La rocca di Federico II a San Miniato di Pisa
Ed ora, a conclusione
dell’ultima proposta, vorrei offrirci qualche tuffo
che ci immerga in un tempo
più lontano,ma non meno interessante del
passato,alla ricerca di versi che
sempre intreccino le tre parole Notte,
oceano,mare”con le quali costruire
affascinanti suggestioni,sempre
attenta a nn fermarmi in un solo paese.
I.ITALIA.
1.Francesco Petrarca
Arezzo,
20 luglio 1304 – Arquà, 19 luglio 1374)
è stato uno scrittore, poeta, filosofo
e filologo italiano,
considerato il precursore dell'umanesimo
e uno dei fondamenti della letteratura
italiana,
soprattutto grazie alla sua opera più celebre,
il Canzoniere,
patrocinato quale modello di
eccellenza .
a. Passa la nave mia colma d’oblio.
Passa la
nave mia colma d’oblio
per aspro mare, a mezza notte, il verno,
enfra Scilla e Cariddi; ed al governo
siede’l signore, anzi’l nimico mio;
per aspro mare, a mezza notte, il verno,
enfra Scilla e Cariddi; ed al governo
siede’l signore, anzi’l nimico mio;
a ciascun
remo un penser pronto e rio
che la tempesta e’l fin par ch’abbi a scherno;
la vela rompe un vento umido, eterno
di sospir’, di speranze e di desio;
che la tempesta e’l fin par ch’abbi a scherno;
la vela rompe un vento umido, eterno
di sospir’, di speranze e di desio;
pioggia di
lagrimar, nebbia di sdegni
bagna e rallenta le già stanche sarte,
che son d’error con ignoranza attorto.
bagna e rallenta le già stanche sarte,
che son d’error con ignoranza attorto.
Celansi i
duo mei dolci usati segni;
morta fra l’onde è la ragion e l’arte:
tal ch’incomincio a desperar del porto.
morta fra l’onde è la ragion e l’arte:
tal ch’incomincio a desperar del porto.
In questo sonetto – che
nella redazione cosiddetta Chigi
del Canzoniere (1359-63) costituiva
parte di un trittico
dedicato al tema del viaggio – Petrarca costruisce
l’allegoria
della navigazione per rappresentare il suo percorso esistenziale
e
poetico.prossimo al naufragio. Qui la navigatio marina
consente
al poeta di rappresentare il proprio travagliato mondo interiore,
la
cui condizione non è quella dell’andare verso una meta sicuro
dell’approdo , la navigazione al contrario conduce la nave
dell’io
a una condizione di possibile naufragio.
Come rivela tra l’altro il riferimento metaforico ai mortali scogli
Ulisse navigatore, che
rende inevitabile il riferimento al precedenteCome rivela tra l’altro il riferimento metaforico ai mortali scogli
dantesco. anche se
l’imbarcazione dell’Ulisse di Dante forza
le colonne d’Ercole, facendo del
viaggio l’espressione della sete
di conoscenza dell’uomo che volge il proprio
sguardo intellettuale
all’esterno. Al contrario la nave di Petrarcache ha
assunto le sembianze
di quell’Ulisse compie il proprio itinerario verso
l’interiorità, e non
consegue nessuna conoscenza, non giunge a nessuna
certezza: spalanca,
piuttosto, gli abissi dell’ignorantia
(al v. 11: il vocabolo compare
solo in questo punto del Canzoniere,
e per di più accanto a errore,
termine programmatico della poesia petrarchesca). Oblio, errore,
ignorantia sono le forze
irrazionali che governano il viaggio
esistenziale del poeta, in balia del
dispotico amore per Laura
che tiene saldo il timone della sua barca. Errore che
finisce per
identificarsi con lo stesso errare senza rotta della nave
petrarchesca,
piccolo vascello di un candidato naufrago le cui fragili parti
(vela, sartia) sono esposte a una tempesta di elementi che
diventano tutt’uno
con le forze emotive del poeta: il vento
dei sospiri, la pioggia delle lacrime
e la nebbia degli sdegni (vv. 8-9).
Si ricorda che anche Dante nel Canto l
dell’Inferno (vv. 22-27)
propone una
metafora marina per designare la situazione di chi
– lui stesso – si era
trovato a un passo dal medesimo naufragio-morte
di Ulisse. Nel caso di Dante
però interviene un fatto provvidenziale
che lo porta a invertire la rotta. Per
il Petrarca protagonista di
Passa la nave mia,
invece, questo intervento provvidenziale è
mancato. Nel prologo della Commedia il protagonista ha
superato
il rischio di naufragio e può guardarsi indietro con la rasserenante
consapevolezza di esserne ormai fuori; al contrario, nel sonetto
petrarchesco
il poeta si trova per l’appunto nel pieno del pericolo,
con una salvezza che
appare lontana e problematica da raggiungere.
Quindi si potrebbe quasi dire
che il mito-modello di Ulisse sia
molto più vicino alla realtà petrarchesca che
a quella dantesca:
se Dante appare dunque una sorta di anti-Ulisse, Petrarca
vede
rispecchiata completamente nell’eroe greco la propria condizione
di
errante senza meta e senza pace.Petrarca definisce così molto
travagliato il suo stato
morale e mentale: egli si sente in una
condizione di spirito disperata, in
completa balia della passione amorosa,
che non solo annulla la sua volontà, ma
lo porta all’autodistruzione,
attraverso ogni sorta di pensieri negativi.La
continua sofferenza,
l’alternarsi di speranze e delusioni, hanno fiaccato
le forze positive
e razionali del suo animo, travolte da una lunga serie di
errori e
dalla consapevolezza di non saper gestire la sua passione.Nulla ormai
lo può salvare da questa sua morbosa condizione esistenziale:
la vista di
Laura, da cui solo attende salvezza, gli è negata ed
egli si rende conto di non
essere in grado di controllare la propria vita,
così che ormai non spera quasi
più di poter recuperare serenità e pace.
Mi scuso con i miei/mie amici/che lettori/trici delle regioni vicine e lontane
del pianeta per gli orari di pubblicazione quotidina dei posts che mi vedo
costretta ad accettare mio malgrado che mi vengno imposte senza che a me
sia concessa nessuna opzione dalla nuova interfaccia,molto pretenziosa,
ma dispersiva ,con pochi elementi liberamente utilizzabili,quindi molto
limitante e non funzionale.Intanto fanno insistenti pressioni perchè i post
accolgano annunci pubblicitari e almiolavoro di sempliceofferta di versi
si impedisceperfino la scelt dell'or di pubblicazione.Non so se troverò una
soluzione alternativa,temo che dvremo adattarci.
Se qualcuno/a di voi vorrà farmi sapere eventualiconsigli o desideri di
lettura finora inespressi,io continueròa controllare l'area "commenti" e
cercherò una risposta.Grazie della comprensione e buona ricerca anche
all'interno dei numerosi posts del passato.
Maria Gabriella Bruni .
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