mercoledì 15 aprile 2020

II.Poesia hindi..d Pant.3



II. POESIA HINDI.

d.Sumitranandn Pant(1900)

Nato ad Almora(Uttar Pradesh)dette in giovane età i primi saggi della sua vena poetica. Cinque racconti e alcuni saggi introduttivi  ai suoi volumi di liriche rappresentano la non grande produzione in prosa. Grande influenza esercitarono su di lui Gandhi,Marx e Aurobindo,e proprio in quest’ordine,da un’iniziale professione di fede nella non violenza passa ad esprimere la convinzione che una rivoluzione è necessaria ai fini di un autentico progresso dell’india. Infine il poeta si rifugia nella filosofia yoga.Pant come Wordsworth del quale oltre che di Shelley,ha subito il fascino:è essenzialmente 
poeta della natura che osserva e sente con delicatezza estrema di parole e di immagini .Insieme con la natura egli osserva inoltre con comprensione e pietà la gente della sua terra per la quale prova un amore non dissimile da quello materno verso i figli. Il misticismo di cui è pervasa la sua produzione più recente non torna a rappresentare  ancora una volta la tradizionale eredità delle Upanishad ,ma una sorta di severa costruzione scientifica  fondata sul pensiero di Aurobindo.Il suo ultimo libro Kala aur budha chandra (L’arte e la luna vecchia) è stato premiato dal governo indiano.


3.Il quadro del villaggio.

Non c’è qui la vivacità della vita avvezza  allo splendore,
qui soffia il vento che porta il profumo attutito della giungla,
qui solo e silenzioso arriva il mattino e la sera piena di malinconia
vaga nel pomeriggio come l’ombra dei sogni.
qui non c’è l’abbagliante  splendore delle luci che fa  sembrar simile al giorno la notte.
Qui vivono milioni di uomini (lo  sono?) – maledetti da secoli –
sofferenti per la mancanza di cibo e di vesti,incivili,ignoranti,cresciuti nel fango.
questo non è un mondo d’uomini,questo è inferno sconosciuto.
Questo è un villaggio dell’India,esiliato dalla civiltà.
Un mucchio di piante e cespugli –son queste le case degli architetti della vita?
Chi sono questi che striscian come vermi,sono uomini e donne vivi e coscienti?
Una piccolezza insignificante in questo mondo impotente!
In ogni casa un litigio,litigi nei campi,litigi nel mondo!
Questo mondo di sole,di luna dove sorridono un’infinità di stelle;
dove gli uccelli gorgheggiano,dove le nubi col fulmine  mutano il loro volto ogni istante;
qui è l’esuberante natura ,e i campi inondati di verde;
qui sono i fiori,la rugiada,il cucù ed il suo ramo di mango;
qui c’è tutto questo. Inoltre il cielo è azzurro,la terra generosa;
c’è l’infinita luce del sole,il chiaro di luna che cammina in silenzio!
Questa è la dimora della natura,dove ogni filo d’erba ,ogni atomo è vivo e felice.
Qui solamente l’uomo è condannato da sempre a non godere del nettare della vita.

Da “POESIA MODERNA INDIANA” ,Guanda ed.
Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni


Un canto vibrante di denuncia politica di quell’”India dei villaggi”per cui anche il Mahatma Gandhi si era battuto ed ha finito per dare la sua vita. La condizione degli abitanti di quelle comunità ,talmente miserevole da non poter essere considerata umana, e che tuttavia non solo esiste,ma è molto difficile modificare anche di molto poco. Qui dove ogni atomo nella dimora della natura è vivo e felice solo l’uomo è costretto a vivere i una condizione che non appartiene a nessun altro essere vivente.



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