venerdì 5 giugno 2020

I.ITALIA.9.Gabriele D'Annunzio,a.L’Onda





I.ITALIA

9.Gabriele D'Annunzio,

Nacque a Pescara nel 1863. Studiò a Firenze presso il Liceo Cicognini
e conseguì la licenza liceale, s'iscrisse alla facoltà di lettere di Roma. 
Dal 1897 al 1903 si dedicò interamente alla produzione teatrale. Nel
1910 si trasferì in Francia dove scrisse testi teatrali in francese.

a.L'onda

Nella cala tranquilla
Scintilla,
Intesto di scaglia
Come l'antica
Lorica
Del catafratto,
Il Mare.
Sembra trascolorare.
S'argenta? S'oscura?
A un tratto
Come colpo dismaglia
L'arme, la forza
Del vento l'intacca.
Non dura.
Nasce l'onda fiacca,
Subito s'ammorza.
Il vento rinforza.
Altra onda nasce,
Si perde,
Come agnello che pasce
Pel verde:
Un fiocco di spuma
Che balza!
Ma il vento riviene,
Rincalza, ridonda.
Altra onda s'alza,
Nel suo nascimento
Più lene
Che ventre virginale!
Palpita, sale,
Si gonfia, s'incurva,
S'alluma, propende.
Il dorso ampio splende
Come cristallo;
La cima leggiera
S'arruffa
Come criniera
Nivea di cavallo.
Il vento la scavezza.
L'onda si spezza,
Precipita nel cavo
Del solco sonora;
Spumeggia, biancheggia,
S'infiora, odora,
Travolge la cuora,
Trae l'alga e l'ulva;
S'allunga,
Rotola, galoppa;
Intoppa
In altra cui l'vento
Diè tempra diversa;
L'avversa,
L'assalta, la sormonta,
Vi si mesce, s'accresce.
Di spruzzi, di sprazzi,
Di fiocchi, d'iridi
Ferve nella risacca;
Par che di crisopazzi
Scintilli
E di berilli
Viridi a sacca.
O sua favella!
Sciacqua, sciaborda,
Scroscia, schiocca, schianta,
Romba, ride, canta,
Accorda, discorda,
Tutte accoglie e fonde
Le dissonanze acute
Nelle sue volute
Profonde,
Libera e bella, numerosa e folle,
Possente e molle,
Creatura viva
Che gode
Del suo mistero
Fugace.
E per la riva l'ode
La sua sorella scalza
Dal passo leggero
E dalle gambe lisce,
Aretusa rapace
Che rapisce le frutta
Ond'ha colmo il suo grembo.
Sùbito le balza
Il cor, le raggia
Iil viso d'oro.
Lascia ella il lembo,
S'inclina
Al richiamo canoro;
E la selvaggia
Rapina,
L'acerbo suo tesoro
Oblìa nella melode.
E anch'ella si gode
Come l'onda, l'asciutta
Fura, quasi che tutta
La freschezza marina
A nembo
Entro le giunga!

Musa, cantai la lode
Della mia Strofe Lunga


Già il titolo di questa poesia semplice ed essenziale è tuttavia 
capace di dirci qualcosa di significativo:Ci indica un elemento
marino. Serve  ad immergerci subito nel mondo della  natura
in quel particolare momento in cui è in movimento.
L'onda inoltre sfugge,è impetuosa ,è fresca, dura solo un attimo,

nasce piano, cresce, per poi sparire in un moto continuo.

Metrica
La poesia è composta da un’unica lunga strofa seguita da un distico
a conclusione.Le rime seguono uno schema metrico ora baciato,ora
 incrociato, ora libero. L'idea complessiva è onsomma comunque 
quella dello schema metrico libero. I versi sono soprattutto senari,
 settenari, trisillabi. Con l'enjambement si ottengono anche spesso 
degli endecasillabi.

Campi semantici
La natura: cala, onda, fiacca, agnello, vento, cavallo, ecc., ed è, 
ovviamente, il campo semantico più evidente.
La guerra: l'intesto di scaglia come l'antica lorica del catafratto 
(vv.3-6) si riferisce al tessuto metallico dell'antica corazza del 
soldato greco-romano; come colpo dismaglia l'arme (fa saltare
le maglie della corazza, vv.11-12).
Il movimento: campo semantico importantissimo - dovuto al
largo uso di verbi di movimento (dismaglia, nasce, balza
riviene, rincalza, ridonda,s'alza, palpita, sale, ecc.)-dopo l’avvio
con una una situazione tranquilla(v.1).La luce:scintilla,trascolorare,
s'argenta, s'oscura, splende, cristallo, sprazzi, scintilli, ecc.
Il rumore: con qualche eccezione, le parole di questo campo si
trovano soprattutto nella seconda parte della poesia, introdotte
dal verso 62: O sua favella! e quindi a partire dal v. 63: sciacqua,
 sciaborda, scroscia, schiocca, schianta, romba, ride, ecc

Figure retoriche

Le allitterazioni: Numerosissime: riviene, rincalza, ridonda;
 ventre virginale; del solco sonora; spumeggia; trae l'alga
 l'ulva; s'allunga; spruzzi, sprazzi ... crisopazzi; sciacqua, 
 sciaborda, scroscia, schiocca, schianta; romba, ride;eccetera,
eccetera. Insieme alle rime e alle rime interne,infine  alle 
assonanze, formano complesso di sonorità molto solido,
intrecciato ,costante.
L'asindeto: il vento riviene, rincalza, ridonda; poi: Palpita, 
sale, si gonfia, s'incurva, s'alluma, propende; eccetera. Questi 
e numerosi altri esempi nella poesia di accostamento di più 
elementi senza l'uso di congiunzioni consente la costruzione 
di un movimento veloce e senza pause, per sottolineare i
 momenti in cui il mare si muove più velocemente.

La personificazione: la descrizione dell'onda diventa subito 
descrizione dell’azione  dell’onda, personificandola, fino a
doppiarla con un personaggio sia pure mitico,Aretusa, la sorella,
che incontra. E non va dimenticato che all’onda si allude come 
"creatura viva" (v.73).Un'altra personificazione importante è 
espressa nei primi versi della poesia: il Mare (proprio la maiuscola
è l’indicazione).
La similitudine: il mare scintilla come l'antica lorica del
catafratto(vv.2-6); la forza del vento intacca l'onda come 
colpo che dismaglia (vv.11-13); l'onda nasce come agnello
che pasce (vv.18-20); il dorso dell'onda splende come cristallo
(vv.33-34); la cima dell'onda s'arruffa 
come criniera di cavallo (vv.35-38).
La metafora: ovviamente, è la regina delle figure retoriche in questo
genere di poesie. Il poeta, avvalendosi anche di tutte le figure retoriche precedenti,D’Annunzio"mette in scena" da par suo, "esprime" in ogni 
direzione, il potenziale significante ("cantai la lode della mia Strofe
Lunga"),che paragona all'onda del mare, impetuosa, sonora, fugace, 
una "creatura viva" libera e bella, possente e molle (potente nella sua
espressione, ma plasmabile alla volontà del poeta), che accorda
discorda e tutte accoglie e fonde / le dissonanze acute / nelle sue volute /
profonde (capace di integrare in sé tutte le sonorità della lingua, anche
le più distanti, e farle diventare un insieme armonico).

Metrica

L'enjambement:i versi scorrono secondo una metrica molto breve e
lunga, che suggerisce  i movimenti brevi, ma repentini delle onde
marine. In questa metrica, l'enjambement è un elemento fondante
che consente l’estensione del verso con il contributo inoltre dello
asindeto, senza creare pause costrittive che imprimerebbero al ritmo
un andamento di  cantilena.

Conclusione della riflessione.

La poesia non è la descrizione del mare e delle onde,malgrdo 
l’apparenza.In realtà le onde e il mare sono una metafora utile
al poeta per mostrare il suo fare poesia,come lui stesso dichiara 
a fine componimento ("Musa,cantai la lode / della mia Strofe 
Lunga"). Attraverso questo racconto così intensamente sonoro, 
arricchito di riprese e ritmi incessanti (elementi propri alla
poesia esattamente come al frangersi delle onde), i suoi versi
rappresentano una sapiente auto-celebrazione,abbastanza 
coerente con la personalità di questo poeta quasi  un Manifesto
poetico.Un componimento,L’onda, che ci fa conoscere i fattori 
importanti della poesia di D'Annunzio.la strofa lunga, perché gli
permette un racconto ampio e libero, possente, dove le sonorità
non devono per forza trovarsi a fine verso con la rima, ma sono 
elemento costitutivo,elemento determinante per cementare le parole. 
Poesia sapiente, ricercata, quasi leziosa sia nei fonemi come nel 
lessico. Si trovano molti termini aulici e si attinge a piene mani alle
figure mitologiche; dèi, creature fantastiche, elementi naturali
personificati popolano questo mondo della natura per niente
naturale,ma in modo evidente a misura di poeta.e per suo
compiacimento.Il poeta è l'artefice di questo mondo e la poesia
non esprime per forzaqualcosa (un sentimento, un'emozione, una 
riflessione, ecc) ma può anche essere solo fine a se stessa, perché 
ciò che fa la differenza è la capacità del poeta di plasmare a suo
piacimento la materia poetica, possente e molle,che controlla e sa
modellare con estrema abilità.Il poeta sembra quasiautocompiacersi 
nel  porsi così su di un livello superiore per cultura,conoscenze, 
capacità linguistiche, ecc .Questa superiorità  compiaciuta è di tutta 
evidenza.

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