venerdì 8 maggio 2020

VIII.Poesia telugu.s. Balantrapu.1.





VIII.POESIA TELUGU


s.Venkatrau Balantrapu(1881)

Poeta telugu che ha svolto inoltre 
attività di educatore e di editore.

1.Canzone 

Non va l’ape ,che è amante,
a poggiarsi da sola sui fiori?
Perché dunque il fiore dovrebbe invitarla?
Alla verde vista delle nuove foglie di mango
non comincia il cucù spontaneamente a cantare?
Quando mai il mango fischiettando lo chiama?
Quando si fa piena la luna  non si sveglia l’alta marea?
Quando mai con un cenno la invoca la luna?
Vedendo il fulmine in cielo,non spiega la sua coda
variopinta  il pavone?
Quando mai la nuvola ammicca verso di lui?
Ora che hai ascoltato il mio canto traboccante
di devozione , perché tu non mi chiami?
Perché non giochi con me?
Vedi,io t’invito affettuosamente!

Ride spontaneo il cielo quando ti vede,
perché altrimenti sarebbero in mostra le stelle
[scintillanti?
Alla tua vista soltanto, l’oceano si gonfia e va 
[a toccare il cielo,
perché ,altrimenti,dovrebbero crescere le onde
[spumose del mare?
Il giardino è percorso da un brivido quando ti vede,
come,altrimenti,potrebbero nascere i teneri rampicanti?
Alla tua vista soltanto ,la terra orna la tua fronte
[spaziosa del sacro segno;
il mondo canta sempre per te la preghiera;
come spiegare ,altrimenti,il flusso eterno dei canti
[per il tuo amore?

Da “POESIA MODERNA INDIANA” ,Guanda ed.
Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni.

Ancora una volta,a maggior ragione in un poeta
ottocentesco,un canto d’amore  mistico in cui tutta
la natura è coinvolta in modo assolutamente spontaneo
e paritario.

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