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Nazim Hikmet affronta il topos dell’attesa,e lo incastona in una cornice
mediterranea che sprigiona generosamente colori,profumi e sapori...
1948
I giorni sono sempre più brevi
le piogge cominceranno.
la mia porta,spalancata,ti ha atteso.
perché hai tardato tanto?
Sul mio tavolo,peperoni verdi,sale,pane.
il vino che avevo conservato nella rocca
l'ho bevuto a metà,da solo,aspettando.
Perché hai tardato tanto?
Ma ecco sui rami,maturi,profondi
frutti carichi di miele.
Stavano per cadere senza essere colti
se tu avessi tardato ancora un poco.
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(continua)
Se queste ultime poesie di Nazim Hikmet e di Ghiannis Ritsos ti sono piaciute,puoi trovarne altre,secondo me bellissime,nel post "I Dissidenti dell'Est"-2- di questo stesso blog:Mariellaemporio.blogspot.com-
RispondiEliminasabato 5 gennaio 2013 -