225.Poesia oriya. Kunja Bihari Das.
Mille voci di passi nella tempesta.
Dopo aver trasformato in oro la terra
si è fatto terra Lui stesso.
Vivendo nella capanna di paglia
ha costruito per voi la fornace.
avendo donato il sangue del Suo petto
ha schiuso i petali alla rosa
del vostro giardino.
nella fiamma ardente
ha bruciato il Suo corpo
facendo di voi oro puri
e di Sé cenere che rapida si disperde.
spogliandosi
vi ha adornato degli abiti dei re;
vi ha donato la tranquillità,
immergendoSi nelle preoccupazioni.
FacendoSi buio cupo
ha cosparso le vostre case di gioia, pace
e chiaro di luna.
Lasciando tutte le belle cose della vita per voi,
inondando le vostre case dell'odore dei fiori,
per Lui soltanto è rimasto l'odore sgradevole.
Ha rinunziato al Suo ritmo
e lo ha infuso nella vostra vita..
Agitando il sangue del Proprio corpo
tutta l'esistenza Lui vi ha donato.
Accettando tutti i malanni
Lui vi ha risanati.
La sua strada coperta di spine
è ormai impraticabile.
Dall'oceano del suo sudore voi avete rubato
la sua Lakshmì.*
e Lui per aver donato la voce del suo flauto,
si è fatto muto.
non c'è nessuna lapide ,nessuna impronta
a testimoniar qualcosa della Sua vita,
a introdurre il suo proemio.
Sulla riva dello smarrimento il coro di gioia della Sua vita.
è stato tracciato sulla sabbia.
accettando l'inevitabilità del destino
era venuto qui un giorno,
e, non si sa quando, nelle tenebre fonde
è scomparso.
L'ha sommerso la piena dell'acqua;
mostrando lo scheletro,
la difficoltà del cammino l'hanno ingoiato.
L'età distrutta è volata col fumo del camino,
ma quel diavolo di macchina
non ha capoto il sui linguaggio
e in centomila atomi si son dissolte
tutte le Sue speranze
di tornare a chiamare la terra
cui egli aveva donato il proprio cadavere.
Chi non può conservare la dignità propria,
chi chiede l'elemosina al ladro
può meditare si dio?
come potrà guadagnare la virtù
per andare in paradiso?
Per il crimine di un assassino
dove è stato mandato'
"Va in galera chi a morte sarà condannato!"
ma i criminali che hanno ucciso genti a migliaia
si son fatti santoni,
immergendosi nella penitenza yoga.
perciò nel mare di lacrime, sulla sabbia sconfinata del deserto
s'è scatenata la terribile tempesta.
Gli dei son fuggiti,
è fuggito anche il fantasma del passato,
l'ombra del cimitero,
l'illusione del cospiratore,
tutte le malattie son fuggite, cacciatrici di uomini, le tombe, come foglie cadute,
Proprio là dove una volta s'è udito
crepitar le spade del tiranno,
oggi
l'avanguardia dell'epoca nuova
i mille rumori di passi nella tempesta
si sentono.
Lakshmì.*:dea dell'abbondanza e della prosperità, moglie di Vishnù
Kunja Bihari Das.(1914)
Professore presso l'Università Vishva Bharati di Shantiniketan,fondata da Tagore,
i iè uno dei più interessanti poeti e dei più acuti saggisti di lingua oriya. In un periodo
avanzato della sua vita ha raccolto i canti popolari dell'Orissa.
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