sabato 25 aprile 2020

II.Poesia hindi.e.Varma.10.


II. POESIA HINDI.




5. Mahadevi Varma.



nasce a Moradabad (sito dell’Uttar Pradesh,nord dell’India)
nel 1907e muore nel 1987.Laureata in lettere all’Università
di Allahabad è stata preside di un college femminile di questa città.E’ annoverata tra le migliori poetesse di lingua hindi che padroneggia con eleganza,piegandola alle esigenze della sua sensibilità.Spirito profondamente mistico,studiosa della

tradizione poetica è stata tuttavia aperta alle esperienze
innovatrici .Oltre a numerose raccolte di poesie,ha pubblicato
tre volumi di saggi 

Con Jay Śaṅkar Prasād, Sumitrānandan Pant e Sūryakant 
Tripāṭhī  “Nirāla”partecipa al movimento chayavad
contribuisce alla sua affermazione .Il termine “Scuola dell’ombra”deriva dall’unione di due vocaboli: chāyā, 
“ombra parvenza”e vād,suffisso che corrisponde all’italiano “-ismo” che in hindī può indicare anche “teoria, discussione
o movimento”. Nell’accezione più positiva, venne tradotto 
come Movimento delle Ombre, intendendo le  ombre come parvenze di significato trapelate dai simbolismi tipici.

Nell’accezione  più negativa, invece, il movimento venne
additato come crepuscolare Essi apportarono una rivoluzione
nella sensibilità  e nella concezione della letteratura, con 
riverberi ancora ravvisabili nella poesia hindī degli anni '60.
Lo stile è tipico per la pluralità di significati,ogni immagine 
è tratta dall’ambiente naturale, la natura è una risorsa  di 
visione,fonte di meraviglia,di nuove sensazioni.Qui possiamo

confrontarci a cinclusione della lettura di suoi versi con uno
dei numerosi esempi di vicende dei suoi personaggi  che 
Mahadevi Varma riveste del suo  misticismo.


i.Accenna il cielo



Accenna il cielo sorridendo,

sta forse arrivando il mio amore?



La nube legata nei vincoli d’oro del fulmine ora piange,
[ora ride;

placa il mare la fiamma del suo tenero cuore con le canzoni.



Il giorno  alla notte e la notte a sua volta

scambian le coppe d’oro e d’argento.



  Quelle ninfe delle stelle,danzando,

  fanno cadere le perle di rugiada dai nupur;*



poi si nascondono e scompaiono tutte e sulle gocce
[delicate

va e viene il vento del mattino,che ha rubato il profumo
[dei fiori.



   Gli istanti attoniti,estatici vanno e tornano

   come un viandante che ha smarrito la via.



Gli occhi ascoltano,le orecchie guardano

oggi com’è quest’enigma?



    Nella mia pelle sento oggi i palpiti di un nuovo errore;

    le piaghe della mia vita son divenute morbidi fiori
   [carichi d’estasi.

           



Da “POESIA MODERNA INDIANA” ,Guanda ed.

Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni



*Piccoli braccialetti tintinnanti che le danzatrici sono solite portare alle caviglie.



Il duro cerchio esistenziale sta per concludersi e la tensione costante per lo sforzo  coerente di restare fedeli a valori

virtuosi  e solidali potrà trasformare le “piaghe della vita …. 
in morbidi fiori,carichi d’estasi”.La  compiutezza  a cui

ha da sempre aspirato Mahadevi Varma.Un misticismo,
il suo,che impone di spogliarsi di ogni forma d’egoismo,
scoprendo che la realizzazione del senso della propria 
esistenza può trovarsi nel sapersi caricare anche delle prove

del prossimo.

E l’occidente ,soprattutto in questo momento storico,non 
potrebbe collocarsi più lontano ….






Nessun commento:

Posta un commento