giovedì 28 maggio 2020

I.ITALIA.6. Ungaretti.b. Finale.




I.ITALIA

6. Giuseppe Ungaretti

Nacque nel 1888 ad Alessandria d'Egitto da genitori lucchesi
 che vi si trasferirono in cerca di lavoro negli anni in cui 
cominciò lo scavo del canale di Suez. In seguito nel 1912
si trasferì a Parigi per studiare alla Sorbona.

b. Finale

Più non muggisce, non sussurra il mare,
il mare.

Senza i sogni, incolore campo è il mare,
il mare.

Fa pietà anche il mare,
il mare.

Muovono nuvole irriflesse il mare,
il mare.

A fiumi tristi cedè il letto il mare,
il mare.

Morto è anche lui, vedi, il mare,
il mare.

(Giuseppe Ungaretti,
La terra promessa) 1931

L'allegria è una raccolta di poesie di Giuseppe Ungaretti pubblicata
nel 1919 con il titolo Allegria di naufragi e in seguito, con il suo titolo
finale, nel 1931. L'edizione definitiva, dopo ulteriori rimaneggiamenti, 
è del 1942.Il mare non muggisce più,non sussurra.il mare è un campo 
privo di colori se non ci sono più sogni.Anche il mare fa pietà.Il mare
ha ceduto a fumi tristi ,vedi,anche il mare è morto.In “Finale” troviamo
sia l’anafora che l’epifora della parola mare,soggetto di tutta la lirica.
E ai versi 1/3/9 troviamo l’anastrofe.”incolore il campo è”,”più non”,”
morto è anche lui”:i verbi “muggisce” e “sussurra”creano un rapporto 
d’identità tra il “mare” e le immagini di sensazioni.Uso dell’allitterazione
e di metafora.
Il mare è quasi privo di onde, quindi è senza vitalità.E’ così completamente 
calmo da sembrare irreale.Le onde lasciano viaggiare la fantasia, la loro 
assenza rende dunque il mare privo di sogni.Si riduce  a un campo senza colori,triste,vuoto,insignificante,che non può far altro che cedere il posto 
a tristi fiumi forieri di angoscia e dolore,fino a che il mare piatto  muore.
Anche un riferimento al lettore (“vedi”). Il poeta deve e può farlo,perché 
lui con struttura e lessico riesce a ricreare nella sua mente l’immagine 
voluta.Questo mare costruito dal poeta vuole rappresentare l’uomo che tace ,
non reagisce,e si lascia travolgere dai fumi degli eventi tristi delle guerre 
e finisce per perdere la sua vitalità fino alla morte.Un’esortazione insomma
alla reazione,a ritrovare i propri colori .




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