lunedì 14 settembre 2020

XXXII.CINA.73.Mang Ke.a.Ansie







XXXII.CINA

73.Mang Ke

Mang Ke, pseudonimo di Jang Shiwei,
nasce a Shenyang, nel 1950,
 si trasferisce poi a Pechino.
Poeta cofondatore con Bei Dao della rivista Oggi
e appartenente allo stesso movimento di sperimentazione.
       
 Abbiamo già visto come  verso la fine del 1978 un gruppo
 di poeti emergenti, tra cui Bei Dao[1],Dai  Shu Ting[2] e Mang Ke[3],
 sfida la forma poetica tradizionale considerata stagnante,
 devitalizzata. Sono poeti che cercano di riannodare i fili con la
 tradizione surrealista dei poeti della dinastia T’ang e ripropongono
 le opere di Dai Wang Shu e Li Jinfa[4], nell'intento di riavvicinare
la poesia cinese a quella occidentale. Segue un'aspra polemica,
soprattutto negli anni '83/’84, durante la quale si accusano
i giovani poeti di atteggiamento individualistico piccolo borghese,
di anarchia irrazionale. Adesso, però, anche i difensori si
contrappongono per sostenere che i poeti Menglong[5]-così
sono stati chiamati i giovani innovatori - hanno indagato
con razionalità e sentimento i segreti della vita e che il loro
linguaggio  è un risultato geniale della ricerca dei significati
nascosti della parola, che rompe necessariamente con la lingua
e la logica della politica.Tornare a parlare d’amore, mentre si aspetta
la fine di un inverno che pare alludere ad altro, e il pronome noi 
che non ha più solo valore sociale:ecco due elementi nuovi
di una delle poesie di Bei Dao più popolari tra gli studenti della
fine  degli anni ‘80. Sono poesie – quelle dall’ ‘83 in poi - dai toni
pessimistici  che comunicano delusione, alienazione e disgregazione
mentre si cerca di ritrovare, di ricostruire un senso, contro le pressioni
della società conformista. L’espressione si colora di ambiguità  e
incertezze linguistiche, le immagini sono elusive e il senso si nasconde
tra le righe. La nuova lingua, dunque, è quella delle immagini irreali,
di totale soggettivismo.  L’orizzonte dell’analogia si allarga utilizzando
soprattutto le contrapposizioni di immagini e il cambiamento di ritmo,
 tipici della tecnica di montaggio filmico, per sollecitare l’immaginazione
del lettore a riempire  i vuoti  tra le parole. In un mondo crepuscolare,
dunque, in cui tutto collassa, nasce un desiderio di  verità: scrivere d’amore.
Ma se è vero che  c’è una distanza tra la vita e la poesia, e che l’apparire
della poesia è  il vuoto che si crea tra le cose reali e il modo di dirle, si deve,
quindi, “creare una distanza rispetto al pathos. […] Dire direttamente
è troppo semplice». La poesia non può parlare d‘amore, ma può pensarlo:
può scrivere l’amore. È dunque una meditazione sulle parole dell’amore,
sul  discorso  amoroso non sui sentimenti.
Questo, invece, un esempio di composizione poetica di Mang Ke:

a.Ansie

La terra è coperta di grigio.

A lungo ti guarda 
senza voglia di dire nulla.

2. Il
 cielo, che sia questo il tuo seno?
  Il tuo gelido seno?

3.I l sole ha chiuso i suoi occhi brillanti
Ho voglia di abbracciarti!

Vorrei con uno strumento d'amore
suonare per te una canzone.

4. Il cuore è una gemma,
la poesia un cesto di fiori.

Ma tu cosa sei?
Sei cielo glaciale?
Sei terra muta.

5. Che non si possa essere più intimi?
Che non possa guardare il tuo rosso viso sorridente?

Guarda, là sono scese le nubi del tramonto,
là ovunque petali di fiori.

6. Che magnifico crepuscolo!
Le tue labbra sorridono tingendosi appena di rossetto.

Voglio dal seno
trarre per te un tenero augurio
voglio lanciarti uno sguardo d'amore!

7. Sto nell'oscurità
la strada è svanita

la luna è sorta
e si appoggia a un piccolo albero tremante.

8. Pronto, che cos'hai?
Posso darti qualcosa?

Pronto, hai casa?
Dov'è?

9. Nessuna risposta,
soltanto l'eco.

               Urlo a te con forza.

10. La notte è solitaria.
         Lei china il capo, come stesse dicendo qualcosa[6].


 Mang Ke, “Ansie”, da  Poeti Cinesi Nuovi,




 Ancora una meditazione sull'amore.
 Non più languori ingenui, ma lacerazioni
 che rivendicano la fiamma della passione.
      


[1] Bei Dao ( Isola del Nord) è lo pseudonimo di Zhao Zhenkai.Nasce a Pechino nel 1949. Poeta fondatore della rivista  Oggi, del gruppo post-Menglong. In esilio dopo i fatti di Tien’anmen del 1989.
[2]Dai Shu Ting nasce nel 1952 a Quanzhou, provincia del Fujian. Poetessa del gruppo post-Menglong che, adolescente, ha vissuto l’esperienza del lavoro agricolo.
[3] Mang Ke, pseudonimo di Jang Shiwei, nasce a Shenyang, nel 1950, si trasferisce poi a Pechino. Poeta cofondatore con Bei Dao della rivista Oggi e appartenente allo stesso movimento di sperimentazione.
[4] Poeti dell’avanguardia cinese degli anni  ’30.
[5] Ovvero  ‘Oscuri ’ come vengono chiamati i poeti sperimentatori le cui opere vengono conosciute successivamente alla rivoluzione culturale, alla fine degli anni ’70.


[6] La poesia è del 1978.

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