251.Poesia telugu.Ajanta.
La mia canzone
I miei pensieri sono forche
e manette le mie parole;
le pietre scagliate contro di me sono il mio alfabeto,
per me il mondo o niente.
la mia canzone è la mia casa,
la mia canzone è il mio destino.
io distruggo la luce,
mi diletto ad adorare l'inquietudine.
Vesto l'abito del chiaro di luna che illumona invano la foresta.
Quando l'orrore a mezzanotte si desta,
quando i demoni fanno un pasto di briciole e briciole di terra,
quando la morte ,cpme una finestra, si apre
sulla vacuità inutilmente seduta,
io compongo i miei canti sulle stelle che rabbrividiscono facendo cadere una pioggia di luce.]
Dove il cielo preferisce rimanere invisibile,
dove l'oscurità erge la testa come un patibolo,
dove il tempo sta come un cadavere
che siede taciturno sul silenzio
compongo i miei canti sui lumi zoppicanti nel vento .
Io non ho forma alcuna,
la morte è la mia casa,
la morte è il mio destino.
Come la frinte d'un vecchio raccolta nella palma delle sue mani,
come la bellezza della ragazza col cobra ,riflessa in uno specchio,
come le macchie sulla faccia della luna,
come il valore ricorrente d'un decimale,
io vado sempre,
non ho casa,
né destino;
la mia formaè la mia canzone,
il mio mondo la mia rapsodia.
Ajanta (1929)
Poeta telugu.Non si conoscono volumi che raccolgano le sue poesie,ma è considerato come una promessa.
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