERNA INDIANA
con testi e note di Maria Gabriella Bruni
collana La Fenice dell'ed. Guanda in  Parma 

prima edizione giugno 1966

domenica 20 giugno 2021

159.Prasad.Il nostro incontro è stato...

159.Il nostro incontro è stato

come  l'abbraccio d'Oceano e Luna;

dall'alto i raggi scendono

a carezzare le onde.

Prasad


I componimenti dei poeti del subcontinente indiano proposti in questo blog  provengono dalla 

"POESIA MODERNA INDIANA,testi e note di Maria Gabriella Bruni,della collana LA FENICE-dell'ed. GUANDA di Parma..

**.Bhawani Prasad Mishra. nasce nel Madhya Pradesh nel 1914.Dovette interrompere gli studi universitari per la parte attiva presa nella lotta contro gli inglesi: più tardi conseguì la laurea in lettere. Visse a lungo presso il Gandhi Ashram di Wardha(Nagpur),la fondazione comunitaria gandhiana per poi collaborare  al Gandhi Sahitya ,l'accademia che ha curato  la traduzione dell'opera omnia di Gandhi in tutte le lingue dell'India.La sua opera poetica possiede una semplicità di stile che la rende assai comunicativa.

158.D.Walcott: .La goletta Flight

 

Dietro l’identità del marinaio Shabine, ecco come si presenta  Derek Walcott:

 

158. La goletta Flight 

                                                             Adios, Carenage

            […]

Io sono solamente un negro rosso che ama il mare,

ho avuto una buona istruzione coloniale,

ho in me dell’olandese, del negro e dell’inglese,

sono nessuno, o sono una nazione.  Walcott:

 

Ma Marìa Concepciòn era in ogni mio pensiero

Mentre guardavo il mare che saliva e scendeva

E il fianco sinistro dei canotti, golette e yacht

Veniva ridipinto dalle pennellate del sole

Che in ogni riflesso scriveva il suo nome;

sapevo, quando la sera dai capelli scuri indossava

la sua seta splendente nel tramonto e, ripiegando il mare,

s’infilava sotto il lenzuolo con il suo riso stellato,

che non ci sarebbe stata pace, non oblio.

 

             -Ma, allora, quanto c’è di inglese in Walcott?    

             Dereck Walcott  è  “una sorta di punto d'incontro di diverse culture, lingue, luoghi e tempi”. Lui stesso  ha affermato:-[… ]Io scrivo sì in lingua inglese, ma la melodia di quell'inglese, la sua accentazione, è caraibica. [….] trasfigurata e piegata in una melodia personale[,…] questa che alcuni chiamavano, e altri si ostinano ancora a chiamare, corruzione  della lingua, è in realtà la sua forma viva e vitale[[….] “ continuano le sue parole: “Noi, nella mia piccola isola, abbiamo quattro lingue e dunque quattro melodie quattro differenti melodie: francese e francese creolo, inglese e inglese creolo, quattro lingue diverse e quattro diversi vocabolari. Lo stesso si può dire di Trinidad, dove vengono utilizzati l’hindi e l’hindi di Trinidad, l’arabo e l’arabo di Trinidad, il francese e il francese di Trinidad[…] Insomma, sei o sette melodie, che costituiscono una ricchezza alla quale attingere ed è una ricchezza molto superiore a qualsiasi ricchezza che si potrebbe trovare in una qualsivoglia città europea. Se mi svegliassi a Londra, l’unica fonte alle quale attingere sarebbe l’inglese. Questa varietà di melodie e di vocaboli è la ragione per la quale nei Caraibi si è avuta una letteratura insieme molto giovane, ma estremamente ricca e vitale[...]

          -Come sappiamo, le Antille,  luoghi di passaggio sulla rotta dei commercianti di schiavi, sono state dominate da diversi paesi europei; da ciò l'estrema frantumazione linguistica che ha impedito il nascere di una lingua unitaria[5]. Ma,è proprio in questo multiculturalismo e nel plurilinguismo che si trova l’essenza della creatività e l’elemento identitario dei Caraibi. La marginalità culturale e linguistica divenne ,insomma, una fonte di energia creativa senza precedenti e lo stesso Impero colonizzatore, incredibilmente!,  , offrì la prima cassa di risonanza alla nuova produzione letteraria delle Antille.

          Walcott, infatti, raggiunge una certa popolarità grazie al programma radiofonico della BBC Caribbean Voices.[6]Un programma di grande successo che permise a lui, come a molti altri scrittori emergenti, caraibici[7] di essere conosciuti in patria e in Inghilterra.  E, ben presto,  ci si accorse  che quella lingua corrotta, nata per necessità di esprimere una realtà diversa, era diventata una lingua letteraria, creativa e innovativa e  che  materiale pre-occidentale,  tradizione europea e nuovi testi, creati in altre isole dell’arcipelago[8],  si  erano fusi con accenti e ritmi originali. Paradossalmente,  i migliori scrittori in lingua inglese del periodo furono per la maggior parte neri e originari delle ex-colonie e molti tra quegli artisti, autori in bilico tra più culture, sentirono, poi,  la necessità di espatriare per realizzarsi nel loro lavoro e per ricucire la loro identità frammentata.

         Walcott però,ancora oggi, non crede, che l'abbandono dell'isola possa essere una scelta definitiva,  e tutta la sua produzione, come la sua vita, si è snodata in un intreccio di fughe e ritorni a significare lo stretto rapporto con il luogo in cui è nato e cresciuto. Alla creazione di una patria immaginaria[,ha preferito un continuo ritorno che diventa, per lui, pratica di riappropriazione della sua terra, per secoli dominata da un potere straniero.

                   -Descrivere il luogo nelle letterature post-coloniali è un modo di ri-appropriarsi di terre che altri – in forza di un potere a loro riconosciuto- hanno  descritto  in altre lingue. Ora,  la  capacità descrittiva di Walcott, per dirla con Brodskij, è ” veramente epica “; nasce da un percorso creativo che giunge alla poesia dopo aver attraversato il mondo della pittura, a lungo praticata dall’autore, che dipinge ancora oggi splendidi acquarelli. Walcott sente di essere davvero il primo a scrivere della sua isola e di avere per questo un ruolo adamitico[10], ovvero di essere, come scrittore,  chiamato a nominare le cose, finora raccontate in un’altra lingua da chi, turista o colonizzatore, le ha percepite come una serie di cartoline senza passato, una continua sorpresa dell’occhio nell’estate senza fine dei Tropici. Tutto ciò possiamo trovarlo già in una delle sue prime poesie:

 



[+] Derek Walcott,” La goletta Flight”, in Mappa del Nuovo Mondo, vv 51-63,  op.cit. Traduzione di Roberto Mussapi.

[++] Cfr. Mahmud Darwish, in Oltre l'ultimo cielo, Epoché, pp. 170,2007.

[3] Cfr intervista con Derek Walcott, su www.lellovoce.it  : “Questo può dirsi anche del francese. Anche se per molto tempo la poesia antillana francofona è stata considerata più una corruzione della lingua «madre», che un suo arricchimento. …”

[4] Ibidem.

[5] Nei luoghi affidati all'amministrazione britannica, all'inglese ufficiale della burocrazia si è presto affiancato l'inglese parlato dalle originarie popolazioni amerinde (Creole English) e il cosiddetto nation language, che deriva dalla fusione dell'inglese con le lingue africane, patrimonio dei numerosi schiavi deportati ai Caraibi come forza lavoro. Le lingue intrecciate e sovrapposte hanno prodotto lingue creole a lungo oggetto di proibizioni da parte del sistema coloniale britannico e delle istituzioni, perché veicolo di cultura bassa troppo vicina alle radici africane.

[6]  Programma che durò dal 1946 al 1958, sotto la direzione di Henri Swanzy.

[7]I lavori di alcuni di questi nuovi scrittori erano già circolati in forma manoscritta o comparsi in qualche giornale locale di minima tiratura Tra loro la stessa Louise Bennet della Giamaica,  George Lamming, Edward Kamau Brathwaite delle Barbados; Wilson Harris della Guyana; Andrew Salkey, nato a Panama e cresciuto in Giamaica; V.S. Naipaul di Trinidad. Tutti  loro collaborarono, poi, regolarmente  alla trasmissione, da cui ricavarono anche sostegno finanziario.

[8] Di lingua inglese, francese, spagnola o olandese

[9] Cfr. Salman Rushdie, nel saggio Patrie Immaginate: ’ Forse gli altri scrittori nella mia stessa situazione, esuli o emigrati o espatriati, sono perseguitatidallo stesso senso di perdita, da un forte desiderio di riappropriazione, di guardare indietro [...], creeremo delle fiction al posto delle vere città o paesi , fiction invisibili, patrie immaginarie[...]’(RUSHDIE, 1991: 14).

 

[10] D. Walcott, dal discorso di accettazione del Nobel, già citato: ‘ questo processo di ri-nominare, di trovare nuove metafore, è lo stesso processo  che il poeta deve affrontare ogni mattina del suo giorno di lavoro, costruendosi nuovi strumenti/ utensili come Crusoe. ‘

venerdì 18 giugno 2021

157.Jayshankar Prasad..Sulla riva dell'oceano della mente

 157.Sulla riva dell'oceano della mente 

perché i colpi dell'onda che fluttua

sussurrano con voce uguale,

raccontano cose dimenticate?


Gli autori e i testi  indiani proposti nel blog sono dell'
ANTOLOGIA DELLA POESIA MODERNA INDIANA
con testi e note di Maria Gabriella Bruni
collana La Fenice dell'ed. Guanda in  Parma 

prima edizione giugno 1966 Prasad.

giovedì 17 giugno 2021

156. S.T.Nirala.Tu ed io.

 

156.Tu ed io.


Tu sei la cima dell'Himalaya

    ed io l'agile ,nobile Gange.

Tu ,alito di puro cuore,   

      ed io la poesia da lui prediletta.

 Tu amore ed io pace,

 Tu  buio cupo d'ebbrezza,

    io ebbro errore.

Tu  rete dei forti raggi del sole,

     io sorriso di fior di loto.

Tu la separazione degli anni passati,

      io l'ultimo stadio della reciproca conoscenza

Tu yoga* ed io compimento,

Tu pura, amorevole penitenza

       ed io semplice, sacra ricchezza.

Tu tenera idea della mente

          ed io divertente linguaggio;

Tu frondoso albero del giardino del Paradiso

      ed io ramo frondoso che dona frescura.

Tu vita ed io corpo,

Tu il candido saccidanand* Brahma*

       io l'affascinante Maya.*

Tu la collana dell'amata.

        io la nera treccia serpentina ,

Tu sitar* carezzato da tenera mano,

         io inquieta raghini* della separazione.

Tu sei la via, io son la rena,

Tu sei l'affascinante Krishna*

          io il flauto delle sue labbra.

Tu uno stanco viandante, che arriva di lontano

           ed io la speranza che ti aspetta.

Tu l'inaccessibile oceano,

            io il desiderio di attraversarlo.

Tu sei il cielo ed io l'azzurro;

tu la falce di luna d'autunno,

              io o tuoi raggi

Tu profumato polline di tenero fiore

              io lieve brezza dei Malaya.*

Tu indipendente, libero Purush*,

              io Natura, catena d'amore.

Tu sei Shiva*,io son Shakti*

Tu Ramchandra,* vanto della dinastia dei Raghu,*    

               io l'immutabile devozione di Sita*                    

 Tu  sei la primavera della speranza

               ed io il melodioso gorgheggio del cucù.

Tu  sei Cupido dalle cinque frecce*

               ed io una graziosa giovinetta.

Tu sei il cielo ,io la dighvasna*  ;

Tu il pittore dalla tavolozza nera di nuvole,

               io il garrulo. melodioso tintinnio dei nupur*.

Tu sei la sillaba sacra, essenza dei Veda,*

                ed io il più grande poeta.

Tu sei la fama ed io la tua acquisizione.

Tu il loto argenteo come la luna

ed io la pura diffusione del tuo profumo.          


I componimenti dei poeti del subcontinente indiano proposti in questo blog  provengono dalla 

"POESIA MODERNA INDIANA,testi e note di Maria Gabriella Bruni,
della collana LA FENICE-dell'ed. GUANDA di Parma..

 

  **  Il suo nome d'arte "Nirala " <fuori dal comune, raro>,è, forse,la più vera definizione della sua personalità ,Fu infatti un ribelle contro ogni tradizione letteraria, religiosa, politica.   Estremamente sensibile  alle condizioni degli indiani oppressi durante il dominio inglese, levò la sua voce autorevole a protestare contro la soggezione imposta al sui popolo. Il suo misticismo più vero è quello della maturità e si solleva  a vertici di trasparente purezza. In comune con Tagore ebbe la sorprendente meravigliosa capacità di comporre versi che facilmente possono essere cantati. Fondatore di una scuola poetica-la scuola dell'ombra-liberò la poesia hindi da ogni impaccio di formule e di metri; le sue poesie in versi sciolti ottennero grande e durevole successo. Scrittore eccezionalmente fecondo ,ha pubblicato moltissimi volumi  di canti  e inoltre  poemi epici ,romanzi, racconti e saggi. La rivista "Matuala " da lui fondata è una delle più apprezzata pubblicazioni di studi storici.  

                                                              *°*°*°*°**_                                                         

*Yoga: unione con l'assoluto, liberazione dell'animo dalle cose del mondo; Per estensione: esercizio spirituale volto al raggiungimento dello stato d'animo di cui sopra. .

*Saccidanand: epiteto che racchiude in sé tutti gli attributi del Dio. Brahma ha queste tre qualità è "Sat"(il Vero),è "Eit" (la Coscienza),è "Anand"(la Gioia)

*Brahma: l'Ente Supremo degli Indù e la sua personificazione.

*Maya. :deriva dal verbo sanscrito nell'accezione di "misurare", "distribuire", "foggiare", "ordinare", "costruire". Nei Veda con il termine māyā si indica il potere da cui ha origine il mondo materiale.

* raghini :tema musicale.

*Krishna: incarnazione di Vishnù ,dio dell'Amore

 *Malaya.:catena di monti ,coperta da boschi di sandalo.

  *Purush, sinonimo del  Dio Brahma.

 *Shiva :in  devanagari: शिव, Śiva; adattato con grafia inglese in Shiva), è una divinità maschile          post-vedica, erede diretta della divinità pre-aria, successivamente ripresa anche nei Veda, indicata con     i  nomi  di Paśupati e Rudra. :  .

  *Shakti:la compagna di Purush

  *Ramchandra: incarnazione di Vishnù, protagonista del "Ramayana",il più antico poema      epico sanscrito di Valmiki.  

  *Raghu: antenato di Rama. 

  * Sita: Moglie di Rama.

  * Cupido dalle cinque frecce:il dio greco che lancia le sue frecce sulle vittime che vuole 

   innamorate, trapiantato di peso nella poesia hindi..

  *dighvasna :le direzioni; anch'esse corrispondono a personaggi mitici femminili.

  *nupur,piccoli braccialetti  tintinnanti che solitamente le danzatrici portano alle caviglie.

  * Veda, :i quattro libri sacri più antichi: Rig,Sama,Yajur,Atharva.


















****Il suo nome d'arte "Nirala " <fuori dal comune, raro>,è, forse,la più vera definizione della sua personalità ,Fu infatti un ribelle contro ogni tradizione letteraria, religiosa, politica.   Estremamente sensibile  alle condizioni degli indiani oppressi durante il dominio inglese, levò la sua voce autorevole a protestare contro la soggezione imposta al sui popolo. Il suo misticismo più vero è quello della maturità e si solleva  a vertici di trasparente purezza. In comune con Tagore ebbe la sorprendente meravigliosa capacità di comporre versi che facilmente possono essere cantati. Fondatore di una scuola poetica-la scuola dell'ombra-liberò la poesia hindi da ogni impaccio di formule e di metri; le sue poesie in versi sciolti ottennero grande e durevole successo. Scrittore eccezionalmente fecondo ,ha pubblicato moltissimi volumi  di canti  e inoltre  poemi epici ,romanzi, racconti e saggi. La rivista "Matuala " da lui fondata a una delle più apprezzata pubblicazioni di studi storici.





mercoledì 16 giugno 2021

155.Harry Martinson.L'appello.

 

Ecco Harry Martinson, il poeta  svedese,  a proposito del suo modo originale di cantare l'attesa

Nel '74  ha ricevuto il Nobel.*

 

155.L'appello.

 

La luna piena risplende sul mare

e tu sul mio cuore.

La riva attende e invecchia. Tu non vieni mai.

Fugace il sentiero lunare sul mare che inghiottì

il veliero col quale a lungo avremmo vagato

condotti dal desiderio, suonando il flauto e la cetra

unendo canto e carne nel vento d’argento.


Questo componimento è tratto  da"326 poesie dal mondo per una storia d'amore"

a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli. e.book ONYX..2009.

             
-Anche il Mar del Nord  ha un suo fascino. Non posso non ammirare il  motivo dell'attesa incastonato in uno stupendo notturno marino. E poi quasi  mi commuove quell'evocazione del veliero inghiottito dai flutti, mentre seguiva intrepido la rotta del desiderio, coniugando magistralmente l'ebbrezza dei sensi con la suggestione del flauto e della cetra. In fondo, il tempo che invecchia nell'attesa è un tema che affascina ,non è poi così spesso evocato. E quella rotta del desiderio misteriosamente spezzata...Potrebbe essere lacerante per alcuni.
Come non esserne lacerati, anche se non si è poi così inclini al sentimentalismo ?

* Harry Martinson nasce  nel 1904 a Jämshög, Blekinge, e muore a Sollentuna, Stoccolma, nel 1978. Poeta svedese cui nel 1974 è stato conferito il Nobel per la letteratura.

** Harry Martinson,”L’appello”, da Poesie d’amore del Novecento, Mondadori, 1999.