233.Poesia panjabi. Mohan Sing
Il tridente.
O amico mio, ho provato la commozione del congiungimento
ed ho anche subito le tempestose percosse della separazione.
fino ad ora chiamavamo fiaccole gli occhi,
le labra zucchero,
i capelli nuvole nere
ed il volto luna.
Tutta la mia giovinezza si è esaurita nel canto della beltà e dell'amore.
Ma l'amore potrà sopravvivere in questa atmosfera avvelenata'
I contadini hanno sempre guidato l'aratro,
il loro ventre vuoto ha toccato le reni,
i fabbri son morti, picchiando l'incudine,
ai calzolai è toccato lo stesso tristo destino
e anche i servitori han subito questa sorte malevola.
Ed hanno avuto la loro parte:
un pugno di grano.
Le contadine hanno continuato a trebbiarlo,
ma non finisce mai quel lavoro.
La terra è fertile,
ma chi mangia il cibo che non gli spetta,
ha divorato ormai quasi tutto.
i feudatari vanno in giro arrabbiati,
il popolo è terrorizzato.
Questo imperialista cialtrone dà sempre l'ultimatum di guerra.
Le scintille di ingiustizia e terrore son già scoccate.
Il fuoco divampa man mano.
Riarsa è la fronte della Bellezza.
son caduti i capelli dell'Amore.
O lavoratore, o contadino, svegliati!
Scrollati l'indolenza di dosso!
accendi ,o fabbro, la tua fucina!
Gonfia il tuo mantice, picchia con tutta la forza il martello!
Arrota la falce!
O lavoratore ,da' uno schiaffo di ferro sulla faccia dell'oro!
Leva dalla tua incudine una scintilla
da dividere col resto del mondo!
Ti dico una cosa che ne val mille,
serbala nella tua tasca!
Il lavoro stracciato conta i suoi giorni da servo,
ma quello unito vince tutto il mondo!
Falce ,penna e martello:
unisci quest'armi,
fanne un vigoroso tridente
e dichiara una guerra feroce!
Vittoria sia al lavoro
e sconfitta alla tirannia!
Mohan Sing (1904)Poeta e autore di novelle in panjabi. Scrive anche in urdu, in hindi e in inglese, lingua che domina con sicurezza. E' stato direttore della nota rivista Panja Daria (I cinque fiumi).
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