mercoledì 10 aprile 2013

Nazim Hikmet,Poesie dall'esilio.Turchia(20)







    Nazim Hikmet     

Premio Nobel per la letteratura nel 1950  

               
Nato a Salonicco nel 1901 - morto a Mosca, 3 giugno 1963. Hikmet è una delle più importanti figure della letteratura turca del Novecento e uno dei primi poeti  turchi ad usare i versi liberi. Hikmet è diventato, mentre era ancora vivo, uno dei poeti turchi più conosciuti in Occidente e i suoi scritti sono stati rapidamente tradotti in diverse lingue. Condannato per marxismo(il tristemente famigerato  art.141 del codice penale turco)fu il solo scrittore d'importanza ad evocare i massacri armeni del 1915 e 1922. Nato a Salonicco (attualmente in Grecia) dal funzionario Nazim Hikmet Bey e dalla pittrice Aisha Dshalila studiò nel liceo francese di Galatasaray (Istanbul) e studiò anche nell'Accademia della Marina militare che dovette però lasciare per ragioni di salute. Durante la guerra d'indipendenza, si schierò subito con Atatürk (Mustafa Kemal) in Anatolia e lavorò come insegnante a Bolu. Studiò poi sociologia presso l'università di Mosca (1921-1928) e diventò membro del partito comunista turco negli anni venti. Dopo il suo ritorno in Turchia nel 1928, senza visto, Hikmet scrisse articoli, copioni  ed altri scritti. Fu condannato alla prigione per il suo ritorno irregolare, ma amnistiato nel 1935. Nel 1938, fu condannato a 28 anni e 4 mesi di prigione per le sue attività anti-naziste e anti-franchiste e per essersi opposto alla dittatura di Kemal Ataturk. Grazie all'intervento di una commissione internazionale della quale facevano parte, tra gli altri, il pittore spagnolo Pablo Picasso,il cantante statunitense  Paul Robeson,il filosofo francese  Jean-Paul Sartre scontò solo 12 anni e nel 1950 venne liberato. Si sposò con Münevver Andaç, una bravissima traduttrice in francese e polacco, ma nel 1951, a causa delle costanti pressioni, fu costretto a ritornare a Mosca (URSS), ma la moglie e il figlio non poterono seguirlo ed egli trascorse il suo esilio in tutta Europa, perse la cittadinanza turca e divenne polacco. Nel 1960 si innamorò della giovane Vera Tuljakova e la sposò. Morì il 3 giugno 1963 a causa di una crisi cardiaca mentre si trovava in esilio a Mosca.


Le struggenti e bellissime poesie dall’esilio


Il mare è fratello saggio e generoso e sa infondere in noi  con la saggezza anche la speranza.


.ARRIVEDERCI FRATELLO MARE

Varna, 1951

Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
mi porto un po' della tua ghiaia
un po' del tuo sale azzurro
un po' della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino di mare
eccoci con un po' più di speranza
eccoci con un po' più di saggezza
e ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare.

 



(continua con le poesie dall’esilio)











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