mercoledì 13 maggio 2020

I.ITALIA.1.Paolo Conte.a.La fisarmonica di Stradella










                                Gigli di mare su una spiaggia in Sardegna

In questa seconda parte vorrei andare,sia pure virtualmente, in giro per il pianeta,attraversando un po’ a caso le differenti culture per scoprire  le  diverse  interpretazioni di "notte”,”oceano”,”mare”, dovute ora alle diversità culturale,ora anche alla individualità specifica del poeta,incontrando talvolta versi di grande suggestione anche in alcune canzoni,come è già accaduto nella produzione poetica del subcontinente indiano.







I.ITALIA.



1.Paolo Conte(Asti,1937)



Cantautore,paroliere,polistrumentista,pittore
ed ex avvocato italiano.Pianista di formazione 
jazz, è considerato uno dei più importanti e innovativi
cantautori italiani.Avvocato di professione, nella sua ultracinquantennale carriera è stato autore di musiche
per altri artisti,spesso collaborando con parolieri come
Vito Pallavicini, per poi decidere, nel 1974, di abbandonare 
la carriera forense per dedicarsi esclusivamente a quella 
artistica. Stimato e apprezzato dal pubblico francese e
da varie platee internazionali, si è cimentato in altri campi espressivi, ricevendo nel 2007 una Laurea honoris causa
in Pittura, conferitagli dall'Accademia di Belle Arti di
 Catanzaro. Insieme a Fabrizio De Andrè è l'artista con 
il maggior numero di riconoscimenti da parte del ClubTenco,
con sei Targhe e un Premio Tenco. Ha inoltre ricevuto un
 Premio Chiara nell'apposita sezione Le parole della musica.



a.La fisarmonica di Stradella.



Cos'è la pianura padana
dalle sei in avanti,
una nebbia che sembra
di essere dentro a un bicchiere
di acqua e anice eh già
l'ha detto anche oggi la radio ed è vero
è l'una passata e nell'auto
mi sembra di essere solo
perché tu non parli con me.
Ti sei addormentata
non appena tu sei salita
dopo il ballo domenica
sera è sempre così
e mi tocca
riportarti
fino a casa e i chilometri
sono più lunghi perché
è grigia la strada ed è grigia la luce
e Broni, Casteggio,
Voghera son grigie anche loro
c'è solo un semaforo rosso quassù
nel cuore, nel cuor di Stradella
che è quella città dove tutte
le armoniche di questa pianura
sono nate e qualcuno le suona così.
Il motore è al minimo e sento
passare nell'aria quel suono
ti guardo che dormi
mi sembri diversa
ma tanto diversa lo so
al dolce suono della
fisarmonica di Stradella
tu mi sembri ancora più bella
di quello che sei
e mi piace
trasportarti
nella notte
per tutta la notte,
così questa notte
e per sempre così.



 dall’album  Paolo Conte, RCA Records Label, 1974.




 Noia/ batticuore; una solitudine alienata, persa dentro 

un paesaggio grigio, piatto, affogato nella nebbia della 

notte fonda … una nebbia da saga nordica, dove tutto è 

uguale ...  con l’aggiunta di quell’unico segno vitale del 

semaforo rosso nel centro abitato, da cui nasce la speranza,

il riscatto, questa volta affidato al suono, il suono di una 

fisarmonica, capace di rendere più bella la donna 

addormentata che siede al fianco del guidatore, che

finalmente la guarda con attenta ammirazione.Quel

ritmo spezzato,come di chi respira a fatica, un respiro 

a tratti quasi dissonante, come un singhiozzo. Quella

inflessione della voce, qualche volta stirata da sembrare

 dilatata come un grido  … un sapore disperato che si 

stempera pian piano fino alla conclusione quasi gioiosa,

 proprio usando quel ritmo,quell’inflessione.Vera poesia,

insomma.Anche le immagini sono stupende! 

La struggente malinconia nei colori e nelle forme delle 

immagini, come quella fantastica del protagonista  che,

avvolto com’è nella nebbia, si sente come fosse dentro

un bicchiere d’acqua e anice. Quelle note stridule, 

come  un graffio su un vetro, hanno un doppio valore:

ora evocano il grido nel deserto di chi sa di non avere

 ascolto, ora invece l’esplosione gioiosa di una scoperta,

 di una conquista che rompe il sortilegio.



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