Anita Endrezze |
Anita Endrezze 10.
Calendari
I giorni sono cerchi di
pane,parole di carta,la luce nell’uovo
le notti sono lune- d’erba,vetro
vulcanico,
il vino scuro del corpo
il calendario dell’acqua è
uno sfavillio di focaia,la rugiada che sfregia
l’iris, il sale amaro del sangue
il mio polso è la torsione
del tempo sull’osso,il tendine della grazia
il cielo è un’ombra enorme
sopra noi tutti le domande
eterne
di chi la nuvola?di chi il
tempo?
il calendario della pietra
è oro e sabbia,l’occhio cieco
dei fossili,polvere
stratificata su acqua fredda
il calendario delle croci
dipende dal peccato del legno
il calendario del peccato
dipende dalla misura del falegname
la lingua asseconda i
lombi,il cuore pulsa
nella caduta della
susina,il battito nel collo snello
c’è tempo per tutto,si dice,
tempo per l’arancia di
diventare rossa
per i capelli
color-novembre di farsi bianchi
per il ghiaccio di tenersi
a ritmo con gli scippi delle stelle
il calendario dell’alba è
negli addii,
gli ultimi sguardi degli
amanti,
il sogno lattiginoso delle
cosce
la cura trasforma la
ferita aperta,
cuore o pelle,in momenti
di cristallina chiarezza
conosciamo i nostri limiti
terreni
migliaia di foglie si
rifugiano nella terra
offriamo la nostra carne
nella gioia o nella morte
il calendario delle ossa
passa,inosservato e ovvio.
(continua)