mercoledì 8 aprile 2020

II. Poesia hindi..b.Nirala.3






II. POESIA HINDI.

b.Suryakant Tripati “Nirala”( 1896-1961)

appellativo che significa raro,  eccezionale, come appunto la personalità
autorevole di questo intellettuale indiano. Fu infatti un ribelle contro
ogni tradizione letteraria, religiosa e politica. Estremamente sensibile 
alle condizioni degli Indiani oppressi durante il dominio inglese,levò la
sua voce autorevole a protestare contro la soggezione imposta al suo
popolo. Il suo misticismo più vero è quello della maturità e si solleva a
vertici di trasparente  purezza. In comunione con Tagore ebbe la
sorprendente e meravigliosa capacità di comporre poesie che possono
facilmente essere cantate. Ha fondato la Scuola poetica dell’Ombra.
 Nasce a Mahishadal, distretto di Medinipur, nel Bengala, e muore a
Allahabad nello stato della Confederazione Indiana dell’Uttar Pradesh.

3.La bella sera.

E’ la fine del giorno.
Dal cielo nuvoloso sta scendendo,
bella come una ninfa,la sera..
Pian piano.
Nel  drappo del buio non c’è alcun senso di mobilità;
serie son le sue dolci labbra:
lì non c’è alcun gioco di sorrisi;
una ridente stella soltanto
su quei neri capelli ricciuti
sembra l’abhishek* regina del suo cuore .
E’come un rampicante disteso,
è tenera  come il petalo d’un fiore,
ha poggiato il braccio sulle spalle della sua amica solitudine,
come un’ombra cammina per le strade del cielo.
In mano non ha alcuna vina* che suoni,
non c’è alcun colloquio d’amore,
i nupur* non fanno alcun tintinnio,
c’è solo quasi un’unica inespressa parola:
zitto,zitto,zitto:::

Echeggia dovunque.
Nel cielo,nel mondo
negli argentei petali della ninfea di quel lago addormentato,
nel seno turgido della nadi*
orgogliosa della sua bellezza,
nella paziente,seria vetta valorosa dell’Himalaya
nel  mare  della distruzione universale dai flutti ruggenti di tuono,
nella terra,nell’acqua,nell’aria ,nei raggi del sole –
c’è solo un’unica quasi inespressa parola
zitto,zitto,zitto…
Echeggia dovunque.
Che c’è d’altro?Niente.
Scorre quella nadi* di vino
e alle anime stanche ,con affetto,
ne offre una coppa,
le addormenta nel sui grembo,
e dona loro tanti dolci sogni senza memoria,

Quella scompare  nel silenzio di mezzanotte,
cresce l’amor del poeta,
dalla bocca bella,addolorata per la separazione,
esce allora spontaneo un canto.


Da “POESIA MODERNA INDIANA” ,Guanda ed.
Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni

La sera,fin dopo la mezzanotte,insomma la notte,è per Nirala sinonimo di silenzio dunque equivale a una coltre di pace che si stende ovunque,sul lago d’argento,sul fiume,sulla vetta himalayana,sul mare tempestoso,sulla terra e sull’aria fino a coprire i raggi del sole .Un’oscurità silenziosa che  non è cupa d’angosce ,anzi è fertile di una canto per il poeta.

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*abhishek: rito in cui l’abluzione delle sacre immagini degli dei è accompagnata da canti e preghiere.
* vina:strumento tipico della musica indiana.
* nupur:braccialetti tintinnanti che le danzatrici solitamente portano alle caviglie.
*nadi:fiume(in lingua hindi il termine è femminile).


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