III.REGNO UNITO
8.Byron
George- LORD
BYRON , George Gordon Byron,
figlio
di un aristocratico stravagante e sregolato,
nasce
a Londra nel 1788 e trascorre un'infanzia infelice
in
Scozia, tormentata, tra l'altro, da una congenita
deformità
ad un piede .
Poeta
britannico, importante e versatile esponente
del romanticismo inglese. Dopo aver studiato
a Cambridge, alla morte dello zio
William,quinto
barone di Byron, ne ereditò titolo e
possedimenti.
Muore a Missolungi
nel 1824.
a.Ondeggia,
oceano nella tua cupa
E azzurra immensità
A migliaia le navi ti percorrono invano;
L’uomo traccia sulla terra i confini,
Apportatori di sventure,
Ma il suo potere ha termine sulle coste,
Sulla distesa marina
I naufragi sono tutti opera tua,
È l’uomo da te vinto,
Simile ad una goccia di pioggia,
S’inabissa con un gorgoglio lamentoso,
Senza tomba, senza bara,
Senza rintocco funebre, ignoto.
E azzurra immensità
A migliaia le navi ti percorrono invano;
L’uomo traccia sulla terra i confini,
Apportatori di sventure,
Ma il suo potere ha termine sulle coste,
Sulla distesa marina
I naufragi sono tutti opera tua,
È l’uomo da te vinto,
Simile ad una goccia di pioggia,
S’inabissa con un gorgoglio lamentoso,
Senza tomba, senza bara,
Senza rintocco funebre, ignoto.
Sui tuoi lidi sorsero imperi,
Contesi da tutti a te solo indifferenti
Che cosa resta di Assiria, Grecia, Roma, Cartagine?
Bagnavi le loro terre quando erano libere e potenti.
Poi vennero parecchi tiranni stranieri,
La loro rovina ridusse i regni in deserti;
Non così avvenne, per te, immortale e
Mutevole solo nel gioco selvaggio delle onde;
Il tempo non lascia traccia
Sulla tua fronte azzurra.
Come ti ha visto l’alba della Creazione,
Così continui a essere mosso dal vento.
Contesi da tutti a te solo indifferenti
Che cosa resta di Assiria, Grecia, Roma, Cartagine?
Bagnavi le loro terre quando erano libere e potenti.
Poi vennero parecchi tiranni stranieri,
La loro rovina ridusse i regni in deserti;
Non così avvenne, per te, immortale e
Mutevole solo nel gioco selvaggio delle onde;
Il tempo non lascia traccia
Sulla tua fronte azzurra.
Come ti ha visto l’alba della Creazione,
Così continui a essere mosso dal vento.
E io ti ho amato, Oceano,
E la gioia dei miei svaghi giovanili,
Era di farmi trasportare dalle onde
Come la tua schiuma;
Fin da ragazzo mi sbizzarrivo con i tuoi flutti,
Una vera delizia per me.
E se il mare freddo faceva paura agli altri,
A me dava gioia,
Perché ero come un figlio suo,
E mi fidavo delle sue onde, lontane e vicine,
E giuravo sul suo nome, come ora.
E la gioia dei miei svaghi giovanili,
Era di farmi trasportare dalle onde
Come la tua schiuma;
Fin da ragazzo mi sbizzarrivo con i tuoi flutti,
Una vera delizia per me.
E se il mare freddo faceva paura agli altri,
A me dava gioia,
Perché ero come un figlio suo,
E mi fidavo delle sue onde, lontane e vicine,
E giuravo sul suo nome, come ora.
(Lord
George Gordon Byron 1788 – 1824)
La traduzione è basata sull’edizione a cura di Aldo
Ricci (Firenze, Sansoni, 1923),
Straordinario nuotatore e
grande appassionati di mare,
Byron ci ha lasciato nel Pellegrinaggio di Aroldo una
riflessione sul nucleo
dello spirito vitale dell’essere umano,
solo davanti al mistero
della natura e alla seduzione della
avventura.Lord Byron è un
eccezionale “pittore” di paesaggi
naturali. Anche se in lui
prevale l’interesse per la bellezza
creata dall’uomo, tanto da
definire l’Italia “The garden of the
world, the home / Of all Art yields, and
Nature can decree”,
nel canto IV del Childe Harold’s Pilgrimage non mancano le
descrizioni della natura:
il Lago Trasimeno, le Fonti del Clitunno,
le Cascate di Terni, il Ninfeo di Egeria. Sono
queste le parti del
poema in cui Byron risulta meno retorico alla
sensibilità del
lettore di oggi, Il mare,
in particolare, è il suo elemento .
Credo possa interessare alcuni /e miei/mie amici /che lettori/trici
che tra qualche giorno posterò - nel mio vecchio blog "marielbrubazar"
che cercherò di far rivivere .- le pagine del diario dell'invasione di Praga
del 20 agosto 1968 ,arricchite di ampia illustrazione di foto d'epoca.
Perché io c'ero!
cercherò di far rivivere
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