lunedì 4 maggio 2020

VII.Poesia tamill.o.Annamalay,1



VII.POESIA TAMIL

r.M.Annamalay1922)

Poeta,prosatore e critico tamil. Insegna ad Annamalaynagar (Madras),capitale dello Stato TAMIL NADU,nel sud della confederazione indiana .



1.Oceano infinito.

O simbolo esterno della meditazione della mia mente!
O Infinito!Tanti famosi poeti
dall’eternità
cantando della sua gloria,
hanno fatto la propria ,ma tu,
anche me muovi a cantare.
Ecco,proprio dalla tua ispirazione
è nato il mio canto.
Questo tuo’ tandav’*non è che poesia.

Come i ragazzi entusiasti che giocano,
qualche volta tu tuoni;
come l’eroe vittorioso
qualche volta levi il tuo grido;
qualche volta come il bue sotto il torchio
vomiti schiuma dalle bocche infinite.

O oceano,dimmi,
come posso descrivere
la tua ‘lila’?**
Come la danzatrice immersa in una ‘mudra’***affascinante,
qualche volta tu balli:
Qualche volta come un velenoso serpente tu sibili,
qualche volta ti tendi come l’arco del cacciatore.
Poi,improvvisamente ebbro,dimentico di te stesso,
barcollando come un ubriaco,
qualche volta tu
inciampi,cadi,rotoli e poi ti rialzi.
O ‘nataraja’****,vittoria a te”

Venne il figlio d’ un pescatore:
incedeva come fosse l’imperatore del mondo.
In mano un ramo,sotto i piedi un pezzo di legno;
si fermò sulla riva.
Proprio allora,guardando i marosi in tempesta,
io dissi:”Son capaci d’atterrire l’intero mondo.
Sono un branco di leoni della foresta:”
Disse lui con disprezzo:
“Questi flussi impetuosi sono come cavalli
sì,cavalli
che gente come me può cavalcare
per andar dove vuole, da re.
L’oceano è per noi una culla ,
che ci dondola ,accogliente
come il grembo materno.”
E’ vero.Ogni cosa al mondo è
attraente per i coraggiosi,
ma per il vile terrifica. 


Da “POESIA MODERNA INDIANA” ,Guanda ed.
Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni.

Il poeta, dopo aver ricordato il fascino eminentemente 
suggestivo esercitato dalla mistica infinità dell’oceano,
confessa d’esser lui stesso ispirato a cantar la sua gloria
e lo fa senza tacere sulla sua natura inoltre sommamente
e concretamante dinamica,per non dire anche agitata.Le
immagini scelte per rappresentare il suo pensiero hanno 
la forza dell’opera di un grande scultore:dalla danza 
amata dal terribile Shiva,fino  al rombo di tuono quando
leva il suo grido,alle tante bocche delle onde che non si
stancano di vomitar schiuma,o a  quella divina danza 
piena di fascino che talora ci rappresenta,o anche quando
sibila più insidioso del serpente,o perfino quando come
ebbro e dimentico di se stesso,barcollante, inciampa,
cade,rotola per poi rialzarsi vittorioso per l’obiettivo 
creativo o distruttivo parimenti efficace della sua danza possente.Che sappia tuttavia che esistono uomini come 
il figlio di un pescatore che quando il poeta lo avvertì
del pericolo che correva a cavalcare col suo povero legno
i marosi inquieti, rispose sicuro che per lui quei flutti 
impetuosi son cavalli da cui farsi condurre ovunque 
come un sovrano.Ed ecco che alla suggestione mistica 
della dimensione infinita,al fascino un poco brutale che
 può esprimere talora la sua forza, il poeta evidenzia la
 componente tenera che pur nasconde la sua  natura:
quel saper cullare gli umani, accogliente come un
grembo materno.Che possieda  una personalità 
ossimorica l'oceano o che forse sia la diversa natura dell’osservatore a determinare il contrasto
dell’interpretazione?

*Lila:gioco(del Dio)
**Tandav:danza sacra attribuita originariamente ad un santone,Tandi;è particolarmente amata da Shiva.
***Mudra:una qualsiasi posizione yoga.
****Nataraja:attributo del  Dio Shiva che”danzando”determina
 alternativamente ,la creazione e la distruzione cosmica.




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