giovedì 23 aprile 2020

II.Poesia hindi.e.Varma.8.


II. POESIA HINDI.



e. Mahadevi Varma.(1907)



Nativa di Moradabad e laureata in lettere all’Università di Allahabad è stata preside di un college femminile di questa 
città.E’annoverata tra le migliori poetesse di lingua hindi 
che padroneggia con eleganza,piegandola alle esigenze della
sua sensibilità.Spirito profondamente mistico,studiosa della tradizione poetica è stata tuttavia aperta alle esperienze 
innovatrici contribuendo validamente all’affermazione della
scuola dell'Ombra.Oltre a numerose raccolte di poesie,ha pubblicato tre volumi di saggi 



8.Quando a chiedere



Quando a chiedere le mie lacrime

        nel sonno egli si avvicinò

                     sorrideva come un sogno dolcissimo!



              Col sorriso del mattino

              è apparso l’arcobaleno nello spazio;

              sulla pelle levigata dei raggi

              anche il buio senz’anima ha provato brividi d’estasi;



seguendo il buio della notte

        è giunto il sorriso del chiaro di luna!



              Quando una scintilla di dolore

              ha trafitto il morbido cuore di cera,

              le mani a calice della morte

              il mondo  ha riempito del nettare della vita!     



Allora è venuta a chiedere

       dall’autunno una goccia di rugiada la primavera.



              Donando l’odoroso respiro immortale

              i fiori sono caduti;

              bruciate dai raggi violenti del sole le gocce

              d’acqua han ritrovato la loro forma di nuvole;



ad accoglier la morte tra le sue braccia

     è arrivata allora l’evoluzione infinita.





Da “POESIA MODERNA INDIANA” ,Guanda ed.

Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni



Le immagini di questi versi sono appaganti e beneaugurali.Sembrano farci percepire che il 
percorso sta per raggiungere una meta. Persino 
il buio,solitamente senz’anima, ha provato brividi
d’estasi.E’quel buio notturno che chiama il sorriso 
della luna .Il mondo ha saputo reagire al dolore 
riempiendo il calice della morte con lo slancio vitale

coordinato di tutte le sue componenti. Alla primavera 
è giunta la goccia di rugiada dell’autunno,i fiori han
donato il loro vitale profumo,le gocce han saputo,
grazie alla collaborazione del sole,trasformarsi di 
nuovo in fertili nuvole .Un inno alla coesione di tutto
che soltanto  può dar forza a un nuovo  slancio vitale
 di tutti gli elementi che esistono in natura.




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