sabato 27 giugno 2020

I.ITALIA 15.Mario Luzi f.Questa felicità.





I.ITALIA

15.Mario Luzi (1914-2005)

nacque a Sesto Fiorentino. Compiuti gli studi classici e laureatosi 
in letteratura francese, entrò giovanissimo nella vita culturale 
fiorentina frequentando critici e letterati (Carlo Bo, Piero Bigongiari, 
Alessandro Parrochi) con i quali diede vita alla corrente poetica 
dell’Ermetismo e animò le riviste “Frontespizio” e “Campo di Marte”
.Nel dopoguerra, corrispondente alla sua migliore fase creativa, Luzi 
si discostò progressivamente dai toni introspettivi, rarefatti e talvolta 
oscuri dell’Ermetismo a favore di una riflessione poetica più aperta e
 comunicativa sul rapporto dell’individuo con la realtà quotidiana, 
sociale e storica, ma anche con l’eterno e l’assoluto. Nell’ultima fase 
della sua produzione, Luzi si avviò verso una strenua ricerca spirituale 
e metafisica. 
Nel 2004 Luzi fu nominato senatore a vita e morì l’anno
dopo a Firenze, dove aveva sempre vissuto.
A proposito della sua ricerca poetica, ha affermato nel 1998: 
“È un grande lavorio per conoscersi rispetto ad un mondo che 
rimane sempre un mistero,celato nella sua magnificenza e nei
suoi abissi. Comunque, la mia poesia è più ricca di interrogazioni 
che di affermazioni”.

f.Questa felicità

Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo
.
(1957)

Quella felicità così fragile come una sfera di vetro e questa poesia, 
che è altrettanto fragile, sembrano liquide. Si sposta, si muove, è
come la  marea. La felicità,liquida,in equilibrio precario, sempre 
minacciata dal ricordo. E la notte con il suo spessore scuro e il suo
silenzio compatto  tutto avvolge uniforme nel ricordo.



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