giovedì 17 settembre 2020

XXXIII.SENEGAL75.Léopold Sédar Senghor.b.Ti ho accompagnato fino al villaggio dei granai, alle porte della notte







XXXIII.SENEGAL

75.Léopold Sédar Senghor

nasce da agiata famiglia a  Joal, poche centinaia di chilometri
a sud di Dakar,Senegal, nel 1906 e muore a Verson, Normandia,
Francia, terra natale della moglie, nel 2001.

b.Ti ho accompagnato fino al villaggio dei granai, alle porte della notte[1]

Ero senza parole, davanti all’enigma  d’oro del tuo sorriso.
Un crepuscolo breve cadde sul tuo viso, un capriccio divino.
Dall’alto della collina rifugio di luce, ho visto spegnersi lo
[splendore del tuo pagne[2]
E il tuo cimiero come un sole tuffarsi nell’ombra delle risaie
Quando mi hanno assalito le angosce, le paure ancestrali più
[traditrici delle pantere
-La mente non può scartarle al di là degli orizzonti diurni.
È dunque la notte per sempre? Oh! La partenza senza arrivederci?
Piangerò nelle tenebre, nel cavo materno della terra
Dormirò nel silenzio delle mie lacrime
fino a che sfiori la mia fronte l’alba lattiginosa della tua bocca.
     
Senghor ha un’adesione più di principio che effettiva
alle pratiche surrealiste. Infatti  resta fedele a una metrica
rigorosa,ma discreta. Accentua un andamento cerimoniale
della frase che avviluppa con le sue volute  il  lettore. L’uso
smodato delle maiuscole non fa che sottolineare certi residui
di retorica classica dei quali non si è voluto liberare, che vanno
di pari passo con la scelta della ricchezza terminologica che
arriva fino all’uso della parola rara, quasi a voler dare un brivido
di luce supplementare al suo verso. Sopprime, è vero, qualche
segno alla punteggiatura, ma con parsimonia.  Ama una sintassi
di giustapposizione piuttosto che di legame, ancora una volta
fedele alla  espressione della dimensione emotiva, essenza
dell’ anima del  Continente Nero, piuttosto che a quella cartesiana
e razionalista della Vecchia Europa dalle procedure consequenziali.
Audacie moderate, insomma, che rivelano le sue cautele contro le
insidie  poste dal linguaggio, esattamente analoghe alla prudenza
diplomatica che seppe dispiegare nell’arco intero della vita per condurre
la sua lotta con un’azione politica e culturale attenta al risultato finale …
     


[1]Léopold Senghor,” Ti ho accompagnato fino al villaggio dei granai, alle porte della notte”, da:”Nocturnes-Chants pour Signare”in “Poèmes”.Op. Cit. La traduzione dal francese è di Maria Gabriella Bruni.
[2]Perizoma ,drappo ,pezzo di tessuto per coprirsi in modo succinto.


Nessun commento:

Posta un commento