ASIA
CONFEDERAZIONE INDIANA
Confederazione
Indiana in cui la lingua hindi è con l’inglese una delle due lingue ufficiali
L’hindi
è parlato soprattutto negli stati centro-settentrionali della confederazione
ORISSA
Nuvola in Anant Pattanayak
Ancora una
volta una elaborata simmetria con le nuvole bianche autunnali rovinate anche
dal tuono leggero per costruire la similitudine con le carte pur fissate da lei
che tuttavia son volate via nel cielo pallido.
29.Anant
Pattanayak
Poeta di lingua
oriya,scrive senza impegni di alcun genere. per proprio diletto.
Son venuto,sono venuto
Son venuto,sono
venuto:
abbattendo la
fortezza del dolore,
sono venuto.
Dopo aver
varcato l’arduo oceano di sangue,
sono venuto.
Strappando la gioia
nuda ai vermi,
sono venuto.
La fronte ornata
del segno rosso del futuro,
come onda
fluttuante di fuoco,
sono venuto.
Io sono il sole
che dà vita,
sono la
luna,simbolo di affetto;
spaccata in due
la montagna,son venuto.
Demolirò
l’angoscia
degli occhi
riarsi della donna privata del figlio.
Farò piovere una
goccia da mille torrenti di lacrime,
strappando il
loto al ventre della terra ferrigno,
sono venuto.
Succhiando al
seno della terra,sono venuto;
o
donna,continuano a ondeggiare nel tuo capezzolo
I flutti di
Kshirsagar*.
O
fanciullo,io,la tua ispirazione,sono venuto;
io,la
luna,affettuoso giocattolo,
io ,il sole,il
luminoso fiore di Mandar,
sono
venuto,sono venuto.
Chi organizza
le danze di Kabandh*?
Interrompetele!
Chi crea
disuguaglianza e discordia?
Allontanatevi!
Sbarrando la
strada ai fucili,io sono venuto.
O popolo
disoccupato! Asciuga il grido del mattino!
O impiegati!
Cancellate oggi il rimpianto della notte passata!
Figlio
dell’affetto d’una sterile donna rivolta sempre agli ostacoli,
io sono venuto.
Volano nel
cielo pallido
le carte che tu
avevi fissate;
sta zitta
oggi la nuvola bianca d’autunno,
rovinando voi
stessi,
come il tuono
leggero le nuvole;
amateMi,amateMi!
Io sono venuto.
Io son la voce
eterna delle colture,
sono il
comando,
scrivendo con
la fuliggine
sui fiocchi
soffici di cotone.
Chi sta
tossendo? Tossite,
che le percosse
di quelle verghe
suonino sul
vostro corpo vizzo.
Fra quei
capelli precocemente bianchi
lasciate sentire la carezza di seta!
Sono la
pazienza dell’eterna primavera sul petto dell’epoca,
io sono il
Puru*.
Io sono il
sudore della tua fronte,a gocciar sulle tue labbra sono venuto
sono venuto. .
Rompendo il
fisso silenzio dei giorni scialbi sono venuto,
sono venuto .
Chi brandisce
la spada atomica? Andate via!
Chi porta
questo vento elettronico? Andate via ,lontani!
Son venuto,sono
venuto!
Rimuovendo gli stupa
delle preghiere dei supplici,penetrando negli stagni,
sono
venuto,sono venuto.
Io sono
l’orgoglio della giovinezza.
Chi sbarra la
strada agli aratri? Pietre?
Chi devasta le
colture feconde? Branchi di cavallette?
Chi spegne la
voce dell’anima? Il tiranno?
Il mio sviluppo
procede senza ostacoli,
si sparge
dovunque.
Fantasmi di
lacrime imbelli,
uscite dallo spirito
della mia vita!
Son venuto,sono
venuto,
il
lucignolo della vivida fiamma del
battito del cuore!
Da “POESIA
MODERNA INDIANA”Guanda ed.1966-
Testi e note a
cura di Maria Gabriella Bruni
* Kshirsagar: l’oceano di latte nel quale vive Vishnù
* Kabandh: nome di un demone.
*Puru: personaggio mitologico del Mahabharata.
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