XXXI.CANADA
67.Leonard Cohen
nasce
a Montréal, Québec, Canada nel 1934
il
poeta cantautore della sua scoperta della
poesia
quando, giovanissimo, aveva letto i
versi
di Garcia Lorca: “Voglio vederti passare
sotto
gli occhi di Elvira/Per vedere le tue cosce
e
iniziare a piangere” e da allora aveva passato
una
vita a cercare di scriverne di così belli.
Da:Peter
Patti, articolo pubblicato sul Foglio Clandestino, n°46, www.ilfoglioclandestino.it
a.La mia ragazza non c’era
La mia
ragazza non c’era
Quando sono
andato a mettere il Suo amore alla prova
Oggi però Lei
ci sarà
Di questo
prego D-o*
Lancerò un
paio di sguardi
E se vedrò
che lei si scioglie
Saprò che era
vero
Il sentimento
che provavo
Il mio cuore
è come una spina
Il Suo è come
un albero
Il mio cuore
è secco e sradicato
Il Suo una
chioma frondosa
Tutta la
notte sono stato sveglio
Ed ecco
quello che ho capito
Lo so che non
è giusto
Ma niente in
realtà lo è
Lei è lì alla
Sua Macchina
Io mi
avvicinerò in punta di piedi
E se è così
che deve essere
Mi accoglierà
con un Sorriso
Allora io
sarò così contento
Che vivrò un
giorno di più
La
ringrazierò per la Sua Carità
Poi me ne
andrò zoppicando.
L’antologia, che ospita questi versi, é composta di
liriche
d’amore, lunghe ballate, memorie e meditazioni
spirituali,
accompagnate da disegni. Cohen ci aveva lavorato durante
la sua permanenza in un monastero zen in California e la sua
esperienza in India. Era una specie di taccuino di
viaggio dove
raccontare una sorta di ricerca spirituale da ebreo
errante.
D’altronde, cosa è per lui la poesia? "Nella sua forma più pura,
la poesia è come il polline delle api. – aveva detto - Ecco la
mia idea di
poesia. Il miele della poesia è dappertutto. È
negli scritti del National
Geographic, quando un concetto è
assolutamente
chiaro e bello; è nei film; è dappertutto,
perché quello che
noi chiamiamo poesia ha un
significato
universale. Poesia
è quando qualcosa suona in maniera
particolare. Forse
non sempre possiamo definirla poesia,
ma quel che
sperimentiamo in determinati momenti è
poesia. È qualcosa
che ha a che fare con la verità e il ritmo
e la fede e la
musica».[1]
[1] Da un’intervista rilasciata a
Arthur Kurzweil per The Jewish
Book News Interview, in occasione dell’uscita del
libro
Stranger Music:
selected poems and songs, 1993.
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