giovedì 4 giugno 2020

I.ITALIA.8 Valeri.d.Bel mare




I.ITALIA


8. Diego Valeri   
 
(Piove di Sacco,25 gennaio 1887 - Roma,27 novembre 1976) è stato un poeta,traduttore  e accademio italiano. Esordì come poeta nel 1913 con 
la raccolta Le gaie tristezze, alla quale fecero seguito Umana nel 1915,
 Crisalide nel 1919 e Ariele nel 1924, che confluiranno nel 1930 nel 
volume  Poesie vecchie e nuove. Oltre che poeta, Valeri fu anche fine
saggista di letteratura francese e italiana e prosatore d'arte. Diego Valeri
fu dunque poeta, saggista,ma anche  traduttore dal francese e dal tedesco,
amico della sua generazione poetica e artistica (numerosi i pittori a cui
dedica le sue poesie), critico d’arte, insegnante nei licei e all’Università 
(anche quella di Lecce quando era ancora privata, punto di riferimento
per la generazione letteraria di questa provincia che Vittorio Bodini definì
“periferia infinita”), una esemplare figura di poeta-letterato del Novecento
italiano ed europeo,ora ingiustamente un po’ dimenticato.. Da Padova,
dove insegnò  a lungo, dovette riparare in Svizzera nel periodo della
occupazione nazista del 1943 – 1945 come rifugiato politico.

d.Bel mare
Un bel mare, così, tutto nuovo,
verdino come il grano dei campi,
con bianchi sbuffi di spume e lampi
di diamanti sulla sabbia d’oro,
un bel mare così, sotto un cielo
grigio lanoso, gonfio di sole
che sta per rompere come un fiore
di giaggiolo dal suo nodo di velo,
un mare così basta a far primavera;
e subito par che la gioia ritorni…
Il rombo delle onde è come un cuore
che batta ovunque, che batta forte.
Morto ogni ricordo di morte;
perchè c’è il mare, perchè c’è il sole.

Il mare compie continue metamorfosi,sa presentarsi come
 una tavola liscia ,tutta nuova ,una distesa verdina come un campo 
di grano, oppure come un ribollire schiumoso di onde. Sa orlarsi di 
una spiaggia dove i piccoli cristalli luccicano come diamanti,uno 
specchio  che riflette  i raggi del  sole,un mare che da solo sa far
primavera.Il rombar delle onde è un cuore  che  batte forte. In questa
 poesia di Diego Vleri (1887-1976) sembra soprattutto  avere  la forza 
straordinaria, solo con la sua presenza, dove i raggi del sole fanno 
una danza, di cancellare perfino il ricordo di morte


Ben tornato/a al /la Mio/a  amico/a Lettore/trice Irlandese?

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