lunedì 29 aprile 2019

La nuvola in Gina Valdès





 AMERICA    

California

La nuvola in Gina Valdès
La poetessa chicana si serve dell’impalpabile leggerezza della nuvola
per assimilarla all’eccezionale natura  del respiro del suo lui.

Gina Valdès
La prosa e la poesia di Gina Valdés, caratterizzate da una tensione
 tra le sue preoccupazioni sociali e una forte corrente metafisica, la
 collocano in un importante crocevia all'interno delle lettere chicano. 
Sta fondendo le tendenze che sono state centrali nella letteratura
 chicana.
Nata a Los Angeles il 6 giugno 1943, Valdés ha trascorso la sua 
prima infanzia a Ensenada, in Messico, e la sua adolescenza a 
Los Angeles. Si è laureata alla George Washington High School
di Los Angeles nel 1961 e ha frequentato il Palomar College 
nel nord della contea di San Diego tra il 1976 e il 1978 prima di
 trasferirsi all'Università della California, a San Diego, dove ha
ricevuto la laurea in lettere creative nel 1981. Da allora ha iniziato
 i suoi studi universitari nel dipartimento di letteratura e nel 1982
 ha conseguito un master in letteratura spagnola. La sua tesi di
laurea non riguarda solo il rapporto tra scrittura critica e creativa,
 ma include anche una raccolta di inediti, originali ...
 Ecco allora la schiera dei poeti  che, per un momento almeno, 
si fanno feticisti e affidano in particolare a un solo chicco del
 rosario corporeo  la  leva del desiderio.   Ogni grano col suo
 colore e sapore, ogni poeta con la sua ossessione esaltante, 
con la sua  monomania delirante da sublimare nel verso per 
formare – tutti insieme - una collana bizzarra che sta a ben
rappresentare la follia dell'amore. Variegata e curiosa, 
spettacolare e coinvolgente come la tavolozza del pittore 
più fauve[1].
        Una tavolozza che va dal rosso audace della bocca succosa 
e sapida come il mango maturo di Gina Valdès[2]  che in 
"Mangiando fuoco"  è combattuta fra il desiderio fertile del
 cuore di lui, che l'attanaglia con la sua lingua e il suo respiro 
di nuvole, arricchendo la sua ispirazione, e  l'urgenza di libertà 
che la preme e le fa implorare il distacco per il bisogno d'impegno 
che urge verso chi non ha pane ...

Mangiando fuoco[3]

Con la tua bocca audace
tu fai all'amore
con la mia bocca il sapore è
migliore di quel mango,
quello saturo di succo
che lentamente assaporai un giorno
finché non ci fu più
nemmeno una fibra gialla
nel bianco guscio.

Non fermarti,
lascia che il sole mi esploda
in silenzio nella bocca
che è il  modo in cui amo vivere,
mangiando fuoco, ascoltandoti
il polso, i sogni
il cuore dentro la mia bocca.

Non fermarti,
voglio che il tuo bacio duri
una poesia, uno sguardo di civetta.
               […]
Non so da dove giunga
un sospiro, non so se è
mio o tuo, o di qualche 
donna che muore o di un bimbo appena nato.

Non sospiro nella tua bocca
assorbo il tuo respiro di nuvole.
Amo quello che mi dice la tua lingua:
il tuo cuore nella mia bocca mi fa
sentire quello per cui scrivo, per cui
lotto, per quello che
m'indigna quando manca.

Non fermarti,
dammi quello che tu senti quando
apri gli occhi all'alba,
che ti fa saltar giù dal
letto verso il sole. Non voglio
che ti fermi, sono intrappolata
nell'audacia della tua bocca.

Ma lasciami libera, lasciami andare, dammi
il tuo respiro e lascia che m'allontani.
Voglio avvicinarmi ad altri fuochi.
Ho necessità di scrivere, di scrivere
d'amore, di mani come petali,
di ponti, di porte. Ho bisogno

di scrivere di amore appassionato:
l'amore del pane, riso, mais
sulla tavola di ognuno.

       







[1]’Selvaggi’:pittori che a Parigi, all’inizio del ‘900, vengono definiti così per il loro uso violento del colore. 
[2]Gina Valdès nasce a Los Angeles nel 1943. Fanciulla soggiorna in Messico per poi rientrare negli USA dove conduce i suoi studi a S.Diego, California. Giovanissima ha una permanenza in Giappone, paese d’origine del marito, e torna negli USA.Vive a San Diego, alternando viaggi soprattuto in Messico e in Giappone. Il suo impegno letterario è improntato pittosto da interessi sociali che estetici. Insegna letteratura chicana a Sacramento.
[3] Gina Valdes, “ Mangiando fuoco”, dalla silloge Eating fire( 1986), in Sotto il Quinto sole. Antologia di Poesia chicana a cura di  Franca Bacchieca, Fabbri ed, 1996.

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