II.LIBANO
17.Ameen Rihani
Amīn Fāris al Rīhānī nasce a Freike, Libano, nel 1876.
Muore nel villaggio natale nel 1940,
dopo una lunga
permanenza a New York (USA). In quella città è membro
de “ Il
Circolo di Gibran”.
[1] Ameen Rihani, “Laylat-Al-Layālī “, da Poeti Arabi
di
New York, Palomar editore, 2009. Layat- Al- Layālī è l’amata
di Qays. L’equivalente arabo-persiano di Giulietta e Romeo.
Più sofferti il desiderio e l’estasi di Ameen Rihani [1]
in:
vicino alle stelle, nelle loro case di vetro,
vagai con l’anima in tasca
pregando che quel momento non finisse mai.
Ho visto il mio cuore, il mio spirito, il mio pudore
prostrarsi ai piedi della Bellezza.
Quelle sembianze! Quante volte mi avevano allettato,
e quante volte sono caduto nell’inganno!
E quante
migliaia e migliaia di volte
ho camminato all’ombra di una Layla!
Ma l’estasi e la beatitudine della visione
finivano sempre
in una frustrazione profonda.
Ho colto ogni
invito
sussurrato dalle
pieghe del suo abito, ma non osavo.
Ho visto ogni
mia fantasia
indietreggiare
dinanzi al nero dei suoi capelli.
Ho desiderato
che ogni edificio intorno a noi
fosse un cedro,
un pioppo, un pino,
che gli uomini e
le donne fossero statue
e la pioggia che
cadeva fosse vino.
Che le luci
fossero fiori eterei
E le automobili
fossero rifugi nel bosco …
“Oh, basta
così!” esclamò lei e mi diede un bacio.
“questa soffitta
e questo letto vanno benissimo”.
Il Mediterraneo e
l’Atlantico confluiscono
nella sensibilità che ispira questo poeta, arabo
che vive a New York, a rappresentare la
dimensione della memoria e quella del
presente.
La prima ottava racchiude il sortilegio del
paesaggio metropolitano,
architettonico e umano,
così affascinante da intimidire, ma che si rivela
presto ingannevole. Come nel linguaggio
filmico, dall’inquadratura panoramica si
passa all’inquadratura più ravvicinata
per
ribadire gli allettamenti e l’ammiccare delle
Belle e dei loro abiti che
svolazzano leggeri
e capricciosi, con l’inevitabile delusione per
le fantasie
irrealizzate, nella seconda strofa,
infine, quasi a sottolineare il disagio
dello
spaesamento, l’evocazione del paesaggio
familiare libanese con le sue foreste di cedri,
familiare libanese con le sue foreste di cedri,
di pioppi e di pini e, in conclusione, il colpo
d’ali di lei che lo accompagna, che
tronca le
sue esitazioni per liberarlo con un bacio,
completamente a suo agio,
anche in quella
squallida soffitta, perché quel
che conta è
che lui sia lì.
[1]Ameen Rihani (Amīn Fāris al Rīhānī) nasce a Freike, Libano, nel 1876. Muore nel villaggio natale
nel 1940, dopo
una lunga permanenza a New York (USA). In quella città è membro de “ Il Circolo
di Gibran”.
[2] Ameen Rihani, “Laylat-Al-Layālī “, da Poeti Arabi
di New York, Palomar editore, 2009. Layat- Al- Layālī
è l’amata di Qays. L’equivalente arabo-persiano di Giulietta e Romeo.
[3] A Broadway, New York,N.Y.
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