sabato 23 maggio 2020

I.ITALIA.4.Pascoli.c. La baia tranquilla




I.ITALIA

4.Giovanni Pascoli

Giovanni Pascoli nasce a San Mauro di Romagna nel 1855.
Il padre, amministratore di una tenuta agricola, viene ucciso
in un agguato lasciando orfani i suoi otto figli. Pascoli ha
allora dodici anni e sta seguendo gli studi in un collegio 
di Urbino.Gli eventi tragici della perdita precoce con breve
intervallo dei genitori lo porta a riproporre spesso il  tema
del “nido”.Tra i temi ricorrenti nella sua produzione lirica  
frequenti sono quelli ispirati alla poetica del “Fanciullino”.

c.La baia tranquilla

Getta l’ancora, amor mio;
non un’onda in questa baia.
Quale assiduo sciacquìo
fanno l’acque tra la ghiaia!


Vien dal lido solatìo,
vien di là dalla giuncaia,
lungo vien, come un addio,
un cantar di marinaia.



Tra le vetrici e gli ontani
vedi un fiume luccicare;
uno stormo di gabbiani
nel turchino biancheggiare;
e sul poggio, più lontani,
i cipressi neri stare.
                       
 Mare! Mare!
Dolce là, dal poggio azzurro,
il tuo urlo e il tuo sussurro.


(Giovanni Pascoli, Myricae)

Ancora un paesaggio marino che ispira dolce serenità come il dolce e 
quieto sentimento per l’innamorata cui il poeta si rivolge.E’ il luogo 
che impone l’ancoraggio:com’è incoraggiante quella baia dove non 
c'è nemmeno un'onda a increspare la distesa marina,di là dalla palude
di giunchi arriva perfino un canto che vuol dirci addio.Tra gli alberi 
verdi scorre un fiume e la sua acqua luccica al sole. Nel cielo terso e
turchese vola bianco,placido e compatto uno stormo di silenziosi 
gabbiani e sullo sfondo,più in lontananza,si staglia un corteo scuro 
di cipressi.Un dolce quadretto appena sussurrato grazie alla presenza 
forte e pacifica ad un tempo del mare.



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