AMERICA
California
La nuvola in
Gina Valdès
La poetessa
chicana si serve dell’impalpabile leggerezza della nuvola
per assimilarla
all’eccezionale natura del respiro del
suo lui.
Gina Valdès
La prosa e la
poesia di Gina Valdés, caratterizzate da una tensione
tra le sue preoccupazioni
sociali e una forte corrente metafisica, la
collocano in un importante crocevia
all'interno delle lettere chicano.
Sta fondendo le tendenze che sono state centrali nella
letteratura
chicana.
Nata a Los
Angeles il 6 giugno 1943, Valdés ha trascorso la sua
prima infanzia a Ensenada,
in Messico, e la sua adolescenza a
Los Angeles. Si è laureata alla George Washington High School
di Los
Angeles nel 1961 e ha frequentato il Palomar College
nel nord della contea di
San Diego tra il 1976 e il 1978 prima di
trasferirsi all'Università della
California, a San Diego, dove ha
ricevuto la laurea in lettere creative nel
1981. Da allora ha iniziato
i suoi studi universitari nel dipartimento di
letteratura e nel 1982
ha conseguito un master in letteratura spagnola. La sua tesi di
laurea non riguarda solo il rapporto tra
scrittura critica e creativa,
ma include anche una raccolta di inediti,
originali ...
Ecco allora la schiera dei poeti che, per un momento almeno,
si fanno
feticisti e affidano in particolare a un solo chicco del
rosario corporeo la
leva del desiderio. Ogni grano
col suo
colore e sapore, ogni poeta con la sua ossessione esaltante,
con la
sua monomania delirante da sublimare nel
verso per
formare – tutti insieme - una collana bizzarra che sta a ben
rappresentare la follia dell'amore. Variegata e curiosa,
spettacolare e
coinvolgente come la tavolozza del pittore
Una tavolozza che va dal rosso audace
della bocca succosa
"Mangiando fuoco" è combattuta
fra il desiderio fertile del
cuore di lui, che l'attanaglia con la sua lingua e
il suo respiro
di nuvole, arricchendo la sua ispirazione, e l'urgenza di libertà
che la preme e le fa
implorare il distacco per il bisogno d'impegno
che urge verso chi non ha pane
...
Con la tua bocca
audace
tu fai all'amore
con la mia bocca il
sapore è
migliore di quel
mango,
quello saturo di succo
che lentamente
assaporai un giorno
finché non ci fu più
nemmeno una fibra
gialla
nel bianco guscio.
Non fermarti,
lascia che il sole mi
esploda
in silenzio nella
bocca
che è il modo in cui amo vivere,
mangiando fuoco,
ascoltandoti
il polso, i sogni
il cuore dentro la mia
bocca.
Non fermarti,
voglio che il tuo
bacio duri
una poesia, uno
sguardo di civetta.
[…]
Non so da dove giunga
un sospiro, non so se
è
mio o tuo, o di
qualche
donna che muore o di
un bimbo appena nato.
Non sospiro nella tua
bocca
assorbo il tuo respiro
di nuvole.
Amo quello che mi dice
la tua lingua:
il tuo cuore nella mia
bocca mi fa
sentire quello per cui
scrivo, per cui
lotto, per quello che
m'indigna quando manca.
Non fermarti,
dammi quello che tu
senti quando
apri gli occhi
all'alba,
che ti fa saltar giù
dal
letto verso il sole.
Non voglio
che ti fermi, sono
intrappolata
nell'audacia della tua
bocca.
Ma lasciami libera,
lasciami andare, dammi
il tuo respiro e
lascia che m'allontani.
Voglio avvicinarmi ad
altri fuochi.
Ho necessità di
scrivere, di scrivere
d'amore, di mani come
petali,
di ponti, di porte. Ho
bisogno
di scrivere di amore
appassionato:
l'amore del pane,
riso, mais
sulla tavola di
ognuno.
[1]’Selvaggi’:pittori che a Parigi, all’inizio
del ‘900, vengono definiti così per il loro uso violento del colore.
[2]Gina Valdès nasce a Los Angeles
nel 1943. Fanciulla soggiorna in Messico per poi rientrare negli USA dove
conduce i suoi studi a S.Diego, California. Giovanissima ha una permanenza in
Giappone, paese d’origine del marito, e torna negli USA.Vive a San Diego, alternando
viaggi soprattuto in Messico e in Giappone. Il suo impegno letterario è
improntato pittosto da interessi sociali che estetici. Insegna letteratura
chicana a Sacramento.
[3] Gina Valdes, “ Mangiando fuoco”, dalla silloge Eating
fire( 1986), in Sotto il Quinto sole.
Antologia di Poesia chicana a cura di
Franca Bacchieca, Fabbri ed, 1996.
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