EUROPA
Spagna
La nuvola in José Hierro
L’altro da sé, il simbolo della vita con
la loro natura pallida di schiuma
e il loro ritmo scandito dal tempo e insieme
solide e compatte come
marmo a sfidarne l’eternità.,
José Hierro del Real
Madrid,3.4.1922-Madrid,21.1.2002
Vive la sua adolescenza a Santander Cantabria,nord
della Spagna. E’ imprigionato in gioventù per motivi politici. Da adulto ritorna
a
Santander e al suo mare che è una forte ispirazione per le sue poesie.
Il
mare come meafora dell'eterno, il mare che ridona all'uomo la joie
de vivre poiché accoglie le sue
sofferenze
e le placa. Nel 1998 pubblica
"quaderno di New York" (Cuaderno
de Nueva York), che gli valse il
premio europeo per la letteratura
Aristeion. Opere principali sono: Proel
(1944); Tierra sin nosotros
(1947); Con las piedras, con el viento (1950), Libro
de las
alucinaciones (1964).
Inutilmente interroghi.
I tuoi occhi guardano il cielo.
Cerchi, dietro le nuvole,
orme che si è portato via il vento.
Cerchi le mani calde,
i visi di quelli che sono stati,
il circolo dove marcano
suonando il loro strumenti.
Nuvole che erano ritmo, canto
senza fine e senza inizio,
campane di schiuma pallide
ribaltando il loro segreto,
palme di marmo, creature
che girano al ritmo del tempo,
imitando alla vita
il suo perpetuo movimento.
Inutilmente interroghi
dalle tue palpebre cieche.
Che fai guardando le nuvole
José Hierro?
(traduzione Alessandro Ghignoli, da Cuanto sé de mi, 1957)
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