mercoledì 17 giugno 2020

I.ITALIA .14. Eugenio Montale .h. Maestrale






I.ITALIA

14. Eugenio Montale

Poeta italiano, premio Nobel
nasce nel 1896 a Genova,
muore nel 1981 a Milano.
Terminata la prima guerra mondiale Montale inizia a frequentare
i circoli culturali liguri  e torinesi. Nel 1927 si trasferisce a Firenze
dove collabora con l'editore Bemporad. Nella  capitale toscana gli
anni precedenti erano  stati fondamentali per la nascita della poesia
 italiana moderna.


h. Maestrale
S'è rifatta la calma
nell' aria: tra gli scogli parlotta la maretta.
Sulla costa quietata, nei broli, qualche palma
a pena svetta.

Una carezza disfiora
la linea del mare e la scompiglia
un attimo, soffio lieve che vi s'infrange e ancora
il cammino ripiglia.

Lameggia nella chiara 
la vasta distesa, s'increspa, indi si spiana beata
e specchia nel suo cuore vasto codesta povera mia 
vita turbata.

O mio tronco che additi,
in questa ebrietudine tarda,
ogni rinato aspetto coi germogli fioriti
sulle tue mani, guarda:

sotto l' azzurro fitto
del cielo qualche uccello di mare se ne va;
né sosta mai: perchè tutte le immagini portano scritto:
"più in là!".

Montale ci propone delle immagini: la costa tranquilla,
le palme che ornano le strade e i giardini, il mare con
piccole onde create dal vento delicato. Immagini di
 una realtà tranquilla, dolce e armoniosa, illusoria e
inconsistente. Come uccelli di mare, voliamo nel cielo
leggeri guardando quello che ci aspetta, che ci circonda.
Queste immagini, che compongono la realtà, non bastano
 all’ uomo, che cerca costantemente la libertà, l’imprevisto,
 altro, qualcosa di più. La quiete del paesaggio non riflette
le inquietudini, il turbamento della vita.Proprio come nella
sua  altra poesia “Forse un mattino andando in un’aria di vetro”,
ci ritroviamo di fronte a una realtà virtuale,quasi  uno schermo
che proietti immagini,ma che, alla fine, non è esiste. Qualche
 uomo è come un uccello di mare, vola nel vuoto, insoddisfatto,
contemplando dal cielo la carcassa del mondo con gli occhi del
 poeta.


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