mercoledì 1 aprile 2020

Salvatore Quasimodo.21.Già vola il fiore magro.





Salvatore Quasimodo
Modica,(20 agosto1901) –
Napoli (14 giugno1968)
E’ stato un poeta e traduttore italiano,
esponente di rilievo dell’ermetismo
Ha contribuito alla traduzione di vari
componimenti dell’età classica ,
soprattutto liriche greche,ma anche
di opere teatrali di Molière e di
William Shakespeare.
E’ stato vincitore del premio Nobel
per la letteratura nel 1959.


XXI. Già vola il fiore magro.

Non saprò nulla della mia vita,
oscuro monotono sangue.

Non saprò
chi amavo, chi amo,
ora che qui stretto, ridotto alle mie membra,
nel guasto vento di marzo
enumero i mali dei giorni decifrati.

Già vola il fiore magro
dai rami. Ed io attendo
la pazienza del suo volo irrevocabile.

 la penultima delle Nuove poesie
Il percorso di maturazione passa attraverso ricordi e contemporaneità, per concludersi in una sorta di rassegnazione virile: «Non saprò nulla della mia
vita», afferma Quasimodo in Già vola il fiore magro, la penultima delle Nuove poesie, e conclude dicendo che «già vola il fiore magro/ dai rami. E io attendo/
la pazienza del suo volo irrevocabile». Il poeta sa di essere ormai giunto ad
una svolta, tanto che nell'ultima poesia torna, fin dal titolo, l'immagine della crescita: «E vedo in me fanciulli/ […] turbarsi alla mia voce mutata» (Inizio di pubertà, Il poeta sa ormai di essere giunto ad una svolta,anche il vento di
marzo  è guasto,un giudizio impietoso che negli anni  ’60 riprenderà nel suo
film dallo stesso titolo del componimento quasimodiano anche il regista
Paul Meyer.Quasi appunti terribili ,anticipatori ,per una sopravvivenza in
una società di cannibali? Del resto Quasimodo già nei suoi  versi dell’
immediato dopoguerra non aveva riposto nessuna speranza nella società
emergente meccanicista e consumistica.


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