domenica 21 aprile 2013

Passeggiando per le regioni del mondo.Ungheria(38)







Poesia ungherese: 











Krisztina Tóth




 Nata a Budapest, Krisztina Tóth ha scritto il suo primo volume intitolato „ Sventolare il cappotto d’autunno” (Őszi kabátlobogás), nel 1989, riconosciuto subito con il premio „Radnóti Miklós”. Tra il 1990 e il 1992 ha trascorso due anni a Parigi con una borsa di studio. Durante questo periodo si è occupata di varie traduzioni della poesia francese contemporanea. Nel 1992 ha ricevuto la borsa di studio annuale per studi letterari della Fondazione Soros. Nel 1995 è stato pubblicato il volume intitolato “Il filo del discorso” (A beszélgetés fonala), e nel 1996 ha curato un’antologia di poesia francese intitolata   “La visita” (Látogatás). Nel 1996 ha ricevuto il premio Graves e il premio “Déry Tibor”, e per le sue traduzioni il premio „Zoltan Attila”. Nel 2000 ha ricevuto il premio “József Attila”. Dopo la pubblicazione del volume “Uomo d’ombra” (Az árnyékember) nel 2001 ha pubblicato anche il volume  “Nevischio” (Porhó), che è stato riconosciuto con il premio „Vas István”. Recentemente è stato pubblicato il primo volume di novelle intitolato “Codice Bar” (Vonalkód)


Presentare in italiano le poesie di Krisztina Tóth, come generalmente presentare poesie in lingua straniera, è una sfida folle. Sfida folle, contrastata e sconfitta. Eppure le sue poesie ci incantano, ci conducono in labirinti interni dove ci piace perderci, pur essendo consapevoli di non poter trasmettere questa sensazione di essere persi e nascosti davanti a noi stessi in un’altra lingua. La traduzione poetica è un’impresa selvaggia, percorsa dagli appassionati, dagli innamorati. Così, con questa passione e con questo innamoramento che i membri dell’Officina di Traduzione dell’Accademia d’Ungheria in Roma si sono trovati insieme per avventurarsi insieme in questo labirinto, e hanno cercato di diventare lettori attivi di una delle voci più promettenti dello scenario poetico della vita letteraria ungherese contemporanea.



La sfida di tradurre le sue poesie contrastante e tesa come è contrastante e tesa l’attitudine della poetessa con la sua madrelingua. Nel proporre le sue poesie in realtà proponiamo l’inaccessibilità del linguaggio poetico, delle poesie e della poesia ungherese in generale. Proponiamo un frammento, e in questo frammento affidiamo alla sensibilità del lettore italiano che possa intuire un universo linguistico diverso, una costruzione e un’interpretazione della realtà diversa, ma che è diversa soltanto nel modo e nella forma, ed è eterna e universalmente la stessa per quanto riguarda il nostro comune sguardo sui drammi eterni, sui gesti quotidiani eterni, e sulle soluzioni eternamente umane che tutti noi ci proponiamo in ogni istante.”
Traduzioni di
Andrea Rényi
Eszter De Martin
Márton Róth
Monica Panniccia
Monica Savoia
Nóra Pálmai
Sergio Nazzaro
Viktória Sulyok
Officina di traduzione dell’Accademia d’Ungheria in Roma 2005/2006
Pubblicazione  realizzata in occasione della menzione speciale per la poesia di Krisztina Tóth
del Premio Letterario “Giuseppe Acerbi” di Castel Goffredo
novembre 2006
                                                     ( continua)

1 commento:

  1. In vista della prossima offerta di una serie di poesie ungheresi di Krisztina Toth, ho pubblicato ,in questo stesso blog in data 16/marzo 2013,la ricetta di un dolce tradizionale ungherese a loro dedicata:la palacsinta.

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