venerdì 5 aprile 2013

Passeggiando per le regioni del mondo.Turchia(8)




La freccia che Metin Cengiz scocca ora dal suo arco ha come bersaglio i pregiudizi razzisti:





Nero e bianco

Io non ero diverso dai negri
il loro nero era bianco
il mio bianco, nero
c’era sempre qualcuno per amarci
una Bella dell’amore alle nostre spalle
che usciva dall’oscurità
in luce
verde rossa
rossa verde
toccava una favola
facendone un nodo
scrivevo il mio nome sulle pietre nere
rifugiandomi in una parola
le lettere urlavano
come gente in panico
poi la poesia ermafrodita
della sessualità notturna
entrava nelle città come un oblio
con una bandiera insanguinata
all’inizio di ogni ora
nascevo in questo silenzio
facendo l’amore con i negri
e i negri con me
ci innalzavamo
come le dita dei popoli dell’oriente
ci innalzavamo per miracolo. Il dio non esisteva.
Il nulla era il dio. la notte era una illusione di favola negli innamoramenti senza razza
la notte era l’illusione
io, non ero diverso dai negri
il mio bianco era il racconto
il loro nero, l’illusione

Traduzione: Raffaella Marzano



(continua)

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