venerdì 19 aprile 2019

La nuvola in Bhai Vir Singh







ASIA
CONFEDERAZIONE INDIANA
Confederazione Indiana in cui la lingua hindi è con l’inglese una delle due lingue ufficiali
L’hindi è parlato soprattutto negli stati centro-settentrionali della confederazione

PUNJAB

La nuvola in Bhai Vir Singh
Qui le nuvole oscurano il cielo rendendo tutto coperto alla vista e la protagonista
tiene stretto a fatica sul cuore il lembo delle sue speranze.Finché il fulmine
squarciandole consente lampeggiando di farle intravvedere serrate le porte
del palazzo del re.

30.Bhai Vir Singh
E’ considerato il principe della letteratura punjabi moderna.Poeta e
prosatore, premiato dalla Sahitya Academi.Nativo di Amritsar, non è 
limitato dalle frontiere patrie né da barriere religiose.Di lui si esalta 
il lungo poema Rana Surat Singh, in 35 canti,che nelle vicende dei
protagonisti presenta un’allegoria delle vicende dell’anima umana 
alla ricerca della divinità.

Proprio io vado alle loro porte

Avevo portato gli agnelli al pascolo.
Stanca sotto il sole di mezzogiorno,
ero seduta su una pietra all’ombra di un albero.
O mio re,il tuo messaggero
mi ha fatto allora sentire il tuo ordine:
“Stanotte,a mezzanotte,
bussa alla porta del mio palazzo,
il palazzo del re.
Il re in persona verrà ad aprire la piccola porta dietro il palazzo.
Sì,sì,tu che giri strada per strada ,
il re si è innamorato del tuo corpo avvolto negli stracci!”
Ascoltandolo ho tremato,
è sopraggiunta poi la tristezza,
ho anche pensato che fosse un brutto scherzo,
ma sono partita ,a mezzanotte:
camminando e fermandomi
 ora piena di dubbio,ora di gioia ,
sono giunta fino alla tua soglia.
O mio re,apri la porta!
Per mia fortuna il cielo si è coperto di nuvole.
E’ buio pesto dovunque.
Sdrucciolando sono arrivata.
ho tenuto stretto a fatica sul cuore il lembo delle mie speranze.
Sono arrivata alla soglia.
O mio re,apri la porta!
Oh,è cominciato a piovigginare.
Tira anche il vento.
O mio re,
tuona il fulmine in cielo
e squarcia l’esercito delle nubi,
lampeggiando abbaglia i miei occhi
e mi fa intravvedere serrate le porte.
Son chiuse ,o mio re le tue porte.
Apri quelle porte sbarrate!
Dove sei? Perché restano chiuse?
Qui alla tua soglia mi sembra di morir disperata!
E picchia sulla mia testa la pioggia.

Ma questa è la mia capanna,
una capanna di paglia.
E’ seduto qui il mio padrone,
il mio re,il re dei re.
Come mai sei venuto in questa capanna?
Io ero tornata indietro,respinta ormai dalle tue porte immote.
Mi ha detto il re nell’abbraccio:
“Chi mi ama,
chi va alla mia porta
per vedermi in qualche modo,
se sono proprio quelli che amo anch’io,
io vado allora alle loro porte,
le loro sono le mie porte.”

Da “POESIA MODERNA INDIANA”Guanda ed.1966-
Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni




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